Borse in zona correzione. Quanto può durare e come investire

L’Us bureau of labor statistics ha annunciato 209mila nuovi posti di lavoro a giugno nei settori non agricoli, deludendo le attese dei mercati (225mila)
Diodovich, IG Italia: “È vero, c’è una correzione importante in corso, ma potrebbe durare solo qualche settimana”
Borse contrastate nella giornata della disoccupazione statunitense, uno dei dati-chiave che potrebbero condizionare le prossime mosse della Federal Reserve sul costo del denaro. A influenzare le ultime sedute la pubblicazione dei verbali della banca centrale, che hanno confermato i timori degli investitori su ulteriori rialzi dei tassi di interesse. “Di sicuro uno, forse due”, racconta a We Wealth Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. Che sottolinea come sia in corso “una correzione importante”.
“È chiaro che un rialzo dei tassi potrebbe avere conseguenze negative sull’andamento dell’attività economica, spingendo alcuni paesi in recessione e altri su livelli di crescita molto bassi”, spiega Diodovich. “Tenendo conto che anche la pubblicazione degli indici Pmi ha confermato che il settore manifatturiero è stato più colpito dalle scelte delle banche centrali ma anche i servizi hanno subito un forte rallentamento, un posizionamento ancora hawkish in politica monetaria potrebbe portare conseguenze sui mercati finanziari”. Mercati finanziari che in questo momento stanno scontando appunto uno “stop” alla pausa della Fed già a partire da luglio. “Prima c’era la speranza che questa pausa potesse durare tutto l’anno, invece ora le aspettative su un rialzo del costo del denaro a fine mese sono al 90%”.
Cina, Yellen: “Reagiremo a pratiche economiche sleali”
Un altro fattore da monitorare nel corso dell’estate, continua lo strategist, riguarda un possibile peggioramento dei rapporti diplomatici e commerciali tra Cina e Stati Uniti. Specie dopo l’ultima mossa di Pechino sulle materie prime. Come annunciato dal ministero del commercio a inizio settimana, dal 1° agosto gallio e germanio saranno soggetti a una serie di controlli sulle esportazioni; in altre parole, chi esporta dovrà ottenere un’autorizzazione specifica e comunicare i dettagli su acquirenti e impiego delle forniture. Parlando a Pechino a un incontro con le aziende a stelle e strisce, il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen ha dichiarato di “credere sia nel migliore interesse di entrambi i paesi assicurare di avere linee di comunicazione dirette e chiare, ad alto livello”; dicendosi poi “preoccupata” della decisione della Terra del Dragone sui metalli rari. Un’escalation delle tensioni, avverte Diodovich, potrebbe “portare grossi problemi soprattutto al settore tecnologico, ma a cascata a tutto il sistema industriale”.
Diodovich: “Correzione in corso, durerà qualche settimana”
“I mercati sono stati molto resilienti quest’anno, pronti a evidenziare rally nel momento in cui cambiavano le aspettative”, ricorda lo strategist. “È vero, c’è una correzione importante in corso, però bisogna considerare che da settembre in poi le banche centrali (sia Fed che Bce) dovrebbero mantenere i tassi invariati, a meno di shock inaspettati. Quindi questa correzione potrebbe durare qualche settimana, ma ci aspettiamo poi un ritorno di acquisti proprio perché si tornerà a parlare di un cambiamento di atteggiamento dei banchieri”, dice Diodovich. “Quanto ai portafogli, nel breve periodo non consigliamo ancora un aumento dell’esposizione sull’obbligazionario. In un’ottica di diversificazione, preferiamo titoli a scadenza breve, però restiamo sempre più sull’equity, mantenendo un po’ di esposizione sui titoli che hanno fatto bene nel primo semestre, ovvero sul settore finanziario e tecnologico. Restano dei dubbi sul settore industriale, che non sta dando ancora segnali di crescita e ripresa”.
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Quanto al settore tecnologico, continua l’esperto, se le tensioni tra Cina e Usa venissero allentate, potrebbe “salire ulteriormente”; anche grazie al forte interesse sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale generativa, che potrebbe favorire “soprattutto aziende come Nvidia, Microsoft e Meta Platforms”. In termini di allocazione geografica, secondo Diodovich una posizione restrittiva della Fed non renderebbe appetibile un investimento nei paesi emergenti, che potrebbero invece tornare interessanti dal 2024 in poi. “La scelta è un po’ sui vari comparti: guardiamo al tecnologico statunitense e al finanziario europeo, che non ha subito contraccolpi dalla crisi delle banche regionali Usa”.
Usa, 209mila posti di lavoro a giugno. Disoccupazione al 3,6%
Intanto, l’Us bureau of labor statistics ha annunciato 209mila nuovi posti di lavoro a giugno nei settori non agricoli, dato inferiore alle attese di mercato (225mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 3,6%, mentre quello della partecipazione alla forza lavoro tocca il 62,6%. I salari medi crescono dello 0,4% mese su mese (consensus +0,3%). “Era da oltre un anno che le cifre sui non farm payrolls non deludevano le aspettative del mercato”, dichiara Diodovich. “I dati sulla creazione di nuovi posti di lavoro sono risultati deboli e inferiori alle attese e come ulteriore conferma abbiamo avuto anche le forti revisioni al ribasso dei mesi precedenti che abbassano notevolmente la media degli ultimi mesi. Cifre che potrebbero fare discutere i membri del Fomc (Federal open market committee, ndr) se mantenere in essere la pausa nel ciclo di rialzi. Crediamo che questi dati sul mondo del lavoro statunitense siano un primo segnale di rallentamento del mondo del lavoro, ma non sufficiente a fare cambiare idea all’interno della commissione operativa della Federal Reserve per mantenere i tassi invariati nella riunione del 26 luglio”, conclude lo strategist. Occhi puntati sulla pubblicazione dei dati sull’inflazione, attesa nei prossimi giorni. Intanto, le borse europee hanno chiuso la seduta del 7 luglio contrastate: Ftse Mib +0,99%, Dax +0,48%, Cac 40 +0,42%, Ftse 100 -0,32% e Ibex 35 -0,36%.