Affitti brevi: tutte le novità sulla disciplina

Nicola Dimitri
8.9.2023
Tempo di lettura: 3'
L’Italia introduce una stretta sugli affitti brevi e prevede regole più stringenti, con sanzioni per i trasgressori

Multe fino a 8 mila euro per chi non si dota del Codice identificativo Nazionale sull’immobile in affitto

Cin il c.d. minimum stay il soggiorno non potrà essere inferiore a due notti

La questione affitti brevi

Il mondo, o meglio il business, del turismo sta per essere riscritto. È noto, infatti, che di recente numerose giurisdizioni stanno provando a disciplinare il fenomeno delle locazioni brevi.

Fenomeno, questo, che anche attraverso le più note piattaforme, tra le altre certamente Airbnb, negli ultimi anni ha generato due effetti collegati e contrapposti: da un lato, migliaia di turisti hanno avuto la possibilità di pernottare, a prezzi competitivi, anche in zone centralissime di molte città; da un altro, soprattutto nelle città d’arte, ha alimentato l’emergenza abitativa. La prospettiva di guadagno offerta dalle locazioni brevi ha infatti determinato un vero e proprio cambio di destinazione d’uso di molti immobili, non più ceduti in affitto a famiglie o residenti ma destinati esclusivamente a turisti.

Ebbene, nell’ambito di questo più ampio scenario, si inscrive certamente la proposta del governo di fissare nuove regole per gli affitti brevi: come si apprende dai documenti di recente circolati, si potrà cedere in locazione l’appartamento per minimo due notti, con sanzioni per i proprietari che affittano per un solo giorno; inoltre, ogni appartamento dovrà dotarsi di un apposito codice identificativo. Novità si registrano anche per quanto riguarda l’applicazione del regime agevolativo della cedolare secca.

L’obiettivo del governo è quello di limitare i rischi di un turismo sovradimensionato e così uniformare a livello nazionale la disciplina dei soggiorni brevi a beneficio dei residenti dei centri storici e a salvaguardia delle città d’arte, prese d’assalto dai turisti.

Le nuove regole

Tra le novità che interessano il settore si segnala:

  • sanzioni fino a 5mila euro per i proprietari che affittano casa per una sola notte
  • l’obbligo di dotarsi di un codice identificativo nazionale (CIN) collegato 
  • l’obbligo di esporre il CIN su ogni annuncio, pena una sanzione da 500 a 5 mila euro
  • l’obbligo di adoperarsi per ottenere il CIN, pena una sanzione fino a 8 mila euro
  • al pari degli alberghi anche le case cedute in locazione breve dovranno dotarsi dei sistemi di sicurezza antincendio e di rilevazione del monossido di carbonio.

Ma non è tutto. Nel nuovo testo, infatti si specifica che:

  • il soggiorno non può essere inferiore a due notti nelle zone territoriali omogenee che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale
  • sono al massimo 2 gli appartamenti che lo stesso proprietario può cedere in locazione breve (da 1 a 30 notti) fruendo della tassazione agevolata con cedolare secca.

È bene specificare che il soggiorno minimo di due notti sarebbe previsto per i Comuni ad alta densità turistica.

Non sono mancate tuttavia delle polemiche. Le associazioni di categoria segnalano infatti la necessità di interpretare le attività condotte dalle famiglie che affittano i propri appartamenti per brevi soggiorni alla stregua di attività commerciali. A tal riguardo, richiedono che il minimum stay da due salga a tre notti e propongono anche di rendere obbligatorio il cambio di destinazione d’uso dell’immobile ceduto in affitto breve, da abitativo a commerciale. 

Redattore e coordinatore dell'area Fiscal & Legal di We Wealth. In precedenza ha lavorato nell'ambito del diritto tributario e della fiscalità internazionale presso primari studi legali

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