Questa misura agevolativa, che prevede la concessione di contributi a fondo perduto, entro un limite di 20mila euro a beneficiario, in misura variabile tra il 30 e il 40% delle spese ammissibili sostenute, è anche legata in particolare alla possibilità di cumulo con altri aiuti di Stato, anche in regime “de minimis” nei limiti dell’articolo 8 del Regolamento (Ue) n. 702/2014 (Regolamento Aber).
L’agevolazione è rivolta alle pmi agricole attive nel settore della produzione primaria, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e aventi sede legale o un’unità locale ubicata in Italia.
In particolare gli investimenti agevolabili sono riferibili ai seguenti beni:
- beni materiali strumentali ordinari, con riconoscimento di un contributo a fondo perduto del 30%;
- beni materiali strumentali 4.0, compresi nell’allegato A annesso alla legge 232/2016 e riportati nell’allegato 1 del Dm, con riconoscimento di un contributo a fondo perduto del 40%;
- beni immateriali strumentali 4.0 (software, sistemi, piattaforme e applicazioni), compresi nell’allegato B annesso alla legge 232/2016 e riportati nell’allegato 2 del Dm, con riconoscimento di un contributo a fondo perduto del 40%.
Si ricorda che gli acquisiti devono essere effettuati da soggetti terzi privi di relazioni con l’impresa e a normali condizioni di mercato, che è possibile la locazione finanziaria; che l’agevolazione non potrà essere utilizzata per l’acquisto di beni usati; che il valore minimo dell’investimento è di 500 euro per ciascun bene unitario e che l’investimento minimo complessivo dovrà essere pari ad almeno 5 mila euro.
Il beneficiario, inoltre dovrà:
- effettuare i pagamenti esclusivamente attraverso conti correnti intestati all’impresa beneficiaria e con modalità che consentano la piena tracciabilità e l’immediata riconducibilità dello stesso alla relativa fattura;
- avviare l’investimento successivamente alla presentazione della domanda di contributo e dovrà perfezionarlo entro 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione;
- mantenere l’investimento nel territorio della regione di ubicazione della sede legale o unità locale, per almeno 3 anni dalla data di erogazione del saldo del contributo o, se successiva, di installazione dell’ultimo bene agevolato, fatti salvi i casi di sostituzione per obsolescenza o inutilizzo da comunicare al Mise;
- non delocalizzare l’attività economica interessata dall’investimento in Stati non appartenenti all’Ue, ad eccezione degli Stati dello See, nei successivi 5 anni dalla data di ultimazione dell’investimento.
Agli imprenditori agricoli, inoltre, è stata concessa la cumulabilità con altre agevolazioni in materia quali: la nuova Sabatini, il credito d’imposta per il Mezzogiorno, gli ecobonus per veicoli commerciali.
In particolare la legge Sabatini – la quale, nell’ultima rivisitazione ha l’obiettivo quello di incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi ordinari e in tecnologia 4.0. – prevede infatti, il sostegno alle imprese che richiedono finanziamenti bancari per investimenti in beni strumentali nuovi, macchinari, impianti, attrezzature di fabbrica a uso produttivo e tecnologie digitali. Il Ministero, a fronte della concessione di un finanziamento (bancario o in leasing finanziario), di durata massima di 5 anni e di importo compreso tra 20 mila euro e 4 milioni di euro, concede un contributo pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati, in via convenzionale, sul predetto finanziamento al tasso annuo del:
- 2,75% per la realizzazione di investimenti “ordinari”;
- 3,575% per la realizzazione di investimenti in “tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti” (investimenti 4.0).
Il credito del Mezzogiorno, invece, supporta l’acquisto di macchine agricole: la legge di bilancio 2021, proroga con i commi 171-172 le disposizioni per il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, di cui all’art. 1 commi 98 e seguenti, della legge di Stabilità 2016, fino al 31 dicembre 2022.
Il credito del Mezzogiorno, invece, supporta l’acquisto di macchine agricole: la legge di bilancio 2021, proroga con i commi 171-172 le disposizioni per il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, di cui all’art. 1 commi 98 e seguenti, della legge di Stabilità 2016, fino al 31 dicembre 2022.
Il credito del Mezzogiorno è la disciplina del credito d’imposta in favore delle imprese che acquisiscono, anche tramite leasing, beni strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature varie) destinati a strutture produttive nelle “zone assistite” ubicate nelle regioni del Mezzogiorno quali Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Questo “credito” può essere cumulato sia con la misura del credito d’imposta 2021 sia con la nuova Sabatini.
- Tecnologia per l’agricoltura di precisione in grado di gestire le lavorazioni su base spazio-temporale: la misura e l’interpretazione della variabilità spazio-temporale è associata a tutti gli aspetti della produzione agraria, tramite l’acquisizione di dati ambientali negli agro-ecosistemi e l’elaborazione degli stessi. A tal proposito possiamo parlare dei sistemi di geolocalizzazione, grazie ai quali è possibile avere immagini aeree dello stato di crescita delle colture, valutazioni topografiche del terreno, analisi in tempo reale sulla fertilità del suolo e così via.
- Automazione dei processi attraverso l’applicazione dei concetti di robotica e tecnologie abilitanti. L’introduzione di sensori intelligenti e la corretta interpretazione degli output, oltre a consentire il monitoraggio delle grandezze, permettono al sistema di controllo di intervenire nel momento e nella maniera migliore, favorendo la manutenzione predittiva.
- Tecnologie per la trasmissione e per l’elaborazione dei dati raccolti dalle macchine durante le lavorazioni programmate. La raccolta dei dati in real time permette che questi possano essere collezionati, processati, analizzati e comunicati verso l’esterno al fine di asservire all’ottimizzazione e alla pianificazione delle attività dell’intera azienda agricola.