Investire nell’idrogeno: perché (e come) farlo adesso
L'idrogeno verde può essere utilizzato come alternativa sostenibile al carbonio, i piani attuali per la transizione e per una maggiore indipendenza energetica quindi lo indicano come l’investimento del futuro.
Il debutto dei primi Etf tematici dà l’idea di quanto siano alte le aspettative verso questa forma di energia alternativa, protagonista della Cop27.In questo quadro è un buon momento per puntare i nostri investimenti in questa direzione? Azioni, Etf, fondi e Cfd sono a disposizione e limitando l’esposizione il settore è visto in netta espansione.
La spinta europea
In questo quadro, assume una particolare rilevanza il pacchetto “Fit for 55” varato dall'UE nell'ambito del Green Deal Europeo, che punta a un target di riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 all'interno dell'Unione. Il Green Deal, a sua volta, prevede il raggiungimento della neutralità climatica (quindi zero emissioni nette) entro il 2050. Obiettivi ambiziosi, per i quali l'Unione Europea ha deciso di destinare un terzo dei 1.800 miliardi di euro di investimenti.
Per perseguire anche obiettivi di una maggiore autonomia sul piano energetico, la Commissione Europea ha inoltre presentato il piano REPowerEU. Tra le misure a breve termine, il piano prevede acquisti congiunti di gas, GNL e idrogeno, aumento della produzione di biometano e dello stoccaggio di gas, e piani di riduzione dei consumi. Inoltre alla Cop27 di novembre, è stato lanciato il progetto innovativo che prevede la produzione di idrogeno sfruttando migliaia di pannelli solari da installare nella piana egiziana, una delle regioni più assolate del mondo. Hydrozero potrebbe rivoluzionare lo sviluppo di questa forma di energia alternativa.
Un mercato in crescita
L’idrogeno “verde” – derivato quindi da fonti di energia sostenibile – è visto come il cardine della transizione verso un’economia a emissioni zero. Il mercato globale della produzione di idrogeno dovrebbe raggiungere i 201 miliardi di dollari nel 2025, dai 130 miliardi di dollari del 2021. Mobilità sostenibile, decarbonizzazione dei processi industriali, ottimizzazione della produzione di energia rinnovabili, le applicazioni dell’idrogeno si moltiplicano. Nel 2021, circa 30 paesi avevano presentato una tabella di marcia per il 2030 che prevedeva investimenti pubblici e privati per un totale di oltre 300 miliardi di dollari in 224 progetti industriali legati all’idrogeno. L’Europa ha proposto 126 progetti, ed è molto più avanti di Asia (46), Oceania (24) e Nord America (19).
Incognite
Tuttavia, l’idrogeno deve ancora affrontare una serie di sfide legate:
- Ai costi di produzione. Secondo BloombergNEF, il costo dell’idrogeno verde (prodotto da energia rinnovabile) è diminuito del 40% tra il 2015 e il 2020. Si prevede un ulteriore calo – fino all’85% – entro il 2050.
-Agli investimenti: la crescita del trasporto basato sull’idrogeno richiede le infrastrutture necessarie
- Alla produzione: il settore dell’idrogeno deve rivedere i propri metodi di produzione visto che il 95% di tutto l’idrogeno viene prodotto con l’uso di combustibili fossili.
Come investirci?
In questo contesto, vale la pena posizionarsi oggi sull’idrogeno? Molti analisti ritengono che la crescita sarà esponenziale e per un investimento a lungo termine la scelta idrogeno una carta sicura. Insomma è un macro trend per i prossimi anni su cui puntare. Hai mai investito in macrotrend? E in particolare in quello ad alto potenziale dell’idrogeno? Un consulente può dettagliarne benefici e potenziali rischi ricordando che se cerchiamo un investimento de correlato dal contesto macro del momento, quindi che difenda da volatilità e alta inflazione, siamo sulla strada giusta
Per investire nell’idrogeno si può guardare a:
-azioni che riguardano titoli del settore: quelle che riguardano produzione e stoccaggio; gli utilizzatori; le società che fanno componentistica;
-cfd che replicano il prezzo dell’asset
-Etf e fondi che offrono una buona diversificazione e buon rapporto costi-rendimento
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