Complice l’esplosione del coronavirus, la ricchezza sarà ancora più concentrata nelle mani di pochi paperoni
Secondo l’ultimo report sulla ricchezza di Knight Frank, a fine 2024, la popolazione Uhnwi dovrebbe crescere del 27%, arrivando a sfiorare quota 650mila
Tra le città più gettonate per gli Uhnwi per vivere, investire e fare affari, secondo il City wealth index di Knight Frank, al primo posto c’è New York, seguita da Londra, Parigi, Hong Kong e Los Angeles
Con un milione di dollari, a Monaco si riescono a comprare 16 metri quadri, a Hong Kong 21, a Londra 30, a New York 32 e a Singapore 35
Il mercato immobiliare globale vede nero a causa del covid-19. Secondo gli esperti del settore, però, il lusso è il segmento del mercato residenziale destinato a rialzarsi per primo grazie ad acquirenti (Hnwi) che si saranno risollevati dalle turbolenze della borsa e al venire a maturazione di diversi progetti, a lungo termine, di costruzioni residenziali. Una cosa è certa, l’emergenza coronavirus ha posto al centro dell’attenzione il tema del benessere e molto probabilmente verrà ad acuire le disuguaglianze tra poveri e ricchi.
A lanciare l’allarme è stato l’Oxfam che, all’interno del nuovo report intitolato Dignity not destitution, ha spiegato che le ricadute economiche causate dall’emergenza covid-19 rischiano di spingere oltre mezzo miliardo di persone sotto la soglia di povertà. In termini percentuali questa cifra corrisponde al 6-8% della popolazione mondiale, che potrebbe subire gli effetti immediati della contrazione di consumi e redditi. Dal polo opposto, intanto, la ricchezza continua a essere sempre più concentrata nelle mani di pochi paperoni.
Secondo l’ultima edizione del
wealth report di
Knight Frank – la cui presentazione a Londra è avvenuta il 4 marzo, pochi giorni prima che il lockdown per coronavirus si diffondesse a macchia d’olio in tutto il mondo – gli ultra high net worth individuals (
Uhnwi, ossia coloro che hanno un patrimonio personale netto superiore ai 30 milioni di dollari)
sono aumentati nel 2019 di 31mila unità (+6,4%), portando il totale oltre quota 513.200. Domina il Nord America, con più del doppio dei super ricchi dell’Europa, ma l’Asia sta colmando rapidamente il divario.
Nei prossimi cinque anni (fine 2024), la popolazione Uhnwi dovrebbe infatti crescere del 27%, arrivando a sfiorare la soglia dei 650mila. E la spinta arriverà proprio dalla Cina, che dovrebbe mettere a segno un balzo del 44%, con l’India – in particolare – che vedrà la cifra quasi raddoppiare (+73%). L’Italia si colloca in è 7° posizione, con 10.701 individui che detengono oltre 30milioni di dollari.
L’espansione della ricchezza nel 2019 non sorprende, vista la forte crescita registrata in molte classi di attività. I mercati azionari, comprese le borse di Stati Uniti, Germania e Australia, hanno registrato un aumento a doppia cifra, sebbene il Regno Unito e il Giappone abbiamo riportato rendimenti più modesti. Knight Frank ha messo in luce come in media il 23% dei portafogli di investimento degli Uhnwi sia composto da azioni, e come la performance dell’equity abbia fortemente contributo all’aumento della ricchezza. Ma al primo posto ci sono gli immobili: secondo la ricerca, infatti, la proprietà immobiliare pesa ben il 27% del totale della ricchezza dei paperoni.
Ma quali sono le città più gettonate per gli Uhnwi per vivere, investire e fare affari? Secondo il City wealth index di Knight Frank, ogni anno, New York e Londra si battono per contendersi il primo posto. Nel 2019, ad avere la meglio è stata la città della Grande Mela che ha sottratto il primo posto al suo vecchio rivale, riportando Londra in seconda posizione in base alle metriche delle tre categorie principali: ricchezza, investimenti e stile di vita. Completano poi l’elenco delle prime cinque città più ambite Parigi, Hong Kong e Los Angeles. In generale, comunque, nella top 20, il Nord America domina con otto città, seguito da Asia ed Europa, entrambe con cinque.
