Mercoledì la Grecia ha emesso per la prima volta dal 2008 un bond a 30 anni. Sono stati ricevuti ordini per 26 miliardi di euro, che hanno portato l’emissione ad essere prezzata con un tasso del 1,956%
Secondo Giacomo Alessi, analista di Marzotto Sim, tale successo si spiega alla luce dell’abbondante liquidità nel mercato primario, ma i tassi in aumento, in generale, non faranno bene ai titoli a più lunga scadenza
Era dal 2008, appena prima della grande crisi finanziaria, che la Grecia non emetteva debito a trent’anni. A seguire la crisi dei debiti sovrani ha infatti lasciato strascichi pesanti sulla salute delle finanze pubbliche elleniche, ma ora la Grecia sembra avere recuperato il pieno acceso ai mercati pubblici, anche grazie alla banca centrale europea che, lo scorso anno, nel contesto del Pepp (programma d’acquisto per l’emergenza pandemica), ha revocato il blocco all’acquisto di obbligazioni sovrane con rating inferiore a investment grade.
L’emissione del bond trentennale greco è stato un successo. Il governo di Atene è riuscito a raccogliere 2,5 miliardi di euro. Non solo: la domanda è stata da record, con richieste di sottoscrizione per all’incirca 26 miliardi di euro. Il tasso è stato fissato a 150 punti base sul tasso di Midswap, con ol prezzo di reoffer al 1,956%. Un buon risultato, sottolinea Giacomo Alessi, analisi di Marzotto Sim, che ha permesso anche alla Grecia di allocare la sua carta più lunga a un rendimento contenuto, soprattutto alla luce dell’andamento globale dei tassi che certo non è buona cosa per i titoli a più lunga scadenza. “I tassi, seppur a livelli ancora molto bassi, stanno aumentando. Il decennale americano è salito all’1,7% e tutta la curva governativa europea ha reagito di conseguenza. A soffrire di più di questo cambiamento di aspettative sono e saranno proprio i titoli a più lunga scadenza” spiega Alessi che sottolinea come il bond greco a un giorno dall’emissione abbia già perso qualche punto. Neanche i titoli legati all’inflazione hanno retto al Treasury: il Btp Italia 2051, legato all’inflazione europea, ha perso 4 punti: meno del 30ennale a tasso fisso, ma è evidente che non ha offerto una buona copertura. Come si spiega dunque un interesse così forte da parte del mercato per questi titoli a lunga scadenza, i più sensibili alle variazioni dei tassi? “La forte liquidità sul mercato primario è fisiologicamente attratta dai titoli con un buon premio di rendimento, come quello greco. Al contempo gli investitori istituzionali sono soliti eliminare il rischio di tasso tramite l’acquisto di derivati sui tassi interbancari”.
Il tasso pagato dal nuovo bond è infatti il più alto nella zona euro sulla scadenza a 30 anni. Per avere un metro di confronto con il rendimento degli altri titoli di stato, rimanendo nell’area euro il trentennale italiano paga l’1,677%, 25 punti base in meno. A chi osserva che il Treasury americano paga l’1,7% su una scadenza ben inferiore ai 30 anni, va detto che un tale confronto non si può fare, in quanto tassi denominati in valuta diversa scontano aspettative valutarie e inflative diverse. Stando ai calcoli di Alessi, il tasso del decennale americano, che sconta la denominazione euro, sarebbe del -0,12%, quindi molto più in linea con il rendimento del bund tedesco (-0,25%). Al contempo spostandosi su base trentennale, facendo l’operazione di conversione stavolta in dollari, il nuovo bond greco sarebbe stato prezzato negli Stati Uniti a un tasso del 4%: il treasury a 30 anni rende il 2,5%.
“Questo bond a 30 anni è un altro gradino che facciamo per lasciarci l’eredità dell’ultimo decennio dietro le spalle una volta per tutte”, ha commentato il premier greco Kyriakos Mitsotakis in un’intervista a Cnn. “Il futuro del Paese è estremamente promettente. Mi aspetto una crescita rapida una volta che la pandemia sarà finita”, ha aggiunto.
L’emissione trentennale di mercoledì segue una serie di accordi di successo per la Grecia negli ultimi mesi. Un bond a 10 anni a gennaio ha attirato 29 miliardi di euro di ordini per 3,5 miliardi di euro di debito. La robusta domanda si è riflessa nel prezzo, con un rendimento dello 0,8% per la nuova obbligazione. Il paese ha anche raccolto un totale di 12 miliardi di euro da cinque nuove offerte di obbligazioni nel 2020.
“Le obbligazioni greche si sono generalmente riprese dalle perdite che abbiamo visto durante la crisi finanziaria e la crisi del debito sovrano della zona euro”, ha affermato Francesco Maria Di Bella, strategist del reddito fisso di UniCredit, intervistato dal Financial Times
Mercoledì la Grecia ha emesso per la prima volta dal 2008 un bond a 30 anni. Sono stati ricevuti ordini per 26 miliardi di euro, che hanno portato l’emissione ad essere prezzata con un tasso del 1,956%Secondo Giacomo Alessi, analista di Marzotto Sim, tale successo si spiega alla luce dell’abbondante…