Non è stato uno tsunami “rosso” come paventavano diversi analisti, ma il risultato è comunque lo stesso: Biden e i democratici hanno perso il Congresso. Le elezioni di metà mandato hanno visto infatti i repubblicani prendere il controllo della Camera e molto probabilmente anche del Senato, mettendo, di fatto, i bastoni nelle ruote di quello che rimane dell’Agenda Biden. Come hanno preso la notizia i mercati?
I settori su cui puntare
A guardare l’apertura dei principali listini statunitensi, si direbbe non troppo bene. L’S&P 500 quota in territorio negativo, così come Nasdaq e Dow Jones. Un possibile motivo è che di certo c’è ancora poco. Se la Camera è data per certa ai repubblicani, il Senato è infatti ancora in forte bilico, e un eventuale parità – 50 seggi agli uni, 50 seggi altri – premierebbe i democratici. Insomma lo tsunami repubblicano non si è verificato e se sarà una vittoria rossa in ambo le camere sarà una vittoria di misura. Il che, secondo Ben Laidler, Global markets strategist di eToro, per le borse è un fatto positivo nel breve termine, dato che i mercati storicamente premiano la certezza e un governo diviso
“Siamo a una situazione di stallo, ma molte iniziative di voto sulla liberalizzazione della cannabis, sulle scommesse sportive e sulle criptovalute hanno già fatto importanti progressi. Intanto, tradizionalmente, a trarre beneficio dovrebbero essere i settori dalla difesa all’energia, oltre che sanità e “big tech”, che dovrebbero subire meno pressioni legislative” commenta Laidler.
Lo scenario a medio lungo termine
Tuttavia differente è, secondo l’analista, lo scenario a medio e lungo termine, su cui le prospettive del mercato sono meno positive per tre motivi. “In primo luogo, i repubblicani sembrano intenzionati a sfruttare il tetto del debito federale previsto per il 2023 per costringere i democratici a ridurre la spesa. Questo porterà volatilità e rischi di passi falsi. In secondo luogo, è probabile che qualsiasi diminuzione del rischio di recessione venga affrontata con un freno alla spesa fiscale da parte dei Repubblicani, il che potrebbe innervosire i mercati. Questo porrebbe ancora di più l’attenzione sulla Fed. Infine, i tentativi repubblicani di impeachment nei confronti del Presidente Biden potrebbero generare volatilità sui mercati e sottrarre energia ad altre attività del Congresso” spiega Laidler che conclude: “Gli Stati Uniti più bloccati potrebbero essere una perdita anche per l’Europa, con una minore leadership su questioni chiave, dal commercio all’ambiente, e un’ulteriore e sgradita spinta alla de-globalizzazione. Il nuovo Congresso si riunirà il 3 gennaio 2023”.