I tassi imposti dalla Fed offrono un’ancora di salvataggio per quelle imprese che lottano per la sopravvivenza. Ma il risultato potrebbe essere solo un prolungamento dell’agonia, mentre una nuova generazione di aziende zombie è pronta per entrare in scena
Le aziende zombie sono quelle società che negli ultimi 3 anni hanno avuto una spesa per interessi superiore al risultato operativo
Il 15% delle società del Leuthold 3000 Universe Index versano in questo stato di difficoltà. Ad inizio anno erano il 13%
Era dal settembre 2000, quando la bolla dotcom era al suo apice, che non c’era una percentuale così elevata di queste società
Il Covid-19, come in uno dei migliori copioni hollywoodiani, sta superando mari e monti e contagiando ogni forma di vita che trova sul suo cammino. Con un aggravante rispetto agli scenari cinematografici. Anche le persone giuridiche sono considerate dal virus un buon organismo ospite. L’esercito di zombie, che metterà a dura prova se non l’umanità almeno l’economia, sarà fatto infatti non da persone ma da aziende. Secondo il Financial Times l’abbuffata di bond al banchetto dei tassi bassi allungherà l’agonia di tutte quelle aziende che, anche a causa del Covid, sono tra la vita e la morte.
La giusta dose di contagio e tassi bassi hanno creato l’alchimia perfetta per la nascita di una nuova generazione di aziende zombie, ovvero di quelle società i cui risultati operativi non sono stati sufficienti negli ultimi tre anni a ripagare gli interessi sul debito. Già all’alba della crisi i dati non erano incoraggianti. A fine 2019 il 13% delle compagnie rappresentate nel Leuthold 3000 Universe Index, analogo del Russell 3000, erano in questa condizione, in aumento dal 8% di fine 2008. Un dato simile è fornito anche da Facset, secondo cui, delle 45 mila aziende analizzate a marzo il 17% avevano generato un Ebit minore degli interessi sul debito. Ora la stretta del Covid sui bilanci e la risposta della Fed per stimolare l’economia rischiano di esacerbare questo trend. Infatti i tassi sono scesi dai massimi di marzo ai minimi storici, favorendo un’emissione di debito senza precedenti da parte di quelle aziende alla disperata ricerca di denaro per sopravvivere all’impatto economico dell’epidemia. Lo stesso The Leuthold Group ha rivisto al rialzo la quota di aziende a rischio rappresentate nel suo indice di ben 2 punti percentuali. L’esercito degli zombie è stato così numeroso solo una volta. Era il settembre del 2000, appena dopo lo scoppio della bolla dotcom e le aziende zombie erano arrivate ad essere il 16%.
Percentuale di aziende zombie su quelle rappresentate nel Leuthold 3000 Universe Index. Source: Financial Times
“La situazione è critica. Sempre più società si stanno affidando al debito e il numero delle compagnie zombie sta salendo. Cosa accadrà se ad un tratto il mercato dei capitali si prosciugherà e queste aziende non riusciranno a pagare o a rifinanziare il debito? Come potranno effettuare un rollover ma anche semplicemente pagare gli interessi?” si domanda Jun Zhu, portfolio manager di The Leuthold Group, intervistata dal Financial Times. Ma a pagare dazio se la ripresa stenterà ad esserci potrebbe essere l’economia intera, con un calo sia a livello di produttività che di crescita. “Siamo a un livello d’allarme. Penso che se ci sarà una svolta al ribasso degli indicatori economici saranno guai per queste aziende” conclude la portfolio manager.
Le aziende zombie sono quelle società che negli ultimi 3 anni hanno avuto una spesa per interessi superiore al risultato operativoIl 15% delle società del Leuthold 3000 Universe Index versano in questo stato di difficoltà. Ad inizio anno erano il 13%Era dal settembre 2000, quando la bolla dotcom era…
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