Spectrem Group, società che si occupa di analisi patrimoniale, ha realizzato un’indagine che osserva l’impatto del covid-19 sugli investitori
A febbraio, quando la pandemia ha colpito per la prima volta, molti hanno assegnato un punteggio di 60,94 su una scala da 0 a 100 che misurava l’impatto del coronavirus sull’economia (0 indicava nessun impatto e 100 un impatto enorme)
Quando la pandemia ha colpito per la prima volta, molte persone non erano sicure dell’impatto che avrebbe avuto sull’economia. A febbraio, quando la pandemia si è concretizzata per la prima volta, molti hanno assegnato un punteggio di 60,94 su una scala da 0 a 100 che misurava l’impatto del coronavirus sull’economia (0 indicava nessun impatto e 100 un impatto enorme). Il picco è stato raggiunto ad aprile del 2020 con un punteggio di 87,09.
Ma ora, che il peggio (si spera) è passato, come si sento gli investitori? Quasi due terzi (65%) ritengono che il loro benessere finanziario sia lo stesso di com’era dall’inizio del coronavirus. Il 17% pensa invece che questo sia peggiore e il infine il 17% ritiene che sia migliorato. Gli Hnwi si allineano con il lato negativo e infatti il 37% di questi ritiene infatti che il proprio benessere finanziario sia peggiorato dall’inizio della pandemia. Al contrario, il 28% dei millennial ha dichiarato che il proprio benessere finanziario è migliore.
E per il futuro? Le prospettive per i prossimi 12 mesi sono un quadro leggermente diverso. Prima dell’estate, il 50% degli investitori ritiene che la propria situazione finanziaria sarebbe potuta essere stabile e solida rispetto a quella del febbraio 2020. Ad agosto tale numero è sceso al 45%. Questo calo è dovuto all’incertezza e alla paura di una seconda ondata dura quanto la prima. A questo si deve aggiungere che gli investitori americani hanno anche l’incognita delle elezioni che procura notevole incertezza.