Borse, volatilità in rialzo dopo i dati Usa. Le mosse per il portafoglio

La cronaca degli eventi sembra ribaltare la logica comune: un aumento dei nuovi posti di lavoro nell'economia statunitense superiore alle attese, un segno di salute che le imprese lanciano quando gli affari vanno bene, ha fatto scendere i listini azionari in apertura di seduta venerdì 10 marzo. L'S&P 500 ha perso nei primi minuti di seduta lo 0,38% mentre il Nasdaq Composite, il listino prevalentemente tecnologico, ha perso l'1,11%.
Gli ultimi segnali dal mercato del lavoro americano hanno indicato che, a febbraio, si sono aggiunti altri 311mila posti di lavoro nei settori non agricoli, contro i 225mila attesi dagli economisti sondati dal Wall Street Journal. Già il dato relativo a gennaio aveva superato le previsioni in misura ancor più marcata con oltre 500mila posti di lavoro aggiunti (con una minima revisione al ribasso nei dati aggiornati). I settori dell'hospitality e del tempo libero hanno contribuito a compensare ampiamente i licenziamenti osservati fra diverse grandi società tecnologiche, che si sono guadagnate i titoli dei giornali nelle scorse settimane. Nonostante l'effetto tassi, anche l'edilizia ha tenuto in termini occupazionali.
Il tasso di disoccupazione, comunque, è aumentato dal 3,4% (dato minimo dal 1969) al 3,6% come conseguenza di una maggiore partecipazione del pubblico alla forza lavoro (più persone che cercano attivamente un posto).
Perché non sono notizie esaltanti per la Fed
Il messaggio che non fa ben sperare gli investitori è che, ancora una volta, un mercato del lavoro che vede una grande forza contrattuale per chi cerca lavoro contribuirà a far aumentare ancora i prezzi più di quanto la Federal Reserve non sia disposta a tollerare. Il presidente della Fed, Jerome Powell, martedì ha testimoniato di fronte al Senato che i tassi d'interesse sarebbero dovuti probabilmente salire oltre il 5,25%. Alla luce di tali affermazioni, la sorpresa “positiva” sull'occupazione del 10 marzo è una notizia negativa per gli affari dei titoli più sensibili al costo del denaro. Di conseguenza, il Nasdaq, indice che contiene molti più titoli appartenenti a quest'ultima categoria, le azioni “growth”, è stato il più colpito dai dati sull'aumento dei posti di lavoro nell'economia americana.
Vix, l'indice della paura ai massimi da metà dicembre
Nel frattempo, l'indice della paura Vix, il cui aumenta indica un maggior numero di opzioni a copertura dei potenziali ribassi dell'S&P 500 dei successivi 30 giorni, è passato ai livelli più elevati da metà dicembre portandosi a 23,88 punti (di solito Vix superiore ai 20 punti indica aspettative prudenti e moderatamente negative sul futuro andamento dell'azionario).
I dati dal mercato del lavoro, nonostante la forza relativamente superiore alle attese non basteranno da soli a giustificare un nuovo cambio di passo nei rialzi dei tassi Fed, dal ritmo di 25 a 50 punti base nella riunione di questo mese, secondo il chief global strategist di IG Italia, Filippo Diodovich. “Queste cifre macro non daranno abbastanza argomentazioni ai membri più falchi per accelerare il processo di rialzo dei tassi di interesse”, ha dichiarato l'esperto, “al momento le probabilità di un aumento di 50 punti base del costo del denaro nel prossimo meeting del Fomc del 21 e 22 marzo sono molto vicine al lancio di una monetina”.
“Il primo dato macroeconomico significativo dopo le parole di Powell al Congresso non ha portato elementi sufficienti per capire quale sarà la prossima mossa della Fed”, ha proseguito Diodovich, “rimane un rebus di difficile risoluzione. Il prossimo dato da monitorare con particolare attenzione sarà l’andamento dei prezzi al consumo che potrebbe dare qualche indizio in più probabilmente decisivo”.
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Inflazione di febbraio, fari puntati sui nuovi dati
Il prossimo appuntamento è previsto la prossima settimana con la pubblicazione dei dati relativi all'inflazione di febbraio, dai quali si spera di osservare un rallentamento dell'inflazione mese su mese delle componenti non energetiche del paniere. In particolare, gli aumenti dei costi dei servizi e dei costi abitativi, su cui un più alto livello dei tassi potrebbe avere influenza di “contenimento” hanno finora dato pochi segnali di disinflazione, come ha ammesso lo stesso Powell.
Il fatto che l'inflazione generale scenda come conseguenza di un raffreddamento dei prezzi dell'energia dice solo una parte della storia: se la disoccupazione non sale, neanche gli aumenti nel costo del lavoro si raffredderanno facilmente. Contribuire all'aumento della disoccupazione è un compito abbastanza impopolare sia agli occhi dell'uomo di Main Street che di Wall Street, poiché la prospettiva di tassi d'interesse ancora in aumento sembra rimandare il recupero del mercato azionario e obbligazionario. Da questo punto di vista, però, gli ultimi dati sui non-farm payrolls hanno indicato incrementi nel costo del lavoro un po' più bassi del previsto: su base annua i salari sono aumentati del 4,6% contro il 4,7% atteso, in aumento rispetto al +4,4% del mese precedente: sul mese l'aumento è stato dello 0,2% contro lo 0,3% stimato.
Gli ultimi dati dal mercato del lavoro Usa, dunque, si inseriscono nel solco favorevole agli investimenti difensivi più a breve termine, come quelli in titoli di Stato a breve scadenza. Il Treasury a sei mesi, in seguito alla pubblicazione dei dati, ha ceduto un decimale di rendimento passando a 5,1%, mentre il titolo a un anno rende il 5,007%. In quest'ottica può anche essere interpretato il Vix tornato ai massimi dal dicembre scorso: i trader si aspettano maggiori rischi di volatilità nei prossimi giorni.
“Solo con un’inflazione di febbraio ancora molto forte su livelli alti e senza indicazioni di rallentamento la Federal Reserve dovrebbe mostrare il proprio atteggiamento deciso e fermo contro le pressioni inflazionistiche e aumentare i tassi di interesse di 50 punti base nel prossimo meeting di marzo”, ha concluso Diodovich, “tuttavia crediamo, che in caso contrario, le scelte del Fomc saranno diverse e si continuerà con rialzi graduali per non creare troppa instabilità finanziaria”.