Fondi immobiliari, il prodotto vincente del 21° secolo

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In termini di performance, chi ha investito in un fondo immobiliare, in 10 anni ha avuto un incremento di valore del 28,2% in Europa e del 16,4% in Italia, mentre i prezzi medi sono cresciuti del 5,3% nel Vecchio continente e calati del 12,5% nel nostro Paese

In Italia, i fondi attivi sono 518, per un patrimonio immobiliare di quasi 95 miliardi di euro, che significa un incremento del 3,8% rispetto all'anno scorso

Per l'Italia, l'obiettivo è di arrivare a quota 100 miliardi nel 2021, portandosi in questo modo al 3° posto tra i patrimoni europei, dopo la Germania e la Francia e in linea, o forse un po' più avanti, della Gran Bretagna

I fondi immobiliari rappresentano il prodotto vincente di questo secolo dal punto di vista della gestione immobiliare professionale. A parlare è Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, che in occasione del 37° rapporto sui fondi immobiliari in Italia e all'estero, realizzato dalla società in collaborazione con lo Studio Casadei, ha spiegato che questi strumenti hanno fatto meglio dei singoli mercati immobiliari.
Una crescita che è stata costante e senza interruzione in tutti gli ultimi 20 anni. “Se solo ci si focalizza dal 2010 in poi, a fronte di fatturato immobiliare dei cinque grandi paesi europei che è salito del 7%, il Nav dei fondi immobiliari di questi stati è balzato del 137%”, ha spiegato Breglia.
Dal report è emerso che, nonostante la pandemia e la crisi, il patrimonio globale dei fondi immobiliari e dei reit ha toccato i 3.200 miliardi di euro, di cui quasi 1.300 miliardi in Europa (+6,5% sul 2019). In Italia, in particolare, i fondi attivi sono 518 per un patrimonio immobiliare di quasi 95 miliardi di euro, che significa un incremento del 3,8% rispetto all'anno scorso. Rispetto a una crescita un po' tormentata del mercato immobiliare nel corso degli ultimi anni, che ha avuto un calo nel corso del 2020, i fondi immobiliari hanno avuto un andamento assolutamente anticiclico, non hanno avuto una crescita come gli anni precedenti ma hanno messo a segno, in ogni caso, dei rialzi compresi tra + 3 e + 5%, a seconda dei vari paesi.

Per l'Italia, l'obiettivo è di arrivare a quota 100 miliardi nel 2021, portandosi in questo modo al 3° posto tra i patrimoni europei, dopo la Germania e la Francia e in linea, o forse un po' più avanti, della Gran Bretagna”, ha proseguito il presidente di Scenari Immobiliari, che ha definito l'iniziativa “estremamente realistica, sulla base dei tanti annunci di fondi previsti per i prossimi mesi.

In termini di performance, chi ha investito in un fondo immobiliare in 10 anni ha avuto un incremento di valore del 28,2% in Europa e del 16,4% in Italia, mentre i prezzi medi sono cresciuti del 5,3% nel Vecchio continente e calati del 12,5%&”nel nostro Paese”, ha detto Breglia.

“Con una differenza di quasi 20 punti rispetto all'andamento del mercati real estate, i fondi immobiliari hanno rappresentato e continuano a rappresentare una risposta assolutamente efficace per chi vuole investire nel settore immobiliare e non risentire, o risentire comunque molto poco, anche delle crisi”.
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Fonte: Scenari Immobiliari
Fotografia dei fondi immobiliari
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Fotografia dei fondi immobiliari in Italia - Fonte: Scenari Immobiliari
Andamento mercato immobiliare e previsioni
Il 2020 dovrebbe chiudersi con una decrescita a livello europeo del 13,4%; peggio – anche se di poco - l'Italia, dove si attende una contrazione superiore ai 15 punti percentuali, meglio – in ogni caso - di quanto ci si potesse aspettare nella scorsa primavera. “Ci sono stati 4 mesi di forte ripresa, non solo in Italia, anche nel resto d'Europa, e quindi la chiusura dell'anno sta diventando migliore di quanto atteso. Nel 2021, invece, ci aspettiamo un deciso rimbalzo a livello europeo, e una crescita del 7,7% per l'Italia, ha spiegato Breglia, che crede che avremo una primavera-estate con un rimbalzo nettissimo e che le previsioni fatte in precedenza siano molto  pessimistiche.
Direttore di We-Wealth.com e caporedattore del magazine. Giornalista professionista, è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino. Ha lavorato a MF, Bloomberg Investimenti, Finanza&Mercati. Ha collaborato con Affari&Finanza (Repubblica) e Advisor

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