Dal 23 marzo 2020, i mercati non si sono più fermarti, con gli indici statunitensi che hanno toccato nuovi record. Alcuni titoli però hanno performato sopra ogni aspettativa. Ecco i 25 migliori titoli da inizio pandemia
Kiplinger, editore americano dedito al mondo degli investimenti, ha esaminato quelli che sono stati i 25 migliori titoli a livello di performance registrate da inizio pandemia
L’indice che è cresciuto di più è il Russell 2000, l’indice di riferimento per le società statunitensi a bassa capitalizzazione. Molto bene i settori energetici e dei consumi discrezionali
Il crollo più veloce nella storia del mercato statunitense si è consumato esattamente un anno fa, con l’S&P 500 che tra il massimo del 19 febbraio e il minimo del 23 marzo perse il 34%: nemmeno la grande crisi finanziaria e la grande depressione provocarono un tale shock sui mercati. Ma per quanto vertiginosa fosse all’epoca la discesa del mercato ribassista, il successivo mercato rialzista è stato quasi altrettanto impensabile, con dozzine di azioni più che triplicate nelle ultime 52 settimane.
Da quel 23 marzo, il mercato non si è (quasi) più fermato. L’S&P 500 è cresciuto di poco più del 76%, stessa performance del Dow Jones Industrial Average che recentemente ha superato per la prima volta i 33.000 punti. Il Nasdaq Composite ad alto contenuto tecnologico, nel frattempo, è aumentato di un enorme 95%, nonostante qualche passo falso nel 2021. Ma l’indice del 2020 è stato il Russell 2000 (a replica delle società a bassa capitalizzazione) che he registrato uno sbalorditivo 124%. Guardando ai settori invece, i più performanti sono stati quelli che guardano al futuro più prossimo. I settori dell’energia e dei materiali guidano l’indice
S&P 500 con guadagni di oltre il 100% anno su anno. Gli investitori hanno scommesso su un aumento della domanda di petrolio e di altre materie prime come l’economia globale iniziava il suo percorso di ripresa. Ripresa che ha alimentato le performance anche dei settori ciclici, come quello industriale, finanziario e del consumo discrezionale, quest’ultimo in aumento di circa l’87% dal minimo di marzo 2020.
I 25 titoli migliori
Scendendo ancora di livello ed esaminando i singoli titoli, i migliori sono quelli che hanno saputo bilanciare futuro e presente. O meglio quelli i cui modelli di business sono allo stesso tempo fisiologicamente resilienti alla pandemia e destinati a generare profitto anche quando si tornerà alla normalità. Esemplificativo è il caso di Wayfair, il titolo con le migliori prestazioni nel Russell 1000 nell’ultimo anno. Ha tratto vantaggio dall’essere sia una società di e-commerce che un rivenditore di mobili per la casa. Poche aziende hanno prosperato tanto a causa delle conseguenze dei lockdown quanto l’e-commerce e il miglioramento della casa. All’altra estremità della lista dei 25 titoli più performanti ci sono Six Flags, la più grande catena di parchi divertimento del mondo per numero di strutture possedute, e MGM Resorts, catena di resort concentrata particolarmente sul business del gioco d’azzardo. Entrambe sono state delle scommesse lungimiranti sulla riapertura negli Stati Uniti dei settori dei viaggi, dell’ospitalità e del tempo libero.
Al netto dei motivi per cui questi titoli abbiano registrato tali performance, secondo Kiplinger c’è un’alta probabilità che si sia perso il treno e inserirli ora in portafoglio non è esattamente la traduzione di “soldi facili”. Ma è comunque istruttivo, continua il giornale statunitense. La prima lezione? Ricorda che il market timing è una commissione da pazzi. Nessuno poteva sapere con certezza che il 23 marzo 2020 segnasse il punto più basso del crollo del mercato a seguito dell’avvento del covid. Seconda lezione: è quasi impossibile scegliere i vincitori dai perdenti. Ecco perché un portafoglio diversificato è il modo migliore per la stragrande maggioranza degli investitori.
Kiplinger, editore americano dedito al mondo degli investimenti, ha esaminato quelli che sono stati i 25 migliori titoli a livello di performance registrate da inizio pandemiaL’indice che è cresciuto di più è il Russell 2000, l’indice di riferimento per le società statunitensi a bassa capitalizzazio…
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