Asset alternativi: sempre più Hnwi li scelgono

23.12.2018
Tempo di lettura: 2'
Stando a una recente ricerca commissionata da Connection Capital, sempre più ultra ricchi scelgono di investire nel settore degli asset alternativi. La fa da padrone il fintech, e in particolare il p2p lending
120 gli investitori privati intervistati dalla britannica Connection Capital
Lo sfasamento temporale della duration di investimenti classici e alternativi attutisce la variabilità dei rendimenti di breve periodo
Il 20% della ricchezza dei ricchi va agli asset alternativi
Il 25% degli individui ultra ricchi (Hnwi, High net worth individual) investe un quinto dei propri averi in asset alternativi, come il p2p lending. A dirlo è uno studio commissionato dalla britannica Connection Capital, la quale ha intervistato 120 investitori privati. Gli asset alternativi contribuiscono alla diversificazione del portafoglio degli investitori Hnw. Ne aumentano i rendimenti, ne aumentano la resilienza.
Un fenomeno in aumento
Per di più, la preferenza per gli asset alternativi è destinata ad aumentare, man mano che gli investitori privati cercano di emulare i portafogli degli investitori più sofisticati e delle istituzioni. “Gli asset alternativi non sono più un fenomeno secondario”, dicono da Connection Capital. Aggiungendo che, dato l'attuale sfida posta dall'ecosistema degli investimenti alle asset class tradizionali, uno spostamento verso un'allocazione che preveda quantitativi maggiori di alternativi è comprensibile, se si pensa a sofisticati investitori professionali con un profilo di propensione di rischio elevata.
E' vero, il 20% può sembrare una quantità considerevole. Ma gli alternativi si articolano in una miriade di sottoinsiemi, offrendo una vasta possibilità di diversificazione. Così, evidenzia la ricerca, nel panel dei 120 investitori intervistati, si hanno anche fintech, private equity, proprietà commerciali, p2p lending, fondi hedge. Ciò evita di esporsi eccessivamente in una sola area di rischio.
Un solo imperativo: ridurre la correlazione
Gli investitori smart sono alla ricerca di strategie si investimento sempre più sofisticate per ridurre la correlazione all'interno dei portafogli e migliorare i rendimenti aggiustati per il rischio. E' anche vero che, per la loro stessa natura (ad esempio il private equity), molti di questi investimenti richiedono un approccio di lungo periodo, e sono per questo meno liquidi di altri prodotti più comuni. Ma il loro stesso limite può essere un modo vincente per innalzare coperture contro la volatilità di breve termine delle azioni quotate.
Il mix di lungo breve
“Incorporare nel portafoglio asset con diversi archi temporali di durata è un modo per ottenere una maggiore diversificazione, visto che investire in private equity o nell'immobiliare tende ad avere un orizzonte temporale ampio, accanto alle più liquide, ma più volatili, azioni quotate”, conclude la survey.