Strumenti di incentivazione fiscale e i principali crediti di imposta

Nicola Dimitri
15.3.2023
Tempo di lettura: 3'
Nei tempi più recenti si è registrata una particolare proliferazione di istituti agevolativi di tipo fiscale

I crediti di imposta sono strumentali al raggiungimento di obiettivi economici di vario tipo, tra cui lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, il sostegno alle famiglie e l’orientamento dei consumi

Il Direttore dell’Agenzia delle entrate, in una recente audizione, ha fatto il punto sulle agevolazioni fiscali che sono presenti nel sistema fiscale italiano.

Per un verso, è stato messo in evidenza che l’attuale scenario è caratterizzato da una moltitudine di incentivi fiscali accomunati dall’effetto di alleggerire il carico tributario in capo ai beneficiari; per un altro verso, tuttavia, si è posto l’accento sulla circostanza che l’introduzione di un elevato numero di benefici fiscali rischia di rendere frammentario e disorganico l’impianto dei tributi sui quali incidono.

Per tale ragione, occorre monitorare i risultati, gli obiettivi e i motivi del ricorso alle tax expeditures, per evitare che da strumento agevolativo a beneficio del contribuente (e anche dell’intero sistema tributario), possano dare vita ad effetti negativi. Si pensi, sul punto, alle conseguenze negative determinate dalla circolazione dei crediti fiscali; fenomeno, questo, che nell’ultimo periodo ha dato vita a numerosi casi di frode.


Credito di imposta: come funziona?

Tra le agevolazioni fiscali un posto di primo piano è occupato dai crediti di imposta.

Essi, come sottolineato nel documento in esame, sono strumentali al raggiungimento di obiettivi economici di vario tipo, tra cui lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, il sostegno alle famiglie in condizioni di difficoltà, l’orientamento dei consumi verso determinati beni o servizi o la riqualificazione del patrimonio immobiliare.

In Italia al credito d’imposta sono riconducibili due principali fattispecie:

  • il credito derivante da un versamento d’imposta eccedente rispetto a quello effettivamente dovuto
  • il credito d’imposta “agevolativo”, che rappresenta, invece, un vero e proprio strumento di incentivazione o sostegno economico.

In particolare, il credito d’imposta di tipo agevolativo consiste in un contributo concesso dallo Stato al contribuente per eseguire i versamenti delle somme dovute. In buona sostanza, il debito d’imposta resta intatto, ma al beneficiario è riconosciuta la disponibilità di una somma da spendere esclusivamente per il pagamento di tributi e contributi.



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Le principali categorie di crediti di imposta

In Italia ci sono diverse categorie di crediti di imposta particolarmente utilizzati.

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, finalizzato a supportare gli operatori economici residenti nel territorio dello Stato (incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti) che acquisiscono beni strumentali nuovi, materiali e immateriali.

Il credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, destinato a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato (incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti e indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza o dalla dimensione), fruibile in percentuali variabili dal 5 al 20 per cento, a seconda dei settori di investimento.

Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, istituito per supportare la crescita economica, attraverso l’incentivazione degli investimenti destinati a strutture produttive nelle regioni del Mezzogiorno. Destinatari del bonus sono le imprese che acquisiscono beni strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature varie) destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel centro-Sud Italia.

Il bonus investimenti nelle Zes (zone economiche speciali), prorogato fino al 31 dicembre 2023, per favorire la creazione di condizioni utili allo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti nonché all’insediamento di nuove aziende. In particolare, i soggetti ricadenti all’interno delle Zes possono beneficiare di una serie di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative.

Il bonus relativo alle zone logistiche semplificate (Zls) pensato per agevolare gli investimenti in beni strumentali anche nelle aree portuali e logistiche strategiche delle regioni individuate dalla normativa europea come “più sviluppate” (cioè quelle in cui il prodotto interno lordo pro capite è superiore al 90 per cento di quello medio comunitario), che includano almeno un’area portuale.

I crediti d’imposta per la patrimonializzazione delle imprese: si tratta di agevolazioni tese al rafforzamento delle imprese in termini di liquidità e supporto ai lavoratori. La tipologia di questi crediti può riferire ad esempio al c.d. credito d’imposta per capitale investito proprio; al credito d’imposta per le società che aumentano il capitale; il credito d’imposta per i conferimenti societari.

Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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