Green, spaziosa e full service: così cambia la casa del futuro

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I trend secolari fanno emergere una domanda di immobili sostenibili, lussuosi e ricchi di servizi. Intanto, dopo la pandemia, le seconde case si candidano a diventare residenze primarie. E anche in Italia si affaccia il wellness real estate, che punta su benessere e salute

Nei primi sei mesi dell'anno, in Europa i prezzi medi delle case sono aumentati del 5,2%, in Italia siamo ancora intorno allo zero, ma questa spinta arriverà a breve

Un nuovo approccio alla casa, smart working, tecnologia e sostenibilità: ecco i megatrend che guideranno il settore immobiliare dei prossimi anni

Demografia, tecnologia e sostenibilità Ma anche il riscatto delle seconde case, destinate e diventare per molti le residenze primarie, così come la ricerca della privacy e della sicurezza o dei servizi di lusso. Questi alcuni dei megatrend che guideranno il settore immobiliare dei prossimi 2-3 anni, modellando la visione del futuro delle città, e guidando la domanda di immobili a livello globale.
La domanda di spazi green e sostenibili emerge come priorità nel prossimo futuro. Dall'ultimo studio di Jll, che ha coinvolto circa 650 investitori e occupier (acquirenti e locatori) a livello globale, è emerso che il 78% degli investitori ritiene che i rischi climatici comportino sempre più anche dei rischi finanziari ed è per questo che l'88% di loro ha già delineato una specifica strategia per raggiungere obiettivi di sostenibilità, mentre il 50% degli occupier sta già implementando un proprio piano di azione. L'80% dei partecipanti allo studio considera primario il ruolo del settore real estate nel raggiungimento dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni. Obiettivi sempre più importanti, tanto che si ritiene che entro il 2025 il numero di operatori sul mercato che si sarà impegnato a eliminare completamente le proprie emissioni sia destinato a raddoppiare.
“Il settore immobiliare è sotto i riflettori, non possiamo arrivare al net zero target senza riqualificare i nostri edifici”, ha spiegato Barbara Cominelli, ceo di Jll Italia, che ritiene che per accelerare il percorso verso la decarbonizzazione sia fondamentale creare un ecosistema di partnership tra città, occupier e investitori. Appoggiandosi a un ecosistema, i governi, le aziende, gli investitori e le comunità possono adottare più facilmente le innovazioni e renderle scalabili. “In questo contesto le città giocano un ruolo importante – ha proseguito Cominelli - Il 65% degli investitori preferisce puntare su aree in cui si concretizzano progetti a favore della lotta al cambiamento climatico, a partire dalla riqualificazione degli edifici e alla rigenerazione urbana”.

Di avviso simile anche Fabiana Megliola, responsabile ufficio studi del gruppo Tecnocasa che ha detto: “La rigenerazione urbana sta diventando un cardine importante per la ripartenza del mercato, soprattutto in un Paese, come il nostro, in cui il patrimonio immobiliare è vetusto. Tutti gli interventi previsti per agevolare la ristrutturazione delle case faranno da volano soprattutto per le abitazioni usate. Così come si punterà sulla riqualificazione di aree dismesse per restituire alle città spazi di condivisione oppure nuovi sviluppi residenziali”.

E le previsioni per il settore real estate italiano sono rosee. Dopo il calo, seppur contenuto, delle compravendite nel corso del 2020, il mercato immobiliare sta, infatti, dando segnali positivi. “I primi tre mesi del 2021 hanno messo in luce un mercato vivace con volumi in ripresa – ha commentato Megliola - La ricerca della casa sembra quindi stia resistendo grazie ai mutui ancora vantaggiosi e alla volontà degli Italiani di destinare i loro risparmi all'acquisto della casa. Bene anche il comparto degli immobili per l'impresa che vede una buona tenuta su tutte le tipologie, soprattutto i capannoni che grazie ad e-commerce e al risveglio della produzione stanno registrando un buon andamento.  Quanto ai valori, i prezzi si stanno stabilizzando e in alcune realtà sono tendenti al rialzo; se le pressioni dal lato della domanda dovessero quindi aumentare – ha previsto Megliola - i prezzi potrebbero seguire lo stesso trend”.

