La ricerca si basa sull’analisi dei dati di spesa e di risparmio anonimizzati di oltre 60mila clienti N26 in Germania, 40mila in Francia, 10mila in Spagna e 20mila in Italia. Oltre che di 1,7 milioni di consumatori a livello globale
Gli uomini risparmiano in media solo il 16% del proprio reddito mensile a fronte del 22% delle donne. E il gap risulta maggiormente evidente tra le clienti con una fascia di età compresa tra i 18 e i 19 anni
“Originariamente il cervello umano non è fatto per risparmiare e investire o per prendere decisioni finanziarie intelligenti”, racconta a N26 Mira Fauth-Bühler, neuroscienziata e docente di neuroeconomia e psicologia economica all’università di economia e management Fom di Stoccarda. “Ma per ragioni evolutive, ci siamo allenati a questo comportamento e il nostro cervello si è sviluppato di conseguenza”. Il risultato, spiega, è una regione relativamente recente posta dietro la nostra fronte chiamata “proencefalo” che agisce come il nostro “sistema di controllo” e ci consente di “raggiungere obiettivi a lungo termine e superare gli impulsi provenienti da un’altra parte del cervello, il sistema di ricompensa”. Una regione, quest’ultima, che ci spinge invece “a cercare di ottenere incentivi piacevoli a breve termine e scatena forti impulsi che guidano il nostro comportamento”.
Se inizialmente il “sistema di ricompensa” era volto al soddisfacimento di bisogni umani primari (come trovare il cibo o evitare il dolore), ricorda Fauth-Bühler, oggi “siamo così condizionati ad associare il denaro e le carte di credito a un risultato piacevole che sono diventati essi stessi premi desiderabili per noi, trasformando denaro e carte di credito in quello che gli psicologi chiamano un rinforzatore secondario”. La neuroscienza, inoltre, rivela che il genere potrebbe influenzare anche la facilità con cui gli individui raggiungono obiettivi di risparmio. Quello che mostrano gli studi è che gli esseri umani con un maggior numero di cromosomi X (il cromosoma femminile) sono meno propensi ad assumere rischi quando investono o spendono denaro. E le donne sono anche caratterizzate “dalla presenza di una regione di controllo più grande nel proprio cervello” che le renderebbe “migliori nel ritardare la gratificazione e resistere alla tentazione”, spiega Fauth-Bühler. Senza dimenticare, in conclusione, che ogni comportamento “è sempre il risultato della genetica così come delle influenze sociali ed esterne, il che significa che i ruoli di genere e il comportamento condizionato continuano ad evolversi e potenzialmente anche a dissolversi”.