Il programma di acquisto degli asset partirà dal primo novembre (giorno di inizio dell’era Lagarde), con acquisti per 20 miliardi di euro al mese. Oltre al riavvio del quantitative easing, la Bce ha agito sul fronte tassi, riducendoli di 10 punti base
Secondo il presidente Draghi il “pacchetto odierno è adeguato ma servono anche politiche fiscali”. La dichiarazione fa capire quanto siano sulla stessa lunghezza d’onda lui e Christine Lagarde sul tema
“Con l’odierno pacchetto di decisioni di politica monetaria, stiamo fornendo un notevole stimolo per garantire che le condizioni finanziarie rimangano molto favorevoli e sostengano l’espansione dell’Eurozona”
“La Bce è riuscita a sorprendere il mercato con un nuovo pacchetto aggressivo di misure di alleggerimento, giustificato dal recente indebolimento delle prospettive di crescita e di inflazione”
Cosa ha fatto in concreto la Bce di Draghi
Oltre al riavvio del quantitative easing, la Bce ha agito sul fronte tassi. La riduzione di quelli sui depositi è stata contenuta, di 10 punti base (-0,5%). Per quanto riguarda invece la dinamica dei livello generale dei prezzi, l’inflazione resta ferma intorno all’1%, a fronte di un obiettivo prossimo al +2%. Secondo il presidente Draghi il “pacchetto odierno è adeguato ma servono anche politiche fiscali”. La dichiarazione fa capire quanto siano sulla stessa lunghezza d’onda lui e Christine Lagarde sul tema.
Mario Draghi ha poi annunciato il cambio della forward guidance, ossia la previsione sui movimenti futuri dei tassi. La Bce si aspetta che rimarranno “su livelli attuali o più bassi” fino a quando l’inflazione non convergerà con decisione verso il livello obiettivo 2%. Fino ad allora nell’Eurozona sarà “necessaria una politica altamente accomodante”.
“La solida crescita dell’occupazione e l’aumento dei salari continuano a sostenere la resilienza dell’economia dell’area euro. Con l’odierno pacchetto di decisioni di politica monetaria, stiamo fornendo un notevole stimolo per garantire che le condizioni finanziarie rimangano molto favorevoli e sostengano l’espansione dell’Eurozona, la crescita dell’indice dei prezzi al consumo e, di conseguenza, la convergenza di quest’ultimo verso il nostro obiettivo di inflazione a medio termine”. L’inflazione debole è quindi il “motivo chiave per azioni le odierne”.
“Draghi un po’ ha sorpreso i mercati. Tutte le misure che sono state varate ovviamente mettono in evidenza il fatto che la situazione macro non è delle migliore” E’ il commento di un altro esperto che nota appunto come le mosse della Bce abbiano spinto al rialzo le obbligazioni e sull’azionario le utility. Vanno invece male le banche.
Gli investitori. Contenti o delusi?
La Bce potrebbe aver deluso gli investitori annunciando un lieve taglio dei tassi di interesse e un modesto riavvio del suo programma di acquisto di attività. E’ quanto osserva Jacqui Douglas, chief macro strategist di TD Securities. Tuttavia la Bce “ha superato le aspettative future affermando che il Qe durerà fino a quando le prospettive di inflazione non convergeranno saldamente verso il target del 2%”. Che, secondo le previsioni della Bce e del mercato, dovrebbe avvenire nel 2021 inoltrato, conclude Douglas.
Silvia Dall’Angelo, senior economist, Hermes Investment Management, si unisce al coro dei “sorpresi”. “La Bce è riuscita a sorprendere il mercato con un nuovo pacchetto aggressivo di misure di alleggerimento, giustificato dal recente indebolimento delle prospettive di crescita e di inflazione”. Soprattutto, “l’impatto sull’economia reale delle misure annunciate è incerto”. Inoltre, “i tassi di interesse sempre più negativi hanno un effetto economico netto di non facile interpretazione. Pesano sulla redditività delle banche e potrebbero quindi avere conseguenze controproducenti per l’accesso al credito”.
David Zahn, responsabile fixed income europeo di Franklin Templeton, prevede che il programma di acquisto di asset sarà principalmente incentrato sui titoli di Stato. Ma probabilmente con maggiore attenzione alle obbligazioni societarie rispetto al passato. L’introduzione del tiering riduce inoltre gli addebiti che le banche pagano sui loro deposti presso la Bce. E’ un modo per aiutare il sistema bancario in un momento di tassi così bassi. E’ infine un segnale al mercato che i tassi rimarranno bassi a lungo.
Uno “spietato guerriero dell’inflazione”
“Mario Draghi è entrato in carica con un big bang, invertendo i prematuri rialzi dei tassi d’interesse condotti dal suo predecessore, Jean-Claude Trichet. E ora se ne andrà con un altro big bang“. Lo afferma Carsten Brzeski di Ing. “In una certa misura, Draghi è diventato un guerriero dell’inflazione quasi spietato. Piaccia o no, l’obiettivo della Bce rende il mantenimento della stabilità dei prezzi il target primario“. Poi continua: “Fermo restando l’obiettivo della stabilità dei prezzi”, la Bce dovrebbe anche “sostenere le politiche economiche generali nell’Unione”. Quelle che includono la “piena occupazione” e “una crescita economica equilibrata”. In questo contesto e con le attuali prospettive economiche, “è difficile vedere la Bce sedersi e non fare nulla”, conclude Brzeski.
Anche Tim Graf, responsabile macro strategy per l’area Emea di State Street, riconosce che “Mario Draghi ha proposto un pacchetto di misure di allentamento monetario per soddisfare anche coloro che erano più affamati di stimoli fiscali, assicurando ai mercati che il ritorno dell’inflazione verso il target rappresenta la massima priorità“.