Europa, ecco la mappa dei risparmi: boom in Germania e Francia

Rita Annunziata
27.10.2021
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I depositi bancari delle famiglie dell'area euro hanno registrato una crescita in termini pro capite di 2.000 euro nel 2020. Germania e Francia superano la media

A fine 2020 il peso dei depositi sulla ricchezza finanziaria delle famiglie (al lordo delle passività) si è attestato nel complesso dell’area euro al 34,2%

Il peso delle quote di fondi comuni e delle riserve assicurative sul complesso delle attività finanziaria delle famiglie è rimasto stabile, mentre a calare è stato il peso delle azioni

I depositi bancari delle famiglie dell'area euro, lo scorso anno, hanno registrato una crescita in termini pro capite di 2.000 euro. Con Germania e Francia che superano la media, toccando rispettivamente i 2.500 e i 2.400 euro. Sul versante opposto Italia e Spagna (1.700 e 1.500 euro). A scattare la fotografia è la nuova nota covid-19 di Banca d'Italia su “I flussi economici e finanziari tra settori istituzionali nei paesi dell'area dell'euro durante la pandemia”. Un'occasione per fare il punto anche sul capitolo prestiti e su come gli interventi pubblici, nel periodo, abbiano sostenuto i redditi a fronte di un crollo dei consumi del 7,6%.
Alla fine del 2020, scrive Bankitalia, il “peso dei depositi sulla ricchezza finanziaria delle famiglie (al lordo delle passività) si è attestato nel complesso dell'area al 34,2%”. Per la Spagna si parla del 42,2%, mentre per la Germania del 40,2%. L'Italia si mantiene intorno alla media della regione e la Francia scivola al 29,2%. “Le scelte di portafoglio delle famiglie dell'area sono state caratterizzate da una forte preferenza per la liquidità”, spiega l'istituto guidato da Ignazio Visco. “I depositi sono cresciuti a un tasso di poco inferiore all'8%, il più elevato dalla nascita dell'unione monetaria. La Francia ha registrato il più elevato tasso di crescita, quasi il 10%, mentre Spagna e Germania sono state in linea con la media. In Italia l'espansione dei depositi è stata leggermente più contenuta (7,2%) ma, come negli altri paesi, spiega gran parte della crescita delle attività finanziarie”.
In questo contesto, il peso delle quote di fondi comuni e delle riserve assicurative sul complesso delle attività finanziarie delle famiglie è rimasto stabile, mentre a calare è stato il peso delle azioni (dal 18,5 al 17,4% in media) con la Spagna che fa nuovamente da traino con un crollo dal 28,1 al 23%. Parallelamente, i prestiti di banche e intermediari finanziari sono cresciuti del 3,1% spinti “dall'orientamento espansivo della politica monetaria”, osserva Bankitalia. In questo caso, l'incremento è stato più marcato in Francia e Germania e più contenuto in Italia. Per la Spagna, invece, si registra un calo dello 0,6%.

Lanciando uno sguardo ai redditi primari (da lavoro e da proprietà) si stima un calo nell'anno del 3,1% a prezzi correnti, il “più forte dall'avvio dell'unione monetaria”, si legge nello studio. Ciononostante, il reddito lordo disponibile è aumentato dello 0,2% sul 2019, “grazie all'eccezionale espansione dei trasferimenti sociali netti a favore delle famiglie”. E i consumi, come anticipato in apertura, hanno subito una contrazione del 7,6%. “La dinamica congiunta del reddito lordo disponibile e dei consumi ha pertanto determinato un aumento, nel complesso dell'area, del rapporto tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile, dal 13,1 al 20% tra il 2019 e il 2020”, precisa Bankitalia, sottolineando come l'accresciuto risparmio non sia “stato convogliato verso investimenti lordi in abitazioni e capitale fisso, che al contrario si sono ridotti, bensì ha determinato una crescita del saldo finanziario in rapporto al reddito lordo disponibile (dal 3,9 all'11,3%).

Tornando all'analisi geografica, che mette a confronto le quattro maggiori economie della regione, a subire i contraccolpi della crisi epidemiologica sui redditi primari sono state soprattutto Italia e Spagna (con un calo di circa il 7% a prezzi correnti). Per Francia e Germania, invece, si stima un calo rispettivamente del -3,6 e del -1,2%. C'è da ricordare infine che Italia e Spagna hanno incassato anche un calo dei consumi delle famiglie superiore al 10% a prezzi correnti, contro un -6,6 e un -5,4% per Francia e Germania. Un aspetto che ha determinato un maggior incremento del risparmio lordo delle famiglie spagnole e italiane sul 2019 (rispettivamente dal 6,3 al 14,7 per cento e dal 10,1 al 17,6 per cento in rapporto al reddito lordo disponibile). “Il tasso di risparmio lordo è aumentato in modo sostenuto anche in Francia e in Germania dove, partendo da livelli elevati già prima della crisi, ha ampiamente superato il 20%”, aggiunge Bankitalia. Livelli, in ogni caso (per tutti e quattro i paesi considerati), mai registrati negli ultimi 20 anni.
Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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