Nell’ultimo anno si è osservato come gli investitori retail da social abbiano investito in azioni con caratteristiche precise, le lottery stock: azioni care dalle prospettive non proprie buone
Con i mercati al rialzo e l’avvento dei social come mezzo di informazione anche economico-finanziaria, tra gli investitori retail è scoppiata la febbre delle meme-stock. Evidenze recenti suggeriscono che a una buona parte di questi azioni – specialmente le più care – può essere dato un nuovo nome: lottery stock. Il pezzo delle azioni al verificarsi di un certo evento può andare alle stelle o piombare a terra. Insomma è una scommessa del tipo “tutto o niente”, proprio come in una lotteria.
A fare il punto è un recente paper del National Bureau of Economic Research, uno dei maggiori centri studi negli Stati Uniti. Gli autori dello studio hanno mostrato come innanzitutto vi sia una relazione diretta tra l’overprincing di questi titoli e l’interesse degli investitori, misurato dalle interazioni social di questi circa il titolo. In particolare è emerso come a seguito di un evento di rendimento positivo estremo, l’aumento di attività di ricerca anomala di Google è sostanzialmente più elevato quando l’evento di rendimento è più recente. Inoltre, la ricerca online è più elevata per i titoli con una maggiore copertura da parte degli analisti, che hanno sorprese di guadagno assolute più grandi, e le cui aziende hanno sede in aree con una maggiore densità di popolazione e un maggiore utilizzo di facebook.
Passando alla prevedibilità dei rendimenti futuri, emerge inoltre come vi sia una relazione negativa tra lottery stock e rendimenti futuri. Tale relazione è determinata dalla sottoperformance delle lottery stock con elevata partecipazione retail, coerentemente con il fatto che gli investitori al dettaglio hanno maggiori probabilità di avere un’attenzione limitata, di essere attratti dalle caratteristiche salienti dei titoli della lotteria e di essere più suscettibili agli effetti dell’interazione sociale
Con i mercati al rialzo e l’avvento dei social come mezzo di informazione anche economico-finanziaria, tra gli investitori retail è scoppiata la febbre delle meme-stock. Evidenze recenti suggeriscono che a una buona parte di questi azioni – specialmente le più care – può essere dato un nuovo nome: l…
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