Anche Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, ha parlato di numeri “impressionanti” del mercato residenziale occidentale che indicano un incremento sia delle compravendite sia dei prezzi.  “Nei primi sei mesi dell'anno in Europa i prezzi medi sono aumentati del 5,2% nelle case, in Italia siamo ancora intorno allo zero, ma questa spinta arriverà a breve. C'è tanta domanda e l'offerta è diminuita perché non si è costruito lo scorso anno. C'è quindi sicuramente una spinta alla casa che, tutto sommato, non ci si aspettava e che prima non c'era”.

Per Breglia, il primo trend da evidenziare è sicuramente “un approccio diverso alla casa”. La pandemia ha costretto tutti a vivere dentro le mura e questo ha portato alla nascita di incongruenze e problemi, legati alle abitazioni, che prima non c'erano: spazi piccoli, ambienti non comodi, mancanza di luce, mancanza di spazi esterni.  La conseguenza è stata una spinta alla ricerca di case nuove e diverse rispetto a quelle attuali.  “Un altro megatrend, legato a uno sviluppo dello smart working, è sicuramente lo spostamento della ricerca della casa e anche della residenza, non solo nelle città ma anche altrove”, ha proseguito Breglia. È sicuramente legato allo smart working, infatti, il primo mega trend segnalato da Cassiano Sabatini, responsabile di Coldwell Banker Global Luxury.  “La possibilità di lavorare da remoto è diventata una valida alternativa al lavoro in presenza e gli imprenditori ne hanno finalmente compreso i vantaggi, sia per i propri dipendenti sia per la produttività delle aziende. Molti lavoratori flessibili dunque, durante la pandemia, si sono trasferiti nelle seconde case, al mare o in montagna, e – anche se ora stiamo pian piano ritornando alla normalità, molti di loro preferiscono mantenere questo stile di vita a lungo – ha spiegato Sabatini - Le seconde case quindi, immerse nella natura, al lago o al mare, lontano comunque dal caos delle città, diventeranno per molti residenze primarie, con dei veri e propri uffici domestici”.

Un'altra tendenza esplosa nell'ultimo anno e che sembra destinata a proseguire nel tempo è quella dei servizi di lusso inclusi nella proprietà. “A partire dal medico fino ad arrivare alla pista di atterraggio dei jet privati e il molo per le barche – ha precisato il responsabile di Coldwell Banker Global Luxury, che ha spiegato che il medico, ad esempio, è un trend che hanno riscontrato negli Stati Uniti già nel corso 2020, adottato per lo più da residence e alberghi di lusso che proponevano questo servizio plus ai propri clienti”. L'occhio di riguardo che la pandemia ha sviluppato nei confronti della nostra salute, infatti, è destinato a riversarsi sicuramente su una cura maggiore a questi dettagli, e la vicinanza a un medico sembrerebbe essere un'esigenza sempre più sentita.

Nel mondo private, poi, tra i trend emergenti che si stanno affermando c'è il cosiddetto “wellness real estate” che vede nella convergenza tra benessere e settore immobiliare il suo pilastro fondante, rispondendo alla crescente domanda di edifici capaci di impattare positivamente sulla salute olistica e sul benessere delle persone che vivono e lavorano al loro interno – ha dichiarato Sabatini, che poi ha concluso dicendo: “Dalle case progettate su misura e dai nuovi edifici condominiali al residenziale progettato per le comunità, l'attenzione agli ambienti eco-friendly e naturali, nonché al design, sta diventando e continuerà a essere la regola piuttosto che l'eccezione, nelle scelte immobiliari dei nuovi ricchi”.

(Articolo tratto dal magazine We Wealth di luglio-agosto 2021)
Direttore di We-Wealth.com e caporedattore del magazine. Giornalista professionista, è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino. Ha lavorato a MF, Bloomberg Investimenti, Finanza&Mercati. Ha collaborato con Affari&Finanza (Repubblica) e Advisor

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