Superare l'emergenza: in arrivo i fondi a sostegno delle imprese

2.9.2021
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È stato attivato il fondo da 140 milioni di euro destinato alle imprese e alle professioni che, a causa delle restrizioni imposte per fronteggiare l'emergenza, sono rimaste chiuse nell'ultimo periodo
I ristori verranno ripartiti in funzione della sofferenza economica patita dall'impresa o dal professionista che ha dovuto sospendere l'attività a causa delle restrizioni imposte
Cinema, musei, catering, palestre. Queste sono solo alcune delle attività – tra le quali rientrano anche le sale congressi e le discoteche – che, più di altre, sono state penalizzate dalle misure restrittive adottate dal legislatore per arginare la diffusione dei contagi
I proprietari o gestori di quelle attività che, a causa delle restrizioni alle aperture imposte per legge, sono rimaste – fino ad ora – chiuse, possono iniziare a tirare un sospiro di sollievo, stante il fondo da 140 milioni di euro a loro dedicato, attivato dal Ministro dello sviluppo economico.
La misura attivata, che muove dalla consapevolezza che alcune attività hanno patito in modo particolare le chiusure obbligatorie, è finalizzata a compensare il periodo di chiusura imposta per legge e favorire, così, la continuità delle attività economiche.
Ai fini del riconoscimento del ristoro, i beneficiari, indicati con codice Ateco all'interno del decreto interministeriale, dovranno dimostrare che la loro attività, per la quale richiedono il ristoro, è rimasta chiusa per almeno 100 giorni, anche non continuativi.
Come si apprende dalle informazioni rilasciate dallo stesso Mise, 20 milioni di euro sono destinati alle attività che, alla data di entrata in vigore del Dl. 105/2021, vale a dire al 23 luglio 2021, sono risultate chiuse in conseguenza delle misure di prevenzione.
Tra le risorse stanziate, buona parte è destinata ai proprietari e gestori di discoteche e sale da ballo (ma anche ad altri beneficiari) che potranno richiedere i contributi a fondo perduto fino a 25.000 euro.
A favore dei titolari di altre attività, altresì marcatamente penalizzate, quali palestre, impianti di risalita, parchi tematici, cerimonie, fiere, cinema e teatri, sono destinati contributi fino a 12 mila euro.
Occorre specificare che l'importo del contributo varia in base ai ricavi e compensi certificati nell'anno di imposta 2019 e sarà erogato in ragione del numero di richieste – ammissibili - che perverranno.
Ad ogni modo, il contributo non sarà inferiore alla soglia di 3 mila euro e l'accreditamento dello stesso, come accaduto per i precedenti ristori, sarà diretto sul conto bancario o postale del beneficiario.
Nel dettaglio, si prevede che il contributo massimo ottenibile sarà così ripartito: 3 mila euro destinati ai soggetti con ricavi o compensi certificati fino a 400 mila euro; 7.500 euro per i soggetti con ricavi o compensi fino a un milione di euro; 12 mila euro per ricavi o compensi oltre un milione di euro. Infine, per i soggetti che non hanno dichiarato redditi (dunque in assenza di ricavi/compensi) per il 2019, è previsto il contributo minimo di 3 mila euro.
Come si apprende dalle informazioni rilasciate dallo stesso Mise, 20 milioni di euro sono destinati alle attività che, alla data di entrata in vigore del Dl. 105/2021, vale a dire al 23 luglio 2021, sono risultate chiuse in conseguenza delle misure di prevenzione.
Tra le risorse stanziate, buona parte è destinata ai proprietari e gestori di discoteche e sale da ballo (ma anche ad altri beneficiari) che potranno richiedere i contributi a fondo perduto fino a 25.000 euro.
A favore dei titolari di altre attività, altresì marcatamente penalizzate, quali palestre, impianti di risalita, parchi tematici, cerimonie, fiere, cinema e teatri, sono destinati contributi fino a 12 mila euro.
Occorre specificare che l'importo del contributo varia in base ai ricavi e compensi certificati nell'anno di imposta 2019 e sarà erogato in ragione del numero di richieste – ammissibili - che perverranno.
Ad ogni modo, il contributo non sarà inferiore alla soglia di 3 mila euro e l'accreditamento dello stesso, come accaduto per i precedenti ristori, sarà diretto sul conto bancario o postale del beneficiario.
Nel dettaglio, si prevede che il contributo massimo ottenibile sarà così ripartito: 3 mila euro destinati ai soggetti con ricavi o compensi certificati fino a 400 mila euro; 7.500 euro per i soggetti con ricavi o compensi fino a un milione di euro; 12 mila euro per ricavi o compensi oltre un milione di euro. Infine, per i soggetti che non hanno dichiarato redditi (dunque in assenza di ricavi/compensi) per il 2019, è previsto il contributo minimo di 3 mila euro.
Per poter beneficiare del contributo sarà necessario presentare un'istanza, in via esclusivamente telematica, all'Agenzia delle entrate.
Si aspetta un successivo provvedimento, che verrà pubblicato dalla stessa Agenzia, per conoscere nello specifico i termini per la presentazione della domanda, le modalità di trasmissione dell'istanza e ogni altro aspetto utile per la compilazione della stessa.
Si aspetta un successivo provvedimento, che verrà pubblicato dalla stessa Agenzia, per conoscere nello specifico i termini per la presentazione della domanda, le modalità di trasmissione dell'istanza e ogni altro aspetto utile per la compilazione della stessa.