L’Ue e gli Usa hanno introdotto un pacchetto di sanzioni per colpire i patrimoni degli oligarchi russi
La libertà di cui gli Hnwi e gli oligarchi russi hanno finora dovuto, in ragione della loro capacità economica, si sta fortemente contraendo
Come noto, infatti, molti Stati Ue e gli Usa, per rispondere all’invasione militare russa in Ucraina hanno introdotto misure sanzionatorie volte, da un lato, e in senso generale, ad incidere sui mercati della Federazione e sul suo sistema economico-finanziario, dall’altro, in modo specifico, a colpire singoli individui, vale a dire Hnwi russi.
In questi termini, si può constatare che la libertà di cui gli Hnwi e gli oligarchi russi hanno finora dovuto, in ragione della loro capacità economica, si sta fortemente contraendo.
I patrimoni dei russi più ricchi sono entrati nel mirino dell’Italia – si veda la proposta del presidente Mario Draghi di istituire un registro internazionale degli oligarchi russi con patrimoni superiori a 10 milioni di euro –; della Francia, che attraverso il ministro delle finanze Bruno Le Maire, ha individuato una serie di beni da confiscare (si tratta di ville, yacht, conti correnti) in quanto riconducibili a oligarchi russi; del Regno Unito, ove il primo ministro ha comunicato che le sanzioni incideranno sugli individui russi che a Londra detengono patrimoni elevati (in particolare, si tratterebbe di Gennady Timchenko, Boris e Igor Rotenberg).
Ma non è tutto. L’America di Biden si sta muovendo lungo la stessa direzione, congelando i patrimoni dei russi che in Usa hanno beni o gestiscono imprese multimilionarie. Più nel dettaglio, gli Usa hanno istituito una task force transatlantica per identificare le società e gli oligarchi russi da sanzionare. Le misure prenderanno di mira, anche in questo caso, gli asset più importanti: tra cui ville e yacht.
Proprio per questo, molti oligarchi per aggirare queste misure stanno correndo ai ripari.
Miliardari come Vagit Alekperov, presidente della società energetica russa Lukoil, si sono mobilitati per trasferire i loro yacht verso quei paesi che fino ad ora non hanno assunto posizioni specifiche nei loro confronti e che non hanno sottoscritto trattati di estradizione.
In questi termini, la conclusione che, tra le altre cose, può trarsi da queste vicende è che gli Hnwi e i loro grandi patrimoni ricoprono un ruolo fortemente strategico per le politiche degli Stati. Questo è vero, tanto da un punto di vista fiscale ed economico (si pensi alle misure di agevolazione fiscale pensate per attrarre queste categorie), quanto, perfino, come stiamo scoprendo in questo momento storico, da un punto di vista geopolitico.