Cybercrime, le banche rispondono con la formazione

2.7.2018
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Gli istituti di credito hanno investito 300 milioni di euro nel 2017 per garantire ai propri clienti operazioni digitali più sicure e prevenire gli attacchi informatici.
Le banche hanno investito 300 milioni di euro nel 2017 per garantire operazioni digitali più sicure
Anche i clienti possono combattere i crimini informatici la loro parte seguendo sette semplici regole
Le banche combattono i crimini finanziari investendo in formazione del personale e campagne di sensibilizzazione alla clientela. Questo quanto emerge dal report “Sicurezza e frodi informatiche in banca” pubblicato dall'Associazione italiana bancari italiana (Abi).
Stando al documento nel 2017 le banche hanno investito oltre 300 milioni di euro per garantire ai clienti operazioni digitali ancora più sicure. L'82% dei clienti retail, evidenzia il report Abi, hanno registrato una sottrazione delle credenziali digitali ai canali bancari remoti. Mentre l'84% della clientela corporate ha rilevato almeno un caso di furto di identità in relazione alle credenziali di accesso ai canali digitali.
Per combattere gli attacchi informatici la maggior parte delle banche ha dunque predisposto un aumento del budget 2018, destinato alla sicurezza dei canali remoti. Questo si è tradotto in maggiori investimenti legati al contrasto e alla prevenzione delle frodi informatiche. Il report evidenzia come “nel segmento retail, la percentuale di clienti attivi su Internet Banking che hanno subito nel 2017 un furto di credenziali è pari allo 0,77%”. La percentuale dei clienti attivi che hanno perso denaro, a causa di attacchi informativi è invece pari allo 0,005%. Passando alla clientela corporate, la percentuale di clienti ai quali sono stati sottratte le credenziali è pari allo 0,102%. Mentre la percentuale di chi ha perso denaro è dello 0.0028%.
La formazione della clientela, delle imprese e del personale bancario è la chiave per sconfiggere il cyber crimine. Nel 2017, secondo lo studio, le banche hanno deciso di formare il personale specialistico addetto alla sicurezza e tutti i soggetti che si interfacciano quotidianamente con la clientela della banca. Sul tema della sensibilizzazione verso la clientela, sui rischi del cybercrime, lo studio sottolinea come le banche italiane hanno sviluppato campagne attraverso il portale di Internet Banking, informative presso le filiali, informative contrattualistiche, informative sulle App dei dispositivi mobili e via mail.
Lo studio fa notare anche come la sicurezza informatica passa anche attraverso la collaborazione dei clienti.
Per operare on line in modo sicuro sarebbe dunque meglio seguire sette semplici regole:
• ignorare qualunque richiesta di dati relativi a carte di pagamento e conto on line. Dati che la banca non chiederebbe mai alla propria clientela.
• connettersi al sito della banca scrivendo direttamente l'indirizzo nella barra di navigazione, ignorando eventuali link ricevuti via mail e sms.
• verificare sempre l'autenticità della connessione con la banca.
• controllare regolarmente i movimenti del proprio conto per assicurarsi che le transazioni riportate siano quelle effettuate.
• diffidare di qualsiasi messaggio, anche se apparentemente autentico, ricevuto tramite e-mail, sms, social network, che inviti a scaricare documenti o programmi.
• installare e mantenere sempre aggiornato il sistema operativo e l'antivirus.
• fare attenzione a eventuali peggioramenti delle prestazioni generali (rallentamenti, apertura di finestre non richieste, ecc.) del proprio servizio di home banking o del proprio PC, che possono indicare infezioni sospette.
Stando al documento nel 2017 le banche hanno investito oltre 300 milioni di euro per garantire ai clienti operazioni digitali ancora più sicure. L'82% dei clienti retail, evidenzia il report Abi, hanno registrato una sottrazione delle credenziali digitali ai canali bancari remoti. Mentre l'84% della clientela corporate ha rilevato almeno un caso di furto di identità in relazione alle credenziali di accesso ai canali digitali.
Per combattere gli attacchi informatici la maggior parte delle banche ha dunque predisposto un aumento del budget 2018, destinato alla sicurezza dei canali remoti. Questo si è tradotto in maggiori investimenti legati al contrasto e alla prevenzione delle frodi informatiche. Il report evidenzia come “nel segmento retail, la percentuale di clienti attivi su Internet Banking che hanno subito nel 2017 un furto di credenziali è pari allo 0,77%”. La percentuale dei clienti attivi che hanno perso denaro, a causa di attacchi informativi è invece pari allo 0,005%. Passando alla clientela corporate, la percentuale di clienti ai quali sono stati sottratte le credenziali è pari allo 0,102%. Mentre la percentuale di chi ha perso denaro è dello 0.0028%.
Come combattono i crimini finanziari le banche?
La formazione della clientela, delle imprese e del personale bancario è la chiave per sconfiggere il cyber crimine. Nel 2017, secondo lo studio, le banche hanno deciso di formare il personale specialistico addetto alla sicurezza e tutti i soggetti che si interfacciano quotidianamente con la clientela della banca. Sul tema della sensibilizzazione verso la clientela, sui rischi del cybercrime, lo studio sottolinea come le banche italiane hanno sviluppato campagne attraverso il portale di Internet Banking, informative presso le filiali, informative contrattualistiche, informative sulle App dei dispositivi mobili e via mail.
Cosa possono fare i clienti per tutelarsi dagli attacchi informatici?
Lo studio fa notare anche come la sicurezza informatica passa anche attraverso la collaborazione dei clienti.
Per operare on line in modo sicuro sarebbe dunque meglio seguire sette semplici regole:
• ignorare qualunque richiesta di dati relativi a carte di pagamento e conto on line. Dati che la banca non chiederebbe mai alla propria clientela.
• connettersi al sito della banca scrivendo direttamente l'indirizzo nella barra di navigazione, ignorando eventuali link ricevuti via mail e sms.
• verificare sempre l'autenticità della connessione con la banca.
• controllare regolarmente i movimenti del proprio conto per assicurarsi che le transazioni riportate siano quelle effettuate.
• diffidare di qualsiasi messaggio, anche se apparentemente autentico, ricevuto tramite e-mail, sms, social network, che inviti a scaricare documenti o programmi.
• installare e mantenere sempre aggiornato il sistema operativo e l'antivirus.
• fare attenzione a eventuali peggioramenti delle prestazioni generali (rallentamenti, apertura di finestre non richieste, ecc.) del proprio servizio di home banking o del proprio PC, che possono indicare infezioni sospette.