Riforma fiscale: un’occasione storica per professionisti e imprese

La riforma inciderà in positivo sull’architettura del nostro sistema fiscale
L’intervento riformatore del governo sul fisco tocca molti punti, dalla tassazione diretta a quella indiretta, ai rapporti fisco-contribuente
Riforma fiscale: un’occasione storica per contribuenti, famiglie e imprese
Nella giornata del 22 marzo 2023 si è tenuto il Forum One Fiscale organizzato da Wolters Kluwer.
L’evento, alla sua undicesima edizione, arricchito dalla partecipazione, tra gli altri, del Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo, del Direttore nazionale del Dipartimento delle Finanze Giovanni Spalletta, nonché da Elbano de Nuccio, Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, è stata occasione preziosa per approfondire un tema di rilevante interesse, tanto per le imprese che per i professionisti, quale quello della “Delega fiscale”.
Più in particolare, nel corso dell’evento, con il contributo di professionisti, consulenti fiscali, avvocati e figure istituzionale di alto standing, si è puntato l’accento, attraverso diversi tavoli tecnici, sugli aspetti cruciali della riforma fiscale. Dunque, non solo sui criteri ispiratori del disegno di legge delega - che si prospetta idoneo a cambiare nel profondo il nostro sistema fiscale -, ma anche, tra gli altri, sulle implicazioni relative alla revisione dell’Ires, sulle opportunità legate agli incentivi fiscali, sulle novità in materia di redditi di natura finanziaria, nonché sui meccanismi di semplificazione degli adempimenti nell'ambito dei rapporti tra fisco e contribuente.
Come messo in evidenza, in apertura dell’evento, da Giulietta Lemmi – Ceo di Wolters Kluwer Italia e Legal Software Wolters Kluwer Legal & Regulatory – la riforma fiscale così come strutturata rappresenta un passo importantissimo per l’intero paese, in quanto, con il più ampio fine di rendere, da un punto di vista economico e imprenditoriale più competitivo e attrattivo il paese, e dare da un punto di vista sociale supporto alle famiglie essa “si pone l’obiettivo del riordino complessivo del sistema fiscale e la riscrittura dei testi unici e del codice fiscale”.
Dello stesso avviso è Gianfranco Ferranti, docente della Scuola nazionale dell’amministrazione, che ha moderato il primo tavolo tecnico, ad avviso del quale, la riforma fiscale “persegue una triplice finalità:
- favorire la competitività delle imprese riducendo l’aliquota dell’Ires, dando impulso agli investimenti e all’occupazione e incentivando la patrimonializzazione delle aziende
- semplificare le modalità di determinazione del reddito d’impresa, riducendo le divergenze rispetto al risultato di bilancio e razionalizzando i regimi fiscali delle perdite, delle operazioni straordinarie e della crisi d’impresa e dell’insolvenza
- assicurare la certezza del diritto con riguardo alla decorrenza del termine di decadenza dell’accertamento, alle contestazioni fondate sull’antieconomicità e alla presunzione di distribuzione degli utili per le società di capitali a ristretta base partecipativa”.
La riforma fiscale vista da vicino
Tra le voci più rilevanti intervenute nel corso dell’evento organizzato da Wolters Kluwer, senza dubbio occorre fare riferimento al Vice Ministro Leo il quale ha messo in evidenza quali sono le ragioni e i punti cruciali della riforma e perché è così importante incidere, in questo momento, sull’architettura del nostro sistema fiscale.
“La riforma fiscale è caratterizzata da alcuni aspetti che ritengo rappresentino una svolta rispetto a tutto quello che fino ad oggi si è prodotto in materia fiscale”, osserva il Vice Ministro.
L’ambizione, continua il Ministro, è di revisionare profondamente l’attuale sistema tributario varato negli anni ’70, al fine di renderlo più aderente alle esigenze dei contribuenti, delle famiglie e delle imprese.
“La caratteristica di questa delega rispetto alle precedenti sta nell'aver esplorato tutte le fattispecie e le diverse categorie reddituali”. Prova ne è che, tra i tanti punti di riforma, la delega inciderà:
- sui principi generali di diritto interno e di diritto internazionale, ponendo l'accento sulla certezza del diritto
- sull’implementazione del ricorso agli strumenti tecnologici per combattere l'evasione fiscale
- sui meccanismi per incentivare le imprese (che hanno lasciato il paese o che non hai mai guardato con interesse all’Italia) a trasferirsi nel nostro territorio per svolgere un'attività
- sul versante della riduzione del carico fiscale
- sulla riduzione delle aliquote Irpef, in vista della flat tax
- sui meccanismi della no tax area e delle detrazioni
- sul ricongiungimento sotto un'unica categoria dei redditi capitali e redditi diversi in natura finanziaria superando il concetto del "maturato" che crea rilevanti difficoltà ai contribuenti
- sui meccanismi di compensazione tra proventi di capitale e eventuali minusvalenze da capital gain
- sui meccanismi di accertamento e dunque sulla possibilità di potenziare l’attività dell’Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza utilizzando la nuova tecnologia, utilizzando gli Isa
- sulla riscossione, rendendola più semplice e più accessibile.
Favorire la competitività delle imprese e migliorare il rapporto fisco-contribuente
Ci troviamo di fronte ad un’occasione storica per il nostro sistema tributario nazionale, chiarisce Elbano de Nuccio, Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Si tratta di un intervento esteso che, a differenza dei precedenti tentativi di riforma, non incide a macchia di leopardo sul sistema fiscale, ma con aspirazioni ben più grandi si propone di riordinare la materia, a partire dal proposito di mettere a sistema e riordinare alcune disposizioni di diritto tributario raggruppandole in Testi unici suddivisi per categoria di imposta e redigere un Codice di diritto tributario.
Ad avviso di De Nuccio questa legge delega fiscale è l’esatta risultante di una collaborazione istituzionale tra il Mef, l’Agenzia delle entrate e i dottori commercialisti. Si tratta quindi di un modello di collaborazione virtuoso che porta verso una maggiore razionalizzazione del sistema tributario nazionale e che non può far altro che portare a un miglioramento complessivo dei rapporti tra fisco e contribuente, a beneficio, conseguentemente, dei contribuenti che investono o sono interessati a investire nel nostro territorio.
Rivedere il diritto al contraddittorio preventivo, alleggerire gli adempimenti dichiarativi, investire sull’adempimento collaborativo, prevedere interventi volti alla semplificazione delle norme tributarie, rende più efficiente il nostro sistema tributario e facilita il compito dei professionisti chiamati a supportare i contribuenti italiani.
La riforma testimonia un cambio culturale. Essa mette in evidenza come vi sia interesse istituzionale a favorire la creazione di relazioni virtuose tra professionisti, contribuenti e amministrazioni fiscali, nella consapevolezza che per diminuire l’evasione, ridurre il contenzioso, alleggerire il carico per le imprese e le famiglie, occorre ridurre l’approccio repressivo e favorire quello collaborativo.
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