Sempre più persone decidono di avviare un’attività e-commerce per le opportunità connesse a questo settore in continua evoluzione
L’e-commerce proprio nel periodo pandemico, mentre tutti i settori andavano incontro a contrazioni, ha conosciuto una crescita esponenziale
Adempimenti per avviare l’attività
Se non si rientra nella categoria della vendita occasionale (persone fisiche che generano ricavi annui inferiori ai 5 mila euro), ma si vuole operare nell’ambito delle vendite con fini di lucro, il commercio elettronico si configura alla stregua di un’attività commerciale vera e propria e, come tale, è subordinata alle vigenti norme sul commercio.
Ciò significa che per operare online dovrà essere costituita un’impresa, individuale o societaria, a cui dovrà essere attribuita la relativa partita Iva.
Sarà poi necessario, per operare nell’ambito del commercio al consumatore o del commercio tra imprese (BtoB/BtoC), presentare una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) presso l’ufficio preposto del Comune di riferimento (Sportello Unico delle Attività Produttive). La Scia dovrà contenere: i requisiti di onorabilità e capacità, mettendo in evidenza l’assenza di fallimenti e condanne penali; il settore merceologico di riferimento; i riferimenti del dominio web.
Successivamente, entro un mese dall’avvio dell’attività occorrerà presentare una posizione presso il Registro delle Imprese mediante Comunicazione Unica
Il commercio elettronico consiste in attività economiche svolte on line per prestare qualsivoglia servizio a distanza dietro pagamento. L’e-commerce si distingue in due macro-categorie: commercio elettronico diretto, ove la transazione e la consegna del bene si svolgono per intero su internet; commercio elettronico indiretto, in cui online avviene la conclusione del contratto, mentre il bene viene consegnato fisicamente al destinatario.
Il prestatore anche in ragione dell’assenza di un contatto diretto tra il destinatario finale e il bene o il servizio prestato, deve garantire chiarezza relativamente alla sua identità, alla denominazione e ragione sociale, al domicilio e alla sede legale; alla natura dell’offerta e alle condizioni.
Dal punto di vista previdenziale, inoltre, l’attività di commercio elettronico richiede di provvedere all’apertura della posizione previdenziale e di adempiere agli obblighi assicurativi .
Aspetti fiscali
Come si accennava, il commercio elettronico indiretto si perfeziona mediante la conclusione di un contratto per via elettronica a fronte di una consegna materiale del bene, per posta o vettore.
In ambito Iva queste operazioni sono equiparate a quelle relative alle vendite per corrispondenza. Dette operazioni non sono subordinate all’obbligo di fatturazione o certificazione fiscale, come pure sono escluse dall’obbligo dei corrispettivi telematici. Anche il commercio elettronico diretto, se effettuato nei confronti dei privati, esonera il prestatore dall’obbligo di fatturazione, di certificazione fiscale e trasmissione telematica dei corrispettivi.
L’Agenzia delle entrate, ha precisato però che i corrispettivi derivanti dal commercio elettronico devono essere annotati nel registro delle operazioni effettuate insieme a quello delle fatture eventualmente emesse.