Millennials e Centennials? Risparmiatori seriali grazie al digitale

Teresa Scarale
Teresa Scarale
29.7.2019
Tempo di lettura: 3'
Altro che cicale. Millennials (e Centennials) sono diventati dei veri e propri "risparmiatori seriali". Come nonni e genitori, ma per gioco e grazie al digitale. Lo rileva l'ultima ricerca di una giovanissima digital bank che funziona tramite una app

Il 52% degli under 30 sceglie di strutturare il proprio risparmio tramite i vincoli ("Obiettivi") della app Hype. Il 16% sono minorenni

Si tratta di una tendenza intergenerazionale in atto fra i risparmiatori italiani, riguardante in modo trasversale tutte le fasce di età

Nell'ultimo anno, la ricchezza finanziaria degli italiani si è attestato a 4.287 miliardi di euro. Di questi, 1.371 miliardi si sono trasformati in risparmi, con una crescita del 32% rispetto all'anno precedente

Fra i vari vincoli obiettivo disponibili nella app, qual è quello che conquista la vetta?

Il 52% degli "Hyper" che scelgono di strutturare il proprio risparmio attraverso la funzione "Obiettivi" sono under 30 (fra i 18 e i 29 anni). Il 16%, minorenni: oltre 18mila utenti, per un totale di oltre 31 milioni di euro. Il 15% degli utenti ha fra 30 e 39 anni, il 10% fra 40 e 49 anni, il 6% fra 50 e 59 anni, l'1% più di 60 anni. L'età media è 33 anni. Chi sono gli Hyper? Gli utenti della app di servizi bancari Hype. Dall'ultimo report della società emerge che Millennials e Centennials sono addirittura dei risparmiatori seriali. La funzione “Obiettivi” di Hype consente di impostare una pianificazione del risparmio in base alla cifra di cui l'utente ha bisogno,  inserendo somma da risparmiare e data in cui la stessa dovrà essere disponibile. L'app indica quindi la rata dell'importo totale da mettere da parte giorno per giorno, bloccandola. In tal modo, il denaro ovviamente resta sul conto, ma non può essere speso fino alla data stabilita.

Millennials risparmiatori: divertente come un gioco


Stando a quanto emerge dall' analisi di Hype, sono quasi 60.000 gli utenti che hanno scelto di attivare almeno un obiettivo (l'8% del totale). Gli obiettivi individuati invece sono oltre 110.000, per un totale di oltre 133 milioni di euro di capitale messo nel "porcellino" virtuale.

Come genitori e nonni


Si tratta di una conferma di come, anche nel passaggio dalla gestione cartacea a quella digitale del conto corrente, la propensione al risparmio degli italiani resti salda. E' una tendenza intergenerazionale, che riguarda in modo trasversale tutte le fasce di età. Consistente infatti anche il numero di utenti maturi (40-59 anni) che ricorrono agli "Obiettivi" della app per gli accantonamenti. Segno inequivocabile di come il digitale riesca a sedurre anche utenti con abitudini tradizionali cementate.

Lo conferma la Banca d'Italia. Nell'ultimo anno, la ricchezza finanziaria degli italiani si attesta a 4.287 miliardi di euro. Di questi, 1.371 miliardi si sono trasformati in risparmi (rimasti fermi sui conti correnti), con una crescita del 32% rispetto all'anno precedente. Una propensione al risparmio che è salita fino all'8,1% del reddito disponibile: su 100 euro guadagnati più di 8 vengono risparmiati. Inoltre, quasi un italiano su due dice che se avesse 100.000 euro, semplicemente, li metterebbe da parte.

La top ten degli obiettivi di risparmio (ma forse bisognerebbe dire la top one...)


Rullo di tamburi: l'88,8% dell'ammontare vincolato (81,1% degli utenti) va al... Risparmio generico. Segue, con distacco siderale (2,9% dell'ammontare, 8,7% utenti) la categoria "Abbigliamento e Accessori". Al terzo posto, elettronica e software (1% ammontare, 2,5% utenti). Un obiettivo coerente per quantità di denaro (2,5%) destinatovi e numero di utenti (2,4%) è quello che si classifica quarto: le vacanze. Seguono poi veicoli e trasporti (2,4% ammontare, 1,8% utenti). Inferiori all'1% sono le categorie ristoranti e caffè, rimborsi, regali e donazioni, sport e hobby. Ultima classificata la categoria casa.
Caporedattore Pleasure Asset. Giornalista professionista, garganica, è laureata in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi di Milano. Scrive di finanza, economia, mercati dell'arte e del lusso. In We Wealth dalla sua fondazione

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