Nel 2019, il settore degli immobili di lusso ha continuato a registrare performance crescenti. Le 100 località coperte dal Prime international residential index (l’indice Piri) di Knight Frank, hanno registrato incrementi medi dei prezzi di quasi il 2%, in aumento rispetto all’1,3% del 2018, ma in calo dal +2,8% del 2013. Solo il 22% delle 100 principali località residenziali monitorate ha, infatti, riportato prezzi medi in contrazione. Una tendenza che emerge è l’importanza raggiunta dagli immobili delle city rispetto al mercato delle seconde case.
La top ten dell’indice Piri vede, infatti, al primo posto Francoforte (i cui prezzi sono saliti del 10,3%), seguita da Lisbona (+ 9,6%), Taipei (8,9%), Seoul (7,6%), Houston (7,4%), Atene (+ 7%), Città del Messico (+6,6%), Manila a pari merito con Berlino (+6,5%) e, infine, Guangzhou (+6,3%). Sorprendentemente, Atene (+7%) e Cipro (+4,3%), stanno sovraperformando le controparti italiane, ma stanno salendo da un minimo più basso, con prezzi ancora il 35% sotto il picco del 2008.
Per quanto riguarda il nostro paese, la città che nel 2019 ha riportato la crescita maggiore è stata Milano (+4%), che si colloca in 21esima posizione, seguita da Firenze (+3%, al 31° posto) e da Venezia, Roma, Lucca e il Lago di Como, che – con un aumento del 2% ciascuno – si trovano a pari merito in 47esima posizione. Secondo gli esperti, il regime italiano della “res non dom” potrebbe ancora rivelarsi un punto di svolta, offrendo agli Uhnwi l’opportunità di pagare una tassa forfettaria di 100mila euro sul reddito globale in cambio di una fetta dello stile di vita italiano.
Di contro, invece, in un contesto di turbolenze e proteste politiche che hanno caratterizzato la Brexit, Londra ha registrato un calo del 2,6% nel 2019. Tuttavia, la vittoria decisiva dei conservatori alle elezioni generali di dicembre ha fornito maggiore chiarezza e il mercato sembra destinato a guadagnare trazione nel 2020. Vancouver (-8,3%), un tempo mercato privilegiato dagli acquirenti cinesi, ha visto una valanga di regolamenti dal 2016 e si è collocata in fondo alla classifica. Per quanto riguarda gli Usa, San Francisco si trova all’87° posto dell’indice Piri, con prezzi medi in calo dell’1,2%, mentre New York si colloca in 94esima posizione (-3,6%).
In ogni caso, nonostante la contrazione dei prezzi registrata lo scorso anno, gli Stati Uniti rimangono la prima destinazione per gli acquisti di immobili residenziali tra gli Uhnwi asiatici. In base ai dati diffusi dalla National association of realtors (l’Associazione nazionale degli agenti immobiliari) nell’anno che si è concluso a marzo 2019, gli acquisti realizzati da parte degli acquirenti esteri hanno, infatti, toccato un ammontare di 78 miliardi di dollari. E anche nel 2020, in testa ai paesi in cui gli asiatici pianificano di fare investimenti immobiliari continueranno a esseri gli Usa, seguiti da Uk, Singapore, Australia e Canada.
Se si passa però poi ad analizzare le città in cui gli immobili di lusso hanno prezzi stellari, in pole position continuiamo a trovare Monaco. Con un milione di dollari, infatti, nel principato di Monaco si riescono a comprare soltanto 16 metri quadri, contro il 21 m2 di Hong Kong, i 30 m2 di Londra, i 32 di New York e i 35 di Singapore.
Complice l’esplosione del coronavirus, la ricchezza sarà ancora più concentrata nelle mani di pochi paperoniSecondo l’ultimo report sulla ricchezza di Knight Frank, a fine 2024, la popolazione Uhnwi dovrebbe crescere del 27%, arrivando a sfiorare quota 650milaTra le città più gettonate per gli Uhnwi…