Le azioni nel portafoglio dei guru della finanza

Kiplinger, sito di informazione economico-finanziario, ha evidenziato quali sono state le principali scommesse dei re della finanza nel primo trimestre
L’azzardo più consistente è stato quello di Brian Higgins, con il suo King Street Capital Management, che al 31 marzo era investito per ben il 32% in Hertz
Tra le scommesse più fortunate c’è quella di Paul Singer su Marathon Petroleum, titolo che da inizio anno ha guadagnato più del 70%
Non si può diventare ricchi semplicemente emulando le scelte d’investimento dei miliardari, ma c'è comunque qualcosa di irresistibile nel seguire le loro migliori scelte azionarie. Dove investono i più famosi gestori di fondi al mondo? Kiplinger, sito di informazione economico-finanziaria, ha analizzato quali sono state le principali scommesse dei re della finanza nel primo trimestre dell’anno.
Complice la guerra, l’inflazione galoppante, il rialzo dei tassi da parte della Fed – tutti fattori che hanno affossato i mercati nei primi mesi dell’anno – poche delle posizioni in essere in questi fondi si sono rilevate vincenti. Al 8 giugno di questa lista di 15 titoli ben tre hanno perso più del 30% da inizio anno, con Bausch Health Companies e Warby Parker che si sono addirittura spinte rispettivamente al -69% e al -65%. Ad essere particolarmente affranti dalla caduta di questi titoli sono stati rispettivamente Steven Tananbaum e Daniel Sundheim. Il primo deteneva alla fine del primo trimestre l’8,4% dei propri asset investiti nella multinazionale farmaceutica. Il secondo invece sul rivenditore online americano di occhiali da vista aveva scommesso il 6% del prorio portafoglio.
In controtendenza all’andamento generale del mercato, invece spiccano i nomi di T-Mobile Us (+18,38%) e sopratutto Marathon Petroleum. Il rapido aumento dei prezzi dei carburanti ha reso la società attiva nel campo della raffinazione e del trasporto di petrolio uno dei vincitori di questa prima metà dell’anno. La performance da inizio anno è del +72,5%, per la felicità di Paul Singer, il cui hedge fund al 31 marzo era investito per ben il 9,5% del proprio patrimonio sul titolo petrolifero.