Stando alle previsioni della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, nel 2021 l’economia italiana rimbalzerà del 4,7%. Ma saranno necessari anni per recuperare i livelli di attività precedenti allo shock pandemico
Gli scenari alternativi per il 2021 delineati nel report mostrano rischi al ribasso concentrati principalmente sul primo semestre. Al contrario, nella seconda metà dell’anno, i rischi sono orientati al rialzo
Stando al report, dopo un calo stimato del 9% nel 2020, per il pil italiano è previsto un rimbalzo del 4,7% nel 2021. In questo scenario base, Intesa Sanpaolo si attende un recupero più marcato degli investimenti (+10,6% dopo il -8,1% del 2020) rispetto ai consumi (+4,8% da -10,9%), ancora frenati dalla spesa per servizi e dalla permanenza del tasso di risparmio su livelli più elevati rispetto a quelli pre-Covid. Tuttavia, sottolineano gli economisti, nonostante il rimbalzo, nel corso del 2021 l’attività economica rimarrebbe su livelli ben inferiori a quelli antecedenti alla pandemia (-4,7% rispetto al 2019). “Saranno necessari anni per recuperare i livelli di attività precedenti allo shock Covid” avverte il report.
Tenendo conto delle possibili evoluzioni della situazione epidemiologica, lo studio descrive due scenari alternativi. Il primo riguarda l’ipotesi di un lockdown più prolungato con restrizioni mantenute più a lungo nella fase iniziale del 2021. Questo scenario provocherebbe un’ulteriore contrazione del pil nel primo trimestre dell’anno in corso (-2% dopo il -3% t/t di fine 2020) seguita da un rimbalzo nel 2° trimestre più accentuato di quello stimato nello scenario base, risultando in una crescita dell’economia italiana per l’intero 2021 di appena il 2%. Il secondo scenario delineato ipotizza invece il verificarsi di una terza ondata a partire da marzo o aprile, a seguito di un rimbalzo dell’attività economica a inizio anno. In questo caso “la variazione del Pil nel 2021 sarebbe pari a 2,5%”. Se da un lato, spiegano gli economisti, i due scenari tracciati sottolineano la presenza di rilevanti rischi al ribasso che riguardano principalmente la prima metà dell’anno, dall’altro, i rischi sono al rialzo sul profilo atteso per la seconda metà del 2021, e per gli anni a venire. In particolare, la distribuzione su vasta scala di uno o più vaccini e l’implementazione dei programmi previsti del Recovery Plan europeo rappresentano, a detta del report, due fattori positivi di cui dovrebbe beneficiare la seconda parte dell’anno e che potrebbero sostenere l’attività economica “per alcuni anni”.
Volgendo lo sguardo al resto del mondo, lo scenario principale (che ipotizza uno sviluppo relativamente benigno della pandemia, e perduranti stimoli fiscali e monetari) prevede una crescita del pil globale del 4,8% nel 2021. Una ripresa che “compenserebbe il calo del 2020 (-4,1%) riportando il pil aggregato ai livelli pre-crisi”. Ma non si tratterà di un recupero omogeneo: a trainare la ripresa saranno Asia e Stati Uniti mentre l’Eurozona compenserà solo in parte le perdite del 2020.