Partirà in primavera il valzer delle poltrone delle partecipate del ministero dell’Economia. Enel, Eni, Leonardo, Poste, Terna, Enav vivranno un paio di mesi di fibrillazione per questo importante passaggio di governance. Sia che ci siano conferme al vertice, sia che vadano in scena grandi rivoluzioni, questi titoli spesso presenti nei nostri portafogli sono da considerare osservati speciali. Hai uno o più di questi titoli investiti? In caso contrario, i prossimi mesi potrebbero essere per te una possibile finestra d’entrata?
Molto dipenderà dall’impatto che il cambio di management avrà su queste società quotate. In alcuni casi potrebbe innescare un rally, in altri, una flessione. Sicuramente va considerato il periodo di transizione.
L’impatto
In occasione di queste fasi, i titoli coinvolti tendenzialmente:
-Sono più volatili
-Possono essere protagonisti di repentini rialzi o cali
-In caso di ribaltone vivono lunghi periodi di transizione in cui difficilmente concludono grandi deal, il business plan spesso viene rivisto dopo 6-8 mesi
L’analisi: esg e strategicità
“Le grandi aziende”, spiega Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain&Company “giocano un ruolo chiave per il sistema economico del nostro Paese. Questo è particolarmente vero oggi per il momento che stiamo vivendo (guerra, caro energia e materie prime, recessione) ma lo è anche per continuare ad accelerare sulla modernizzazione e digitalizzazione del Paese, transizione energetica, sviluppo sostenibile e impegno verso le future generazioni. Sarà imprescindibile per il Governo quindi scegliere o confermare i vertici delle aziende pubbliche o a partecipazione statale avendo chiari questi obiettivi di breve, ma anche di medio lungo termine”.
“Se ora, finalmente, la “E” di ESG è universalmente considerata la priorità più urgente dai top manager di tutti i settori industriali, – aggiunge Pierluigi Serlenga, Managing Partner Italia di Bain&Company – questa stagione di nomine è una buona occasione per concentrarsi anche su un altro pilastro: quello della governance e della cultura del mercato. Da esso dipende l’efficacia e la prontezza delle aziende nella risposta alle sfide di trasformazione, e quindi il suo contributo allo sviluppo del Paese nel complesso”.
“Non è necessario ricordare infatti”, prosegue Prioreschi, “che molte delle aziende i cui vertici sono in scadenza a primavera sono anche le realtà e le industrie più strategiche del nostro Paese, fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di crescita e sviluppo economico e sociale. Ecco perché eventuali cambi di management non dovranno tenere in considerazione solo la gestione della fase presente, ma assicurarsi che il disegno di lungo termine venga effettivamente implementato. Un’occasione unica ed una partita che dobbiamo vincere con la squadra giusta”.
L’incertezza
In questa partita, le agende degli amministratori delegati – e lo vediamo nel nostro lavoro tutti i giorni – stanno cambiando rapidamente, per adeguarsi alle molteplici sfide. Tra queste, non dimentichiamo quella legata al Sistema Paese e in particolare ai territori / distretti industriali, che ricopriranno un ruolo strategico nelle valutazioni del Governo. La fase di transizione verso le nomine può comportare incertezza, in un clima globale che già è caratterizzato da un significativo livello di instabilità. Per questo motivo sarà importante dare stabilità al Sistema, con attenzione alla continuità, soprattutto perché i progetti di lungo termine (M&A e consolidamento, digitalizzazione, transizione sostenibile, PNRR, grandi investimenti, ecc.) vengano realizzati” conclude Serlenga.
I titoli più in bilico
Al momento i titoli che potrebbero andare incontro ai maggiori scossoni sono Enel, Terna e Leonardo. La prassi delle nomine pubbliche prevede un ricambio dopo tre mandati successivi, ma la crisi energetica stavolta potrebbe far cambiare i piani e favorire conferme anche dopo il terzo mandato. È il caso di Eni che riconfermerà sicuramente l’ad Claudio Descalzi per i buoni risultati ottenuti nella diversificazione energetica del Paese. L‘Enel, in questo senso, fa invece da eccezione: Francesco Starace si avvia probabilmente a concludere il suo terzo mandato triennale, e a Roma si dà per certo che la premier Meloni voglia indicare Stefano Donnarumma al suo posto. Quanto a Poste e Leonardo sono in corso valutazioni, ma Alessandro Profumo, ad di Leonardo sembra il meno saldo anche a causa delle questioni giudiziarie legate al suo passato ruolo in Mps.
Se hai questi titoli in portafoglio (o in un fondo) puoi valutare se, in vista delle nomine, è il caso di rimanere investito o uscire. Al contrario puoi decidere se puntare l’attenzione su qualche titolo che potrebbe beneficiare delle nuove nomine. L’azionario che hai in portafoglio quanto può dipendere dalle scelte di governo delle prossime settimane? Energia e difesa sono i settori di monitorare.
Sapevi che il valzer delle poltrone delle grandi società quotate può impattare sul tuo portafoglio?
Quali scelte di investimento potresti dover fare di fronte alla nomina di un nuovo ceo?
Ricordati che hai la possibilità di fare gratuitamente una domanda ai consulenti selezionati per te da We Wealth tra i migliori esperti in Italia. Per ottenere una risposta personalizzata in base alle tue necessità e disponibilità finanziarie, clicca su Chiedi agli esperti su We Wealth
Con il servizio Chiedi agli esperti di We Wealth puoi contattare gratuitamente un professionista che ti
potrà guidare nella scelta dei migliori investimenti e nella gestione del tuo patrimonio. Fai una domanda
a uno dei 300 esperti disponibili su We Wealth.
We Wealth è il primo marketplace del wealth management, la piattaforma leader in Italia dove gli
investitori incontrano i professionisti della consulenza patrimoniale.