L’idea condivisa è che il variabile sia più adatto a persone che hanno un reddito che può crescere nel corso del tempo
L’aumento dei tassi non deve spaventare e spingere chi vuole acquistare a ripiegare sull’affitto.
Tasso fisso o variabile
Partendo da questo presupposto, e in linea generale, tendenzialmente il mutuo a tasso variabile è quello che permette di risparmiare immediatamente sulla rata, ma non è detto che a fine mutuo sia quello effettivamente più conveniente (soprattutto in una fase di tassi in rialzo, ndr). L’idea condivisa è che il variabile sia più adatto a persone che hanno un reddito che può crescere nel corso del tempo e comunque a chi ha ampio margine economico nel poter sostenere un eventuale rialzo della rata. Viceversa, il mutuo a tasso fisso è più adatto a chi ha meno margine: ci si mette al riparo fin da subito da eventuali rialzi dei tassi, ma ad un costo che implica una rata inizialmente più onerosa rispetto al tasso variabile.
Formule ibride
Esistono poi formule ibride che però includono vincoli e costi contrattuali che vanno ben analizzati prima di procedere alla sottoscrizione perché non sempre sono adatti a tutte le tasche.
Il ruolo della liquidità
C’è poi il caso di chi, avendo della liquidità si chiede se sia meglio investirla e abbassare il più possibile il mutuo vista la situazione dei mercati. Sicuramente in un contesto di inflazione come quella che stiamo affrontando in questa finestra di mercato la liquidità va ridotta al minimo. L’ipotesi di poter ridurre l’esposizione sul mutuo può essere presa in considerazione, ma deve essere attentamente pesata rispetto alla durata residua del finanziamento e alla tipologia di prodotto che è stato sottoscritto. Deve essere confrontata con l’opzione di sottoscrivere altri strumenti finanziari di investimento per verificare che sia effettivamente la scelta più conveniente. La view è che la scelta deve essere ponderata rispetto alla patrimonialità della famiglia e all’orizzonte temporale col quale ritiene di non aver necessità di ulteriore liquidità.
La surroga
Visto il repentino rialzo dei tassi, c’è poi una fitta platea di sottoscrittori che sta valutando la convenienza del proprio mutuo a tasso variabile e sta pensando di chiedere la surroga per cambiarne le condizioni. Ovviamente anche in questo caso la situazione va valutata da un esperto nel suo complesso. Oggi non sono molte queste situazioni. Chi ha sottoscritto un mutuo durante gli scorsi anni lo ha fatto per la maggior parte dei casi a tasso fisso. Il ribasso dei tassi che abbiamo vissuto negli ultimi tre anni ha inoltre portato molte famiglie a surrogare già il proprio mutuo per passare a un tasso fisso. Condizione che può convenire per alleggerire la rata.
Affitto o acquisto?
L’aumento dei tassi non deve spaventare e spingere chi vuole acquistare a ripiegare sull’affitto. Gli attuali tassi non sono più alti di quelli che vigevano prima della pandemia e della crisi Ucraina. Ad oggi permangano sul mercato delle interessanti opportunità che possono essere colte da chi ha intenzione di acquistare un immobile con l’attenta consulenza di un esperto
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