La crisi legata al covid-19 accelererà la tendenza a sviluppare quartieri resilienti, olistici e di alta qualità, progettati con criteri Esg misurabili
Coima stima che un’azienda, che pre-covid non adottava il lavoro da remoto, potrebbe ridurre il proprio fabbisogno di spazi a uso ufficio da circa il 5-10% a circa il 10-30%
“L’esperienza mondiale della pandemia rappresenta un passaggio storico e drammatico, che può però accelerare la composizione di una classe dirigente responsabile e competente per affrontare una transizione economica, ecologica e sociale verso una capitalismo più equilibrato e sostenibile – ha commentato Manfredi Catella, fondatore e ceo di Coima – L’Italia ha nel suo territorio una risorsa straordinaria, che oggi può contribuire in modo determinante alla ripresa del Paese su cui dobbiamo lavorare. Il centro e Sud Italia saranno al centro del piano di resilienza nazionale e la rigenerazione urbana, alimentata anche dai programmi straordinari di finanza pubblica in partnership con il settore privato, sarà centrale”.
Se si guarda poi in particolare agli uffici, all’interno del rapporto di Coima “Il futuro degli uffici” è emerso che il lavoro da remoto diventerà una componente sempre più strutturale dell’organizzazione aziendale, anche se con gradi diversi a seconda dei settori. “Un possibile scenario di medio termine potrebbe vedere l’adozione del lavoro remoto in Italia crescere dall’attuale livello del 5% a un livello del 30-40% (ovvero una percentuale doppia rispetto alla media europea del 17% e in linea con l’attuale livello di adozione dei Paesi nordici)”, si legge nel report.
In particolare, il gruppo fondato e guidato da Manfredi Catella stima che un’azienda, che pre-covid non adottava il lavoro da remoto, potrebbe ridurre il proprio fabbisogno di spazi a uso ufficio di circa il 5-10% attraverso un’adozione media-bassa di questa modalitò di lavoro fino ad arrivare a una contrazione di circa il 10-30% nel caso di un’adozione elevata del lavoro d remoto (ipotizzando che le postazioni siano condivise tra i dipendenti).
Nello stesso tempo, però, al fine di favorire un maggior grado di collaborazione tra i dipendenti, lo spazio all’interno degli uffici destinato alle aree comuni potrebbe aumentare, passando dal livello attuale di circa il 40% a un livello pari al 50-60% circa.