La politica monetaria perseguita negli ultimi anni dalla Fed ha comportato una massiccia emissione da parte delle soci
Le obbligazioni con scadenza a 40 anni emesse nel 2020 sono il doppio per valore di quelle emesse nel 2019
Sul mondo investment grade, le obbligazioni con maturity superiore ai 15 anni contano per il 30%, in crescita dal 24% del 2015
Le imprese americane rifinanziano il loro debito
Fin ora quest’anno secondo Refinitiv, società leader nello sviluppo di dati sui mercati finanziari, sono stati emessi bond per un valore di 250 miliardi dollari con il solo fine di rifinanziare il debito in scadenza piuttosto che per finanziare un’acquisizione, un progetto interno o un importante operazione di buyback. La somma destinata a questa finalità d’uso sarebbe il doppio rispetto all’anno scorso. La chiave di lettura potrebbe essere, secondo un’analisi fatta dal Financial Times, oltre che alla crisi indotta sui bilanci dall’epidemia anche il lassismo monetario intrapreso dalla Fed.
Momento unico per emissioni a costo contenuto
Le imprese americane difronte alla possibilità di emettere debito a basso costo non si sono certo fatte pregare. L’emissione di bond con scadenza più a lungo termine, anche a fronte di un debito il cui piano di rimborso spesso è spalmato su molti anni, è vorticosamente aumentata. In aggregato, le società americane hanno emesso obbligazioni con scadenza a 20 e a 30 anni per un valore doppio rispetto all’anno scorso. Le obbligazioni emesse con scadenza a 40 anni invece risultano avere un valore cinque volte maggiore rispetto al 2019. Per usare le parole di John Stephens, Cfo di AT&T: “So che i tassi sono bassi. Ma per essere franchi, un’occasione del genere non avveniva dal 1993”.
La stessa AT&T alla fine di luglio ha emesso 11 miliardi di debito con scadenza a 40 anni. Questo manovra ha permesso alla compagnia che opera nelle telecomunicazioni il riacquisto di 12,5 miliardi di debito che era in scadenza nei prossimi cinque anni. Un altro esempio è CVS, società farmaceutica, la quale ha fatto un’offerta di acquisto obbligazionario per 6 miliardi di dollari, finanziandola con l’emissione di tranche di debito rispettivamente a 7,10 e 20 anni. Il tasso del bond decennale di CVS paga una cedola del 1,75%. L’anno scorso la cedola pagata dallo stesso bond era del 3,25%.
Questo trend non è certo solo di quest’ultimo periodo. Stando ai dati di Ice Data Sevices nell’universo “investment grade” il debito con più di 15 anni di maturity pesava per il 24% nel 2015. Oggi tale quota è arrivata al 30%, con obbligazioni societarie dal valore complessivo di più di 2.000 miliardi di dollari dovute dopo il 2035.
Più rischio per gli investitori
Ciò che è buono per le società lo è meno per gli investitori, che sottoscrivendo obbligazioni più a lungo termine si espongono a un maggiore rischio. “La problematica ora è che l’investitore deve accettare una maggiore duration e un più alto rischio di credito per potere ottenere un rendimento dignitoso. È un mercato frustrante” ha commentato Monica Erickson, portfolio manager di DoubleLine Capital, intervistata dal Financial times. In agosto le obbligazioni investment-grade con scadenza di 15 anni in media pagavano il 2,84%.