S&P Global stima che la crescita media del pil dei paesi emergenti sarà per il prossimo anno del 5,9%, quasi annullando la contrazione del 5,9% registratasi nel 2020
La ripresa sarà a V, anche se più graduale del previsto, per le economie asiatiche, mentre invece i paesi dell’America Latina, i più colpiti dalla crisi, saranno anche gli ultimi a riprendersi
L’indice Msci Emerging Markets registra una performance da inizio anno del 6,39%, l’Msci Emerging Markets Asia del 14,42%, l’Msci Emerging Markets Far East del 17,86%, l’Msci Emerging Markets Latin America del 22,65%
Dopo un solido rimbalzo nel terzo trimestre, lo slancio della crescita dei mercati emergenti ha perso vigore e le prospettive di crescita a breve termine devono ora fare i conti con i venti contrari dalla recente recrudescenza dei casi covid-19 in Europa e negli Stati Uniti. Vento favorevole che rafforzerà la ripresa a partire dalla seconda metà del 2021, sarà invece la diffusione di un vaccino sicuro ed efficace. È quanto emerge dal report “Emerging markets: risks to outlook balanced as recovery momentum set to pick up in 2021” di S&P Global.
Ripresa a V per l’Asia, a U per gli altri
Le economie più duramente colpite dalla crisi indotta del Covid, sia per la contrazione del pil quest’anno che per la crescita modesta prevista per l’anno prossimo, sono state quelle latino americane. In prima linea c’è l’Argentina il cui pil a fine 2021 sarà del 7,7% più basso rispetto a livelli pre-pandemia. Seguono Messico (-5,4%), Chile (-2,7%) e Brasile (-1,5%), dove le perdite attenuate sono da imputarsi all’ ingente pacchetto fiscale (12% del pil) voluto dal governo. Quanto più ci si sposta ad oriente tanto più la situazione diventa più rosea. Sempre con raffronto ai livelli del pil pre crisi la Cina registrerà un incremento del 9,1%, con la ripresa nel 2021 che si incentrerà non più sull’infrastrutture ma su esportazioni e ritorno dei consumi ai livelli di normalità. Anche le altre economie asiatiche sono in territorio positivo. All’Indonesia (+3,7%), seguono Malesia (+1,9%), India (+1%) e Filippine (+0,1%). Infine con riferimento ai paesi dell’area Emea i migliori in termini di ripresa saranno Turchia (+2,1%) e Polonia (+0,8%), che sarà l’economia emergente europea che più beneficerà del Next Generation Ue e del Sure, mentre Russia (-0,6%) e Arabia Saudita (-2,3%), causa l’accordo sul mantenimento dei tagli alla produzione di petrolio, dovranno aspettare il 2022 per tornare ai livelli pre-crisi.
Investire negli emergenti nel 2021
La crescita dei mercati è il riflesso del tenore della ripresa economica. I mercati azionari emergenti nel loro insieme sono cresciuti in questo 2020. Il +6,39% dell’indice Msci Emerging Merkets è la media generata dalle ottime performance dei mercati asiatici (nel loro complesso al +14,42%), soprattutto di Cina, Corea e Taiwan e dal forte ribasso sulle borse dell’America Latina. Secondo S&P Global le straordinarie misure di stimolo delle economie avanzate continueranno ad alimentare l’appetito generale per gli asset dei mercati emergenti. Tuttavia, diversi fattori di rischio specifici per paese possono innescare variazioni significative nella performance dei mercati emergenti. Alcuni di questi fattori di rischio, come l’indebolimento delle posizioni di bilancio, l’incertezza sulle traiettorie di crescita e l’instabilità politica e sociale, sono stati amplificati dalla recessione indotta dalla pandemia.