Due donne su tre dichiarano che le app abbiano avuto un impatto positivo sul modo in cui gestiscono i propri investimenti
Il 27% afferma di essere più propenso ad affidarsi a un’app mobile per fare trading, ma quasi la stessa quota (29%) preferisce rivolgersi a un consulente finanziario
Sono più fiduciose nelle loro capacità, dedicano più tempo ai propri portafogli e (soprattutto) riconoscono l’effetto positivo dello smartphone sulla gestione dei loro investimenti. A rivelarlo è un recente studio di E*Trade (società con sede a New York e quotata al Nasdaq che offre una piattaforma di trading elettronica per negoziare online attività finanziarie tra cui azioni, obbligazioni e fondi comuni di investimento) di
Morgan Stanley, condotto da Dynata dal 3 gennaio all’11 gennaio 2022 su un campione di 901 investitori statunitensi (60% uomini e 40% donne) che gestiscono almeno 10mila dollari su un conto di intermediazione online.
Quello che è emerso è che, man mano che le restrizioni volte al contenimento dei contagi da covid-19 continuano ad attenuarsi, l’accesso agli investimenti tramite mobile resta fondamentale per le donne investitrici. Due su tre dichiarano che le app, come anticipato in apertura, abbiano avuto un impatto positivo sul modo in cui gestiscono i propri investimenti (un dato in crescita di 9 punti percentuali rispetto al 58% registrato nel primo trimestre dello scorso anno). La metà afferma di utilizzare la propria app di trading almeno una volta a settimana o anche più volte a settimana, in crescita in questo caso del 6% rispetto al 2021.
Più precisamente, il 13% rivela di utilizzarla “almeno una volta al giorno” (a fronte dell’11% dello stesso periodo dello scorso anno), il 15% “due o tre volte a settimana “(20%), il 22% “circa una volta a settimana” (13%), il 10% “due o tre volte al mese” (12%), il 5% “circa una volta al mese” (5%) e il 7% “meno di una volta al mese” (11%). Resta invariata la percentuale di coloro che dichiarano di non possedere o non utilizzare un’app di investimento o di trading (pari al 28% sia nel 2022 che nel 2021). Sebbene il 27% affermi inoltre di essere più propensa ad affidarsi a un’app mobile, quasi la stessa quota (pari al 29%) si definisce
propensa a rivolgersi a un consulente finanziario.
A crescere, parallelamente, è anche la fiducia. In questo contesto, si legge ancora nell’analisi, il 51% delle donne investitrici intervistate sostiene infatti di sentirsi sicura di prendere le decisioni giuste per i propri portafogli (in crescita di sei punti percentuali rispetto al periodo gennaio-marzo dello scorso anno). In particolare, il 40% si dichiara “un po’ fiduciosa”, il 36% “molto fiduciosa” e il 15% “estremamente fiduciosa”. Più di due su cinque (41%) afferma tra l’altro di aver dedicato più tempo alla gestione dei propri portafogli (nel 9% dei casi il tempo dedicato è “notevolmente aumentato” e nel 32% “un po’ aumentato” a fronte di coloro che dichiarano che sia “un po’ diminuito” pari al 6% e “notevolmente diminuito” pari al 2%), puntando principalmente su azioni (31%) e derivati (28%).
“Sebbene storicamente molti tendessero ad associare il trading alla componente maschile della popolazione, la realtà è che oggi esiste un’intera nuova generazione di investitrici e trader al femminile che stanno affrontando il mercato alle loro condizioni”, osserva Mary Ryan, executive director of trading di E*Trade di Morgan Stanley. “Come settore dobbiamo appoggiare questa tendenza. Fornire strumenti intuitivi, utili e senza interruzioni, in questo contesto, diventa fondamentale”, conclude l’esperta.
Due donne su tre dichiarano che le app abbiano avuto un impatto positivo sul modo in cui gestiscono i propri investimentiIl 27% afferma di essere più propenso ad affidarsi a un’app mobile per fare trading, ma quasi la stessa quota (29%) preferisce rivolgersi a un consulente finanziario
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