L’obiettivo di procedere ad una razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, si attua anche attraverso la riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti e l’eliminazione dei c.d. micro-tributi, il cui gettito per l’erario è del tutto trascurabile

La riforma potrà promuovere l’introduzione di forme di agevolazione fiscale che favoriscano gli investimenti e i trasferimenti di capitali in Italia per la promozione di attività economiche sul territorio italiano

La riforma dell’Ires ha la finalità di favorire la competitività delle imprese e aumentare l’attrattività del nostro sistema-Paese per gli investitori, anche esteri, innescando un meccanismo virtuoso, in grado di generare ulteriore ricchezza per il nostro Paese

Come messo in evidenza dalla relazione illustrativa della delega al governo per la riforma fiscale, questa è tra le priorità individuate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza per dare risposta alle esigenze strutturali del Paese e costituisce parte integrante della ripresa economica e sociale che si intende avviare anche grazie alle risorse europee.

Sono molti gli ambiti su cui interverrà il Governo il quale ha ricevuto delega a emanare, entro ventiquattro mesi, uno o più decreti legislativi volti alla revisione del sistema fiscale per superare le criticità dello stesso.

Revisione generale degli aspetti internazionali e sovranazionali del sistema tributario

La legge delega, all’art. 3, conferisce al Governo il potere di introdurre modifiche volte a adeguare il sistema tributario italiano con gli obblighi assunti in contesti sovranazionali. Con particolare riferimento alla necessità di adeguare i principi dell’ordinamento interno all’evoluzione della giurisprudenza europea in ambito tributario.

Inoltre, la riforma deve favorire la coerenza con le raccomandazioni Ocse, nell’ambito del progetto Beps, per evitare le doppie imposizioni, per effettuare una revisione organica della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche, delle società e degli enti diversi dalle società come criterio di collegamento personale all’imposizione, coordinandola con la disciplina della stabile organizzazione e dei regimi speciali vigenti per i soggetti che trasferiscono la residenza in Italia.

Infine, la riforma potrà promuovere l’introduzione di forme di agevolazione fiscale che favoriscano gli investimenti e i trasferimenti di capitali in Italia per la promozione di attività economiche sul territorio italiano.


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Revisione dell’Irpef

la delega prevede una revisione organica e complessiva del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche.

L’obiettivo è, pur rimanendo nel pieno rispetto del principio di progressività, transitare verso un sistema a imposta unica (flat tax) operando un riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito e delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta; con particolare riguardo alla composizione del nucleo familiare e ai costi sostenuti per la crescita dei figli, alla tutela del bene casa e della salute delle persone, dell’istruzione, della previdenza complementare e con l’obiettivo del miglioramento dell’efficienza energetica, nonché della riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente.

Si prevede quindi un importante lavoro di modifica e riordino delle c.d. tax expeditures con il graduale obiettivo di raggiungere l’equità orizzontale.

A tal riguardo, tra i diversi intenti della riforma si segnala la volontà di:

  • la volontà di fissare un’unica fascia di esenzione fiscale a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto, privilegiando, in particolare,
  • l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione
  • riconoscere la deducibilità, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato 
  • per tutti i contribuenti, dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo
  • applicare in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, un’imposta sostitutiva dell’Irpef e relative addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello del precedente periodo d’imposta.


Revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società

Ai sensi dell’art. 6 della legge delega, il Governo si propone di effettuare una revisione del sistema di imposizione e sui redditi delle società e degli enti a partire da una riduzione dell’aliquota Ires, a condizione che vengano rispettate, entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, entrambe le seguenti condizioni:

una somma corrispondente, in tutto o in parte, al detto reddito sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, e in nuove assunzioni gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa.

La finalità della riforma dell’Ires si individua nella volontà di favorire la competitività delle imprese e aumentare l’attrattività del nostro sistema-Paese per gli investitori, anche esteri, innescando un meccanismo virtuoso, in grado di generare ulteriore ricchezza per il nostro Paese.


Imposta di registro, imposta sulle successioni e donazioni, imposta di bollo

L’obiettivo di procedere ad una razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, si attua anche attraverso la riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti e l’eliminazione dei c.d. micro-tributi, il cui gettito per l’erario è del tutto trascurabile.

Allo scopo di razionalizzare e semplificare i singoli tributi, la delega prevede la possibilità di:

  • accorpare o sopprimere determinate fattispecie imponibili
  • porre in essere una revisione della base imponibile, nonché della misura di tali imposte anche
  • attraverso una modifica delle aliquote applicabili

Sul punto, la delega prevede l’estensione dell’autoliquidazione anche per l’imposta sulle successioni e per l’imposta di registro, entrambe attualmente liquidate dagli Uffici finanziari.

L’autoliquidazione, infatti, attualmente, è prevista nell’ambito delle successioni, per le imposte ipotecarie e catastale, per l’imposta di bollo, per i tributi speciali catastali e per le tasse ipotecarie nonché, per alcuni contratti soggetti all’imposta di registro e altri tributi collegati.

Si prevede che, con riferimento ai trasferimenti immobiliari assoggettati all’imposta di registro o all’imposta sulle successioni e donazioni, le imposte di bollo, ipotecarie e catastali, i tributi speciali e le tasse ipotecarie, siano comprese in un tributo sostitutivo eventualmente in misura fissa, riferito anche alle formalità da eseguire presso il catasto e i registri immobiliari.


Testi unici e codificazione della materia tributaria

Il Governo dovrà adottare una serie di decreti per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema fiscale, mediante la redazione di testi unici. La ratio è quella di procedere a un riordino sistematico della normativa fiscale attraverso la puntuale individuazione delle norme vigenti, organizzate per settori omogenei, apportando le necessarie modifiche per migliorarne la coerenza giuridica, logica e sistematica e l’abrogazione espressa delle disposizioni incompatibili o non più attuali.

Inoltre, si prospetta un progetto volto a giungere a una codificazione della normativa fiscale al fine di semplificare il sistema tributario, migliorare la chiarezza e la conoscibilità delle norme fiscali e la certezza dei rapporti giuridici.

Il codice sarà articolato in una parte generale, contenente la disciplina unitaria degli istituti comuni del sistema fiscale e una parte speciale, contenente la disciplina dei singoli tributi.

Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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