4 generazioni a confronto tra risparmio e investimento

Un viaggio intergenerazionale alla scoperta di come gli italiani si approcciano al denaro, tra risparmi e investimenti. Si tratta del contenuto di un’ampia indagine realizzata da Doxa per Invesco, i cui risultati sono a tratti soprendenti. Eccoli nel dettaglio.
La Gen Z, pochi soldi ma tanta speranza
Dei quattro gruppi analizzati sono gli unici a sentirsi realmente «generazione». Pochi soldi – anche perché per lo più vivono in famiglia e dipendono dai genitori - ma senza drammatizzare. L’approccio con il denaro è acerbo e improntato alla spensieratezza: il denaro è uno strumento che serve a realizzare desideri, dalla scarpa alla vacanza. Va da sé che sappiano pochissimo di finanza e non siano né risparmiatori, né investitori. Ma sono certamente curiosi, pur consapevoli della propria incompetenza. E per colmarla vanno in cerca di formazione e di proposte targetizzate. Il percorso tipico li porta dall’attualità all’economia e da lì alla finanza, nel cui alveo cercano poche informazioni ma specialistiche. Per consigli basici e di buon senso si rivolgono alla famiglia e attraverso il web che è per loro familiare, annusano lo scenario: senza una direzione, seguendo un banner o googlando una parola nuova. Seguono gli influencer ma spesso li citano alla rinfusa o non ne ricordano il nome.
Il risparmio è di là da venire: è qualcosa a cui si penserà quando si avranno soldi che avanzano rispetto a ciò che è necessario, ma anche al superfluo. Perché al momento toglierebbe qualcosa a un oggi già risicato e poi non conviene, non è cosa da ragazzi: richiede consapevolezza delle proprie necessità economiche che non si ha. Ha senso solo in alcuni casi: se temono di finire i soldi, in vista di un acquisto piccolo e vicino e per lo più, ancora una volta, edonistico. Non è cosa da ragazzi neanche l’investimento: ne sentono parlare in giro, soprattutto sul web, ma non si sentono così stabili per assumersi dei rischi e non si sentono direttamente interpellati: è un mondo per adulti e per ricchi. E se investono qualcosa lo fanno lasciandosi guidare dalle emozioni: comprano azioni della squadra del cuore o depositano in qualche libretto postale aperto dai genitori, ma senza consapevolezza. La sostenibilità, infine è un valore che li guida, potenzialmente anche in ambito finanziario.
Millennial, il denaro come affermazione personale
Individualisti e ambiziosi, per i Millennials il denaro è
espressione della propria affermazione: in termini di obiettivi realizzati e di
errori commessi. Non averne diventa fallimento, ma quando lo possiedono lo
vogliono assaporare, visto che è costato fatica e tempo. E per questo lo usano
principalmente per le spese quotidiane per sé e per la famiglia e per obiettivi
concreti come la casa o l’auto. Poiché è qualcosa di prezioso vogliono
conoscerne a fondo i meccanismi. Ma dalla cultura finanziaria vogliono stimoli
risolutori e redditizi. Soprattutto i maschi vanno in esplorazione di ciò che
appare dinamico, modernissimo, cosmopolita – bitcoin e monete virtuali su
tutti, ma in un contesto controllato e con qualcuno che li guidi per non
rischiare di bruciarsi.
Come si informano? Tra coetanei e con i genitori (se sono diventati
a loro volta genitori), ma non disdegnano di rivolgersi al proprio
commercialista o alla banca per i consigli di gestione e guardano volentieri
fininfluencer di alto standing.
Quanto al risparmio lo mettono tra i doveri dell’etica ma
non è per loro gratificante. Si risparmia perché è un dovere trasmesso dalla
famiglia, per senso di controllo, per sentirsi adulti ma è per loro un impegno
che deve essere quotidiano per essere efficace. Alcuni confessano di non
riuscirci: perché è limitante e comporta dover rinunciare a qualcosa per cui si
bilancia con piccole spese di impulso. Il risparmio per questa generazione
consiste nel limitare le spese in vista di un investimento consistente in uno
degli obiettivi concreti già citati (casa, mutuo, auto), mentre sono rare le
forme di accantonamento in prodotti finanziari come i fondi pensioni. E a
proposito di prodotti finanziari, i Millennial sono affascinanti
dall’investimento e soprattutto da soluzioni rapide e moderne per incrementare
le entrate. Studiano la Borsa e le cryptovalute prima di muoversi, ma spesso
rinunciano a investire direttamente per la paura di sbagliare scelta e perdere
tutto. Quindi prediligono - specie i genitori e i maschi – investire piccole
cifre in titoli o fondi. I più evoluti cominciano a diversificare.
Gen X, tornano i Bot people (innamorati del mattone)
La Gen X diversifica nella vita e nelle finanze: concreti,
impegnatissimi, esposti su tanti fronti (di coppia, figli, genitori, mutuo, per
oggi e per il futuro). Se non sono (stati) dinamici nelle scelte finanziarie
passate, oggi si trovano in difficoltà – perché è in calo il loro potere di
acquisto e la rendita degli investimenti. Ma non hanno timore a sfidarsi e sono
aperti alle difficoltà da superare: trattano il denaro come uno strumento e
cercano modi per aumentarne la quantità disponibile. Ma per lo più restano
nella comfort zone: cercano un’integrazione, un aggiornamento rispetto a ciò
che sanno per esperienza, per riuscire a fare di più partendo da quella base. E
per informarsi partono da sé, ma non disdegnano il dialogo con il consulente
bancario, con amici esperti, con gruppi di discussione, per un confronto alla
pari e che sia basato sulla fiducia. Si informano sul web e in tv per cogliere
l’aria che tira.
Come risparmiano? Mettono da parte mensilmente (anche piani
di accumulo, ricavi da vecchi investimenti) e in qualche caso accantonano le
rendite rivenienti da seconde case e si affidano alla polizza vita. Il
risparmio dovrebbe essere per loro un’assicurazione sul futuro: anche perché
frutto di tempi «grassi», dunque difficile da rimpinguare. E tuttavia, solo i
più strateghi riescono a proteggerlo e a non toccarlo in questi tempi di magra.
Ma la maggior parte non sembra preoccuparsene: in quanto non vuole sacrificare
il presente a un futuro altrettanto incerto.
Il difficile contesto economico li ha allontani dagli
investimenti. Anche perché oggi è poco conveniente: spread e inflazione
abbassano i ricavi (questo vale almeno per i più confident). L’instabilità è
comunque percepita da tutti. E allora serve un cambio di prospettiva – che
aiuti a sostituire la vecchia mentalità di investire il risparmio, adesso che
se ne ha poco e che non rende. Qualcuno si è scottato: per via di cattive
esperienze nel trading online e allora, sorpresa delle sorprese, la Gen X torna
al mattone come prima scelta e diversifica in modo da ridurre il rischio
(deposito titoli più o meno «ardito»). Insomma una combo immobili e Bot in
tutto simile a quella dei padri.
Boomers, chi si ferma è perduto
I Boomers? Vogliono stabilizzarsi contro l’erosione (fisica
e finanziaria): nessuna arrendevolezza, ma è innegabile che la vita sia meno
sicura e tranquilla di come prospettato nei decenni passati e che la logica
accumulo/risparmio a cui erano abituati sia saltata. Hanno risparmi e rendite,
ma il presente mangia soldi, il futuro ne chiederà di più per questioni legate
alla longevità ma anche alle esigenze dei nipoti.
Non dovrebbe essere tipico della loro età, ma sono inquieti
e sbilanciati: spendono in hobby, divertimenti, servizi (anche per i
figli/nipoti). Nonostante le entrate siano ferme ed erose e nonostante la
consapevolezza che i risparmi siano sinonimo di autonomia.
Per cercare di riequilibrare le proprie condizioni
finanziari cercano di colmare il gap che sentono di avere rispetto alla
finanza: cercano il nuovo, qualcosa che è sfuggito, che non hanno compreso, si
interessano di cryptovalute, consultano il consulente bancario - c’è chi segue
corsi di trading della banca. Frequente il passaparola con colleghi/amici,
mentre con il web l’approccio è nozionistico: procedono per temi specifici,
mentre il resto dei contenuti è considerato rumore di fondo. Ogni consiglio
finanziario si può considerare, se ben sostenuto: gioca a favore la loro
esperienza e la consapevolezza che la cosa peggiore sia non fare nulla.
Quanto al risparmio: all’atto pratico si assottiglia e
mettere da parte è difficile. Tuttavia anche non usare quanto accantonato è
spiacevole, dopo tanto lavoro e anche l’obiettivo di lascare ai figli e ai nipoti
non è sufficiente per decidere di sottrarre. Per risparmiare riducono le spese
e conservano vecchi investimenti (bpt, polizze vita, fondi pensione). Gli
investimenti invece, pur più allettanti del risparmio perché in teoria
consentirebbero di aumentare il patrimonio in poco tempo, sono affare per
pochi. La maggior parte dei boomer preferisce non rischiare troppo. E percorre
la via del risparmio in definitiva più rassicurante Per i più confident invece
l’atteggiamento attendista è a ben vedere la cosa più rischiosa che conduce a
una perdita di valore certa. E allora investono rinnovando investimenti già
fatti (Azioni pubbliche e private, Obbligazioni, Fondi). Ma non in mattone,
anzi le case sono diventate un peso.
LE OPPORTUNITÀ PER TE
- In quale stile di investimento ti rispecchi?
- Vuoi progettare un portafoglio che si adatti ai tuoi bisogni?
Gli esperti selezionati da We Wealth possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi.