Il tasso di rendimento dei titoli governativi è ai minimi storici in termini assoluti
“Il Btp Italia è una grande opportunità per l’investitore cassettista, che non corre rischi qualora detiene il titolo fino alla scadenza, sempre nell’ipotesi che lo Stato non fallisca”, spiega Marco Vailati
La prima emissione del Btp Futura è prevista dal sei al 10 luglio
In questo contesto, spiega, la remunerazione del btp decennale è allettante in termini relativi. Se confrontata con i titoli di Stato con un rating creditizio simile, come il caso del Portogallo, “il maggior rendimento è ancora più stridente”. Eppure, va considerato anche il rovescio della medaglia, che spingerebbe gli investitori ad adottare un approccio più prudente. “Abbiamo un debito pubblico enorme e un rapporto debito/pil preoccupante, già difficile da governare prima della pandemia ma ancora di più adesso – spiega Vailati – In questo periodo il tema dell’eccessivo indebitamento è passato in secondo piano, perché ci si rende conto della necessità di interventi anticiclici. Ma se il recovery plan non dovesse andare in porto in maniera seria e completa o dovessero subentrare delle limitazioni costituzionali all’operatività di sostegno ai titoli portata avanti dal quantitative easing della Banca centrale europea, potrebbe diventare pericoloso investire sul btp”.
Se si considerano i paesi periferici, precisa, la Spagna è allineata al Portogallo in termini di rendimento ma ha una situazione in termini di rating migliore. Al contrario la Grecia, pur con un rating inferiore, registra lo stesso rendimento del btp decennale italiano. “Gli investitori ci vedono un po’ a rischio in questo momento, e hanno ragione”, continua Vailati. In questo scenario, gli chiediamo dunque, è ancora conveniente investire sull’Italia e quali sono le alternative per farlo?
Real estate, azioni e obbligazioni
“Le alternative sono le classiche scelte di allocazione del capitale: real estate, azioni e obbligazioni, con particolare attenzione ai titoli governativi (i btp) – spiega Vailati – Nel real estate le proprietà di qualità non hanno perso molto valore, anzi, hanno ripreso a crescere, quindi probabilmente non sarà così facile trovare un affare in termini di investimento immobiliare”. Spostando invece lo sguardo sul mercato azionario, il price earning ratio (il rapporto fra il prezzo di un azione e l’utile, ndr) gira intorno a 22 a fronte di prospettive economiche incerte. “Va bene essere investitori di lungo periodo, ma anche il timing dell’ingresso conta – continua Vailati – Entrare oggi sul mercato con tutte le incertezze che ci sono significherebbe essere un po’ generosi nel prezzare quello che si compra”.
Dal punto di vista dell’obbligazionario, invece, il tasso di rendimento dei titoli governativi è ai minimi storici in termini assoluti ma “è conveniente in termini relativi rispetto ai tassi ufficiali e a quelli di molti altri governativi”. Non bisogna dimenticare tuttavia i rischi insiti nell’investimento, specialmente per gli investitori professionali che “sono esposti al market to market quotidiano perché le indecisioni politiche, le paure finanziarie e i pericoli economici possono determinare anche grosse oscillazioni sulle aspettative di solvibilità, con conseguente movimento dei prezzi e perdite in conto capitale ben superiori al rendimento offerto”.
Ciononostante, secondo l’esperto questo non vuol dire che i mercati azionari siano destinati a scendere, potrebbero continuare a essere trainati dall’onda positiva degli stimoli fiscali e monetari, ma c’è anche il rischio che “nel lungo periodo le quotazioni non possano discostarsi più di tanto dalla creazione di utili, in chiara contrazione nel 2020 e in possibile parziale recupero nel 2021”.
Btp Italia e Btp Futura
Nell’ambito dei bond governativi italiani un’attenzione particolare va rivolta al Btp Italia e al nuovo Btp Futura, strumenti finanziari utili a rilanciare il paese finanziando le manovre adottate dal governo in risposta all’emergenza covid-19. Lo scorso 18 maggio, infatti, ha preso il via la sedicesima edizione del Btp Italia, e sono stati raccolti 22 miliardi di cui 13 solo dal mercato retail. “È una grande opportunità per l’investitore cassettista, che non corre rischi qualora detiene il titolo fino alla scadenza, sempre nell’ipotesi che lo Stato non fallisca”, commenta Vailati. Le cedole sono corrisposte infatti ogni sei mesi e viene aggiunto al rendimento reale anche un premio legato all’inflazione. “Ai prezzi correnti questa opzione implicita non viene neanche pagata perché i Btp Italia rendono come quelli nominali. L’interesse è basso, ma è garantito e reale”, continua l’esperto.
Intanto, si posiziona sulla linea di partenza il Btp Futura, il primo titolo di Stato interamente dedicato ai piccoli risparmiatori, la cui prima emissione è prevista dal 6 al 10 luglio. Si tratta di un titolo nominale e le cedole saranno calcolate in base a tassi prefissati e crescenti nel tempo. Per i piccoli risparmiatori che deterranno il titolo fino alla scadenza è stato stabilito anche un premio fedeltà dal valore minimo dell’1% fino al 3% del capitale investito, calcolato in base alla media del tasso di crescita annuo del prodotto interno lordo nominale, stimato dall’Istat durante il periodo di vita del titolo. “È un altro tentativo del Tesoro di conquistare il cuore dei risparmiatori italiani. Nell’ottica di un coinvolgimento patriottico è stato pensato un meccanismo premiante non solo legato al mantenimento dell’investimento a scadenza come per il Btp Italia, ma anche al successo economico dell’emittente”, spiega Vailati, che conclude: “Siccome la logica dell’operazione è alimentare la crescita, lo Stato condivide con l’investitore la bontà e il successo dell’operazione. Sarà da definire come”.