Sei imprese su 10 definiscono “limitata” o “molto limitata” la propria situazione di liquidità
Oltre il 70% delle imprese sostiene che esaurirà completamente la liquidità entro 3 mesi
Solo il 4% delle aziende intervistate ritiene “adeguate” le misure adottate dal governo
“Il tema della liquidità è centrale in questo momento per le pmi italiane. In un paese dove si paga mediamente con tempi superiori ai 90 giorni, che in alcuni settori superano i 130, una crisi come quella che stiamo attraversando può rapidamente portare le aziende alla totale mancanza di liquidità e quindi al dissesto finanziario”, ha evidenziato Marco Preti, amministratore delegato di Cribis.
Inoltre, dall’indagine emerge che, secondo gli imprenditori, le misure del governo non sarebbero sufficienti. In particolare il 64% del campione ritiene “non sufficienti” i provvedimenti proposti dallo Stato attraverso i decreti Liquidità e Cura Italia. Il 30% li ritiene “in parte adeguati”, e solo il 4% adeguati (mentre il restante 2% degli intervistati ad oggi non sa fare previsioni in merito). Su questo ultimo punto è interessante notare come la fiducia cresca in maniera direttamente proporzionale alla dimensione dell’azienda con il 67-70% delle pmi con fatturato inferiore ai 20 milioni che considera le misure “non sufficienti” , dato che scende al 40% tra le imprese con fatturato oltre i 20 milioni, con il 53% di queste ultime che le ritiene “in parte adeguate”.
Per quanto riguarda le tempistiche dei finanziamenti con garanzie statali, ben 2 aziende su 3 (33,8%) auspicano di ricevere i prestiti entro 2 mesi, mentre secondo il 28,8% ci vorranno tra 2 e 6 mesi. Particolarmente ottimiste sono le imprese con un fatturato inferiore a un milione di euro: quasi la metà spera che i finanziamenti possano essere erogate entro 30 giorni (rispetto al 24% delle pmi con fatturato entro i 5 milioni, il 33% di quelle tra 5 e 20 milioni e il 38% delle imprese più grandi, oltre i 20 milioni).