Le banche europee hanno mostrato un buon grado di resistenza alla comprensione dei margini di interesse e al calo degli utili. Le banche migliori del quarto trimestre sono state quelle spagnole
In un contesto di commissioni, utili, ma anche di costi e crediti deteriorati, in contrazione, Intesa San Paolo, Unicredit e Bper sono i titoli che per Goldman Sachs avranno i rialzi più ampi
Per Bain invece frammentazione, frattura tra banche più sane e banche più impattate, e valutazioni che stanno scendendo sono tre buoni motivi per attendersi già quest’anno nuove operazioni straordinarie
Italia: pressione sui ricavi core, ma crediti deteriorati in calo
Per quanto riguarda le banche italiane grazie al beneficio delle Tltro, il quarto trimestre è stato relativamente positivo con margini di interesse che hanno potuto respirare, mentre i prestiti sono aumentati per tutti tranne che per Unicredit. Lo dice un report di Goldman Sachs, che evidenzia che commissioni e costi siano stati in calo. Le prime sono diminuite del 3,2%: un trend quasi senza eccezioni. I secondi hanno fatto altrettanto, con una contrazione in aggregato del 3% su base annua. Infine, il margine d’interesse aggregato è sceso del 4,5%, con Intesa San Paolo e Banca Popolare di Milano in miglioramento mentre Monte Paschi, Bper e Unicredit in contrazione.
Le banche italiane da comprare
Alla luce di questo scenario Goldman Sachs ha apportato solo piccole modifiche ai giudizi sui titoli bancari italiani. Il giudizio su Unicredit, nonostante minori utili, commissioni e margine d’interesse, è positivo. La riduzione sui costi più che mitiga i problemi in entrata, con la stima sugli utili in espansione del 4% nel 2021. Il prezzo obiettivo è stato dunque rivisto al 12,8, il che implica un potenziale upside del 48%. Discorso simile per Intesa, con la differenza che per il gruppo guidato da Messina giocano a favore anche utili più alti: prezzo obiettivo a 2,65 e potenziale upside del 26%. Infine, anche Bper, per Goldman Sachs, è un titolo da comprare, che potrebbe giovare su future operazioni di M&A.
Ritorno del risiko bancario?
Proprio sul tema delle operazioni straordinarie bancarie si concentra un report di Bain: sia per banche europee, che non, il 2021 sarà un anno sulla falsariga del 2020. “Le valutazioni stanno scendendo, con un price-to-book value medio in calo del 35% a livello globale nel 2020. Anche dopo un graduale consolidamento, il settore bancario rimane frammentato in tutti i mercati principali, con le prime cinque banche che rappresentano solo il 30% dei depositi totali negli Stati Uniti, il 40% nel Regno Unito e il 38% in Cina. A differenza di molti altri settori, i regolatori – tra cui, ad esempio, la Bce – stanno creando condizioni che favoriscono il consolidamento. Inoltre, nonostante gli interventi dei governi, l’impatto economico del Covid-19 ha fatto sì che le banche che hanno affrontato la pandemia in una posizione più debole rispetto ai loro competitor si indebolissero ulteriormente, allargando la frattura tra le banche meno sane e quelle che sono rimaste relativamente robuste, nonostante le perdite e i coefficienti più bassi. Questa frattura creerà opportunità per gli operatori più forti per comprare, e per i player più deboli per esaminare i propri portafogli e valutare i potenziali asset da cedere”