Intelligenza artificiale: quali sono le possibilità di guadagno attuali

Teresa Scarale
Teresa Scarale
19.4.2018
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Nel 2017 gli investimenti nel settore dell'Intelligenza Artificiale sono aumentati del 141% rispetto all'anno precedente. Un numero che riflette la fertilità di questo terreno economico dovuta al fatto che ci troviamo ancora sul tratto crescente della curva d'apprendimento.

Intelligenza artificiale è oggetto capace di compiere azioni per modificare l'ambiente circostante, in quanto lo comprende.

Le startup oggi coinvolte nell'industria dell'AI si dividono in due gruppi: quelle della struttura e quelle degli applicativi di Intelligenza Artificiale.

Opportunità e caveat per il mondo della finanza.

Cos'è l'Intelligenza Artificiale? Ogni oggetto capace di compiere azioni per modificare l'ambiente circostante, in quanto lo comprende. Oppure, secondo la definizione ufficiale, “l'intelligenza artificiale consiste in un insieme eterogeneo di tecniche e metodi volti a costruire sistemi artificiali dotati di capacità cognitive, che siano quindi capaci di riconoscere, classificare, ragionare, diagnosticare e anche agire, o che siano dotati almeno di alcune di queste proprietà”. Giuseppe Donvito, Partner di P101 SGR, ha elaborato una riflessione sulle possibilità attuali di investimento in questo risvolto dell'innovazione. Il flusso di denaro riversatosi nel settore startup dell'Intelligenza Artificiale nel 2017 (in sterline, 15 miliardi) ha registrato un aumento del 141% rispetto all'anno precedente. Ciò perché i trend relativi al machine learning (apprendimento automatico)sono ancora nettamente positivi. Donvito divide le startup del settore Intelligenza Artificiale in due categorie. Quelle che creano i servizi di base per l'AI (Artificial Intelligence), ossia l'infrastruttura necessaria al suo funzionamento. Esse elaborano cloud, algoritmi, librerie.
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Poi vi sono le startup che si dedicano all'immenso mondo degli applicativi per l'Intelligenza Artificiale. Queste ultime sono risultate per gli investitori più attraenti rispetto alle prime, vincendo con 11.5 miliardi di dollari contro i 2 riversatisi nelle startup “base”. Tutte però risultano appetibili per i colossi dell'high tech che desiderano crescere nel settore dell'AI. Un ambito strettamente interconnesso con quello della robotica. La capacità di replicare il ragionamento umano nelle sue forme più ripetitive, è l'aspetto che consentirà all'AI di sostituirsi parzialmente alla forza lavoro delle persone. Il primo settore a farne le spese sarà ironicamente proprio quello della finanza. Per la sua stessa struttura infatti esso si presta ad essere altamente automatizzato. Il nocciolo della finanza è fatto soprattutto di enormi quantità di dati. La loro precisa e affidabile elaborazione in tempo reale costituisce un incremento qualitativo della catena del valore. Nel convegno TechNOVA: Artificial Intelligence in Financial Services, tenutosi a Londra, banchieri, assicuratori, finanzieri, gestori, player del mondo hardware e software hanno proprio parlato di questo. L'Intelligenza Artificiale sta creando e creerà nuovi modelli di business, grazie anche ai data analytics.
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I benefici immediati a livello di produttività si vedranno nei servizi di backoffice e nella customer experience, oltre che nell'efficienza generale. All'interno del mondo della finanza, il settore che si prevede ne beneficerà maggiormente è quello dell'asset management. Le possibilità di utilizzo dell'intelligenza artificiale sono virtualmente infinite e avranno effetto sull'intera catena del valore. Donvito fa questi esempi: “l'AI può essere usata per ottimizzare in maniera immediata il sistema di vendita, le interazioni di marketing e i servizi ai clienti, fare modelli predittivi basati sull'elaborazione istantanea di teraflops di data, scambi fai da te con un sistema di prezzi completamente trasparente”. E perché non spingersi oltre, immaginando che i giudizi sui titoli siano dati in via automatica? Basterebbe che particolari algoritmi incrociassero i report, per farlo. L'opinione ottimistica di P101 SGR è che “la via migliore per godere dei vantaggi dell'AI senza esserne travolti è quella di pensarla quasi come un nuovo compagno di lavoro che evolverà in un'entità più o meno autosufficiente”. La visione conviviale del robottino buddy si spinge oltre. Secondo il gotha della finanza mondiale riunitosi a Londra l'Intelligenza Artificiale può essere un vero e proprio "amplificatore" positivo del lavoro umano. Intanto, oltre a cogliere le opportunità di investimento, è necessario che il mondo finanziario sia consapevole della necessità di adeguarsi per tempo a tecnologie che altrimenti potrebbero travolgerne i settori più deboli.
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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