Comprare Bitcoin e, dunque, investire in criptovalute non è difficile. Ma bene saperlo sin da subito, oltre alle opportunità di guadagno esiste anche un rischio di perdita su più livelli. Come vedremo, gli exchange che permettono di convertire la moneta tradizionale in criptovalute sono stati spesso soggetti a furti. E’ un rischio da considerare perché, per la custodia di somme importanti a lungo termine è consigliabile servirsi di soluzioni ad hoc.
Inoltre, c’è il rischio puramente finanziario: le criptovalute sono molto volatili e questo significa, in parole semplici, che salgono e scendono parecchio anche in periodi di tempo molto ristretti. E’ vero, anche le più tradizionali azioni presentano questa