Riforma fiscale: l'Ue chiede all'Italia di aggiustare il tiro

Nicola Dimitri
25.5.2023
Tempo di lettura: 3'
Le vulnerabilità di lunga data dell'Italia si sono un po' attenuate negli ultimi anni, ma restano significative e non si prevede che si annullino rapidamente

Il rapporto debito pubblico/PIL si è ridotto nel 2022 con la ripresa economica. Tuttavia, rimane elevato e costituisce una sfida sostanziale per la sostenibilità fiscale

L’allargamento del regime forfettario ai lavoratori autonomi solleva preoccupazioni sull'equità e l'efficienza del sistema fiscale

L'Italia continua a presentare squilibri sociali eccessivi. Queste sono alcune delle parole che la Commissione europea, nel documento “2023 European Semester - Spring Package”, dedica all’Italia.

Più nel dettaglio, continua la Commissione, sebbene vi siano stati alcuni miglioramenti, persistono le vulnerabilità legate all'elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività. Inoltre queste vulnerabilità si inscrivono in un più ampio contesto di fragilità del mercato del lavoro e debolezza dei mercati finanziari, con rilevanza transfrontaliera. 


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Le criticità dell’Italia secondo la Commissione Ue

Le vulnerabilità di lunga data dell'Italia si sono un po' attenuate negli ultimi anni, ma restano significative e non si prevede che si annullino rapidamente. 

La persistente bassa crescita della produttività è stata un fattore chiave della prolungata debolezza della crescita economica italiana, che:

  • ostacola la riduzione del debito pubblico
  • riduce le opportunità di occupazione
  • impedisce l’ammortizzamento dei costi legati all'invecchiamento della popolazione
  • incide sui bilanci delle banche.


Rapporto debito Pil

Il rapporto debito pubblico/PIL si è ridotto nel 2022 con la ripresa economica. Tuttavia, rimane elevato e costituisce una sfida sostanziale per la sostenibilità fiscale. 

Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca ulteriormente entro il 2024, ma che aumenti nel medio termine in assenza di misure di consolidamento

Il governo ha attuato ulteriori misure per sostenere la resilienza del settore finanziario e i prestiti in sofferenza sono diminuiti in modo significativo, ma le banche sono ancora esposte in modo rilevante al debito sovrano. 

In questo senso, osserva la Commissione, per affrontare gli squilibri è necessario dare attuazione al Pnrr. Il piano di resilienza rimane la priorità politica principale, in quanto prevede riforme globali e investimenti significativi


L’intervento fiscale

Queste criticità e queste esigenze di stabilità e crescita dovrebbero indurre a implementare politiche fiscali prudenti ed efficienti, volte a favorire una maggiore conformità fiscale e un uso efficiente delle risorse nazionali ed europee.

L'Italia si trova ad affrontare sfide che, accanto a una continua e forte attuazione del programma di stabilità e crescita, trarrebbero beneficio da ulteriori sforzi politici, in particolare nei settori della fiscalità, del quadro fiscale e dei sistemi pensionistici, nonché nei settori della demografia, del mercato del lavoro e dell'energia.


Le raccomandazioni sulla riforma fiscale

Il cuneo fiscale italiano sul lavoro è rimasto elevato ed è superiore rispetto agli altri Stati membri dell'UE, nonostante la riduzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche attuata nel 2022. 

Inoltre, l'estensione del regime forfettario ai lavoratori autonomi solleva preoccupazioni sull'equità e l'efficienza del sistema fiscale.

La riforma fiscale proposta dal governo, ad avviso della Commissione, rischia di esacerbare le disuguaglianze e di lasciare impregiudicati alcuni punti che invece necessiterebbero di un intervento, dall’ambito catastale, a quello della compliance fiscale a quello relativo alle c.d. tasse ambientali.

Inoltre, osserva la Commissione, è fondamentale mantenere la natura progressiva del sistema fiscale, ridurre la complessità, aumentare gli incentivi al lavoro e intensificare gli sforzi per contrastare l'evasione fiscale.


Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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