Dalle energie alternative alla blockchain, gli etf tematici permettono agli investitori retail di catturare le opportunità generate dai trend di lungo periodo
Nel corso del 2020 gli etf tematici domiciliati in Europa hanno registrato una raccolta netta di 9,5 miliardi di euro (dati Morningstar)
Prima di investire in passivi tematici bisogna tenere in considerazione diversi aspetti, dal rischio di questi strumenti al tema della “purezza d’investimento”
Tra i megatrend che hanno riscosso maggior successo in Europa, al primo posto c’è la transizione energetica. I dati Morningstar mostrano infatti come un terzo della raccolta netta degli etf tematici nel corso del 2020 (pari a 3,1 miliardi di euro) sia confluita in prodotti dedicati a questa tematica. “La volatilità dirompente sperimentata nei mercati petroliferi ha portato molti a cercare alternative e a rivalutare il rischio associato e il rendimento delle fonti energetiche pulite. Anche il risultato delle elezioni statunitensi e altri sviluppi politici a favore dell’ambiente a livello globale sono stati di supporto” sottolinea Baselli. Al secondo posto tra i trend più popolari c’è la connettività (in cui rientrano temi legati alla cybersecurity e il cloud computing). I replicanti focalizzati su questo tema hanno raccolto ben 2,5 miliardi nel corso dell’anno. Ma il 2020 ha visto anche lo sbarco in Europa di alcuni etf “curiosi”. Tra questi, ricorda Baselli, il Rize medical cannabis & life Sci etf e il Medical cannabis and wellness Ucits etf, entrambi esposti al settore della produzione e vendita di canapa per uso medico o il Credit Suisse Rockefeller ocean engagement fund e il Bnp Paribas Easy – Ecpi global Esg blue economy etf, due prodotti focalizzati sulle tematiche della “salute dell’oceano”. Su Borsa italiana si contano circa 80 etf tematici. “I temi coperti sono i più disparati, da quelli più tradizionali come energie alternative, robotica, cyber security a quelli più esotici come internet in cina, blockchain and battery value chain” spiega Rossignoli, evidenziando come il volume di questi fondi inizi a essere rilevante, “con il 50% degli etf con una dimensione superiore a 150 milioni, un livello più che sufficiente per garantire un’ottima liquidità agli investitori”. A livello di masse, i temi che dal punto di vista commerciale hanno riscosso più successo sono energia pulita, robotica e automazione, cybersecurity, digitalizzazione, e aziende legate alla fornitura e al trattamento dell’acqua a livello globale, osserva Rossignoli.
Tuttavia, avverte il portfolio manager di Moneyfarm, ci sono alcuni caveat che chi decide di investire in questi strumenti deve tenere in considerazione. In primis, essendo prodotti 100% azionari, non bisogna ignorarne il rischio. “L’offerta tematica obbligazionaria è ancora praticamente nulla, quindi bisogna cercare di usare gli etf tematici come integrali a un piano finanziario più completo”. Inoltre, poichè questi strumenti “spesso sono più concentrati e più volatili dell’indice globale” è consigliabile cautela. Infine “molti dei prodotti che vediamo ora avranno una vita abbastanza corta, quindi suggeriamo di prestare attenzione anche a questo aspetto” conclude Rossignoli, prendendo come esempio il proliferare degli smart beta in un primo momento e il consolidamento successivo. Da ultimo, è importante riflettere sul tema della “purezza d’investimento”, ovvero, quanto si va a investire effettivamente in aziende che abbracciano le diverse tematiche. “È un punto importante” precisa Baselli, evidenziando come in questo senso, tali strumenti siano infatti difficilmente analizzabili per diverse ragioni. “In primis – spiega Baselli – questi fondi replicano una vasta gamma di indici che, anche quelli appartenenti allo stesso tema, variano in termini di selezione e peso dei componenti. Sebbene le differenze nella metodologia possano sembrare poco significative, in realtà possono giocare un ruolo importante nelle performance nel lungo periodo. Inoltre, la metodologia dei benchmark replicati è fondamentale e può variare parecchio, anche tra fondi simili”. Per il senior editor di Morningstar, investendo in un determinato trend, si fanno in sostanza tre scommesse: che il tema scelto crescerà come previsto, che le società detenute nel fondo siano posizionate per trarre profitto dalla crescita di tale tema, e che la crescita degli utili si tradurrà in rendimenti azionari. “Non è scontato che queste tre condizioni vengano rispettate, soprattutto sul lungo periodo”.
(Articolo tratto dal magazine We Wealth di aprile 2021)