Ray Dalio ritiene che la Federal Reserve probabilmente opterà per una “via di mezzo” nella politica monetaria che porterà alla stagflazione. In un post pubblicato martedì su LinkedIn, il fondatore della Bridgewater Associates ha sostenuto che i meccanismi dell’economia sono molto più semplici di quanto sostiene la maggior parte degli “economisti” e che negli ultimi anni le politiche delle banche centrali “non sono state adeguate”.
“La Fed sta passando dalla stampa e dall’acquisto di debito a un tasso annuo di circa 1,5 mila miliardi di dollari alla vendita di debito a un tasso annuo di 1,1 mila miliardi di dollari, e da un forte abbassamento dei tassi di interesse a un loro forte aumento” ha affermato il gestore. Secondo Dalio, non è questo che le banche centrali dovrebbero fare. Dovrebbero invece operare “come un buon guidatore guida un’auto, applicando delicatamente l’acceleratore e i freni per produrre stabilità, anziché premere forte l’acceleratore e poi premere forte i freni, provocando sbalzi in avanti e all’indietro”.
A causa di queste oscillazioni, la Fed si trova ora in una posizione in cui “non c’è nulla che la Fed possa fare per combattere l’inflazione senza creare debolezza economica”, ha continuato Dalio che ha aggiunto: “nel lungo periodo la Fed molto probabilmente traccerà una via di mezzo che prenderà la forma della stagflazione”. In altre parole, il miliardario degli hedge fund ritiene che il punto d’arrivo sia un’economia stagnante che presenterà ancora elementi di inflazione. Questo perché eliminare l’inflazione non risolverà tutti i problemi dell’economia, ha detto.
Quando le banche centrali combattono l’inflazione “sottraendo denaro e credito a persone e aziende per ridurne la spesa” e aumentando i tassi di interesse, aumenta la quantità di denaro che deve essere destinata al pagamento degli interessi e si riduce il potere d’acquisto” ha concluso Dalio. “Sebbene l’inasprimento riduca l’inflazione perché fa sì che le persone spendano meno, non migliora le cose perché toglie potere d’acquisto. Semplicemente, anziché spremere le persone attraverso l’inflazione le spreme attraverso un potere d’acquisto inferiore”.