Immobiliare: ecco i 5 trend della domanda nel 2022

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Settore residenziale, ma anche uffici, retail, alberghi e logistica. Quali saranno i trend del 2022 all'interno del vasto mondo del real estate?

Nel residenziale, la domanda è sostenuta dalla necessità di un upgrade della condizione abitativa in termini di bisogno di maggiori spazi e qualità delle abitazioni

Per gli uffici è prevedibile che in futuro a prevalere sarà la formula ibrida, in cui il remote working rimarrà una valida opportunità, ma nell’ordine di uno, massimo due giorni a settimana

Una casa polifunzionale con dimensioni più ampie e spazi modulabili; uno spazio per remote working che molte aziende potrebbero applicare in forma ibrida, alternata al lavoro in ufficio; spazi esterni come giardini, balconi/terrazzi sempre più importanti; servizi condominiali come box locker, palestra e sale polifunzionali e, infine, un maggior interesse verso le   seconde case grazie alla maggiore possibilità di remote working e alla maggiore propensione a trascorrere periodi di villeggiatura in una propria abitazione.
Questi i nuovi trend della domanda nel settore residenziale emersi da una ricerca condotta dall'Ufficio Studi Gabetti e Patrigest, a cui hanno preso parte più di 300 lavoratori, che hanno mostrato come una delle conseguenze della pandemia e del maggiore ricorso allo smart working sia stata l'emergere di una nuova esigenza abitativa che sta inducendo molte persone e famiglie a ripensare gli spazi della casa.
Per quanto riguarda gli altri settori, gli uffici - nonostante il sensibile calo dell'assorbimento - restano l'asset class preferito dagli investitori, mentre il retail deve necessariamente scommettere sull'omnicanalità.

In particolare, per quanto riguarda gli uffici, secondo Francesca Fantuzzi, responsabile dell'ufficio studi Gabetti, “è prevedibile che in futuro a prevalere sarà la formula ibrida, in cui il remote working rimarrà una valida opportunità, ma nell'ordine di uno, massimo due giorni a settimana”.  In questo contesto, i nuovi trend prevedono una riduzione degli spazi totali, seppur non così marcata, perché bisognerà integrare gli uffici con sale di condivisione, non solo strettamente di lavoro, ma anche per il confronto tra team e per favorire la socializzazione. Inoltre, grande importanza avranno la duttilità e l'ottimizzazione degli spazi, con le postazioni di lavoro più distanziate ed evitando un'elevata densità complessiva di persone. Infine, fondamentale sarà il rispetto degli standard Esg o un approccio sostenibile olistico, che impattano positivamente sotto diversi punti di vista, sulla persona, sull'edificio e sul territorio.

Per quanto riguarda il retail, seppure il settore del commercio sia stato tra i comparti che più ha subito gli impatti della pandemia a causa delle restrizioni imposte alle attività commerciali, una leggera svolta è evidente dall'introduzione dell'uso del green pass che ha permesso un ritorno alla normalità. Per risollevarsi, però, il comparto retail “dovrà puntare alla 'trasformazione digitale' promossa dal Pnrr, che dovrà essere improntata in un'ottica di omnicanalità, passando dal canale fisico a quello online a seconda delle esigenze del cliente”, ha spiegato  Fantuzzi. In questo ambito, infatti, tra i nuovi trend indicati nel report emergono un maggiore sviluppo di App da parte delle catene per la spesa online e l'uso dei social media come strumento di promozione e opportunità per creare un legame più diretto e fiduciario con il cliente.

L'alberghiero, invece, il cui futuro potrà beneficiare della diffusione dello smart working, dotrà puntare sulla riconversione degli spazi e sulla contaminazione tra business e leisure.

L'albergo del futuro dovrà infatti tendere a essere uno spazio liquido, poliedrico, ipertecnologico ed ecosostenibile, capace di trasformarsi rinnovando contenuti e funzionalità per generare nuovo valore sociale ed economico: tra questi spazi e servizi per lo smart working, spazi sociali ideali per rilassarsi o incontrare altre persone, zone per il relax psico-fisico, spazi polifunzionali trasformabili per eventi, bar e ristoranti con un'offerta variegata h24 e servizi per il tempo libero e per lo sport”, si legge nel report che parla poi anche di strutture alberghiere più ecosostenibili e di strutture ibride.

Infine, la logistica: il settore emergente, grazie all'accelerazione data all'e-commerce dalla pandemia. In questi comparto tra le nuove tendenze merita citare: il cosiddetto last mile, ossia la presenza di una rete capillare di distribuzione in prossimità delle principali aree urbane italiane, come strategia localizzativa integrata; i magazzini multilevel, ossia quegli edifici posizionati nell'hinterland aventi un grado di automazione elevato tale da agevolare il picking delle merci su scaffali sviluppati in altezza; e la micro logistica, spazi dentro la città, anche con destinazione d'uso differente dall'industriale, come parcheggi multi piano, vecchi cinema o teatri, spazi sfitti che potrebbero essere riconvertiti alla distribuzione dell'ultimo metro.
Direttore di We-Wealth.com e caporedattore del magazine. Giornalista professionista, è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino. Ha lavorato a MF, Bloomberg Investimenti, Finanza&Mercati. Ha collaborato con Affari&Finanza (Repubblica) e Advisor

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