“Il sottogruppo relativo ai Fondi Chiusi sta vivendo un momento di particolare dinamismo, grazie alla possibilità di concentrarsi su strategie di medio e lungo termine”, commenta Andrea Sironi
I fondi chiusi quotati sui mercati inglesi sono 450, con una capitalizzazione totale di 220 miliardi di dollari
“Il nuovo assetto del Miv nasce dal confronto con i market player e sta facendo emergere un’interessante pipeline di nuove iniziative”, chiosa Patrizia Celia
“All’interno della grande famiglia dei Fondi di Investimento Alternativi (Fia), il sottogruppo relativo ai Fondi Chiusi sta vivendo un momento di particolare dinamismo, grazie alla possibilità di concentrarsi su strategie di medio e lungo termine, realizzate tramite investimenti in asset class di economia reale”, ha commentato Andrea Sironi, presidente di Borsa Italiana. In particolare, spiega Sironi, attraverso la quotazione dei Fia chiusi è possibile godere della fase dell’Offerta Pubblica Iniziale per concentrarsi sulla raccolta e sulla distribuzione e, di conseguenza, ampliare il numero di investitori. “La quotazione consente di ottimizzare le risorse disponibili e rendere più efficiente la gestione di un’eventuale liquidazione anticipata dei Fia”, continua Sironi, che conclude: “La sinergica collaborazione con le autorità competenti e i principali player di mercato ha portato alla definizione del nuovo assetto del Miv, che ci auspichiamo possa fornire una nuova opportunità di accesso alla finanza alternativa e contribuire al finanziamento della crescita della nostra economia reale”.
Il progetto avviato dalla società guidata dall’amministratore delegato Raffaele Jerusalmi, in particolare, ha come finalità quella di costituire un mercato che permetta di raccogliere risorse finanziarie non solo in fase Ipo, ma anche successivamente, con crescite di capitali costanti. Dallo scorso tre giugno, infatti, è stata avviata una modalità di negoziazione ancorata al Nav (Net Asset Value), vale a dire il rapporto tra la somma dei valori di mercato delle attività del portafoglio di un fondo comune di investimento e il numero di quote in circolazione, utilizzato dalle società d’investimento per valutare il rendimento azionario nei propri portafogli. In seguito, sarà costituita una pipeline di veicoli di investimento che, a loro volta, avranno la possibilità di orientare le risorse raccolte verso una serie di strategie di investimento.
“Il nuovo assetto del Miv nasce dal confronto con i market player e sta facendo emergere un’interessante pipeline di nuove iniziative – chiosa Patrizia Celia, head of large caps, investment vehicles, & market intelligence di Borsa Italiana – Fondamentale, da qui in avanti, è la collaborazione dell’intera industria per supportare l’incrocio tra domanda e offerta, aumentare gli Asset Under Management disponibili e ampliare la base di investitori sottoscrittori. Il tutto a beneficio del finanziamento della crescita del nostro Paese”.