L’adozione dell’investimento fattoriale continua a ritmo sostenuto. Il 59% di chi ha già effettuato investimenti fattoriali prevede infatti di incrementare l’allocazione
I fattori obbligazionari sono pronti per un ruolo di primo piano, il 34% degli intervistati ha incrementato le allocazioni obbligazionarie
Dal 2018 al 2019, le allocazioni medie a strategie di investimento fattoriale sono pertanto aumentate sia per gli investitori istituzionali (dal 16% al 18%) sia wholesale (dall’11% al 14%). Inoltre, il 69% degli intervistati ha dichiarato che le performance dei rispettivi investimenti fattoriali hanno rispettato o superato le previsioni.
Lo studio ha inoltre sottolineato come gli intervistati hanno continuato ad aumentare sia il numero di fattori seguiti sia l’impiego di strategie multifattoriali. Inoltre, sono state prese decisioni maggiormente attive in merito ai fattori da includere o escludere. Una delle conseguenze di tale evoluzione è stata la riduzione dell’esposizione al fattore value (uno dei primi fattori, tra i più ampiamente usati), con il conseguente aumento dell’utilizzo di altri fattori quali momentum, quality e low volatility. Nonostante alcuni si domandino se sia ancora efficace, il fattore value continua a essere quello che riscuote il maggiore successo sia tra gli investitori wholesale (91%) sia istituzionali (86%).
Lo studio di quest’anno ha inoltre riscontrato come la maggioranza degli investitori fattoriali ora preferisce un’implementazione attiva a una passiva e le strategie attive sono attuate nel quadro di mandati segregati, fondi comuni integrati e prodotti negoziati in borsa (Eto).
Georg Elsaesser, senior portfolio manager, quantitative strategies di invesco
ha affermato come “la maggior parte degli intervistati valuta correttamente la propria esposizione fattoriale in un’ottica di lungo termine; tuttavia, ciò non significa che chi utilizza i fattori possa permettersi di adottare un approccio statico alle proprie allocazioni. Ciò è particolarmente frequente tra gli investitori fattoriali più sofisticati, con esperienze più durature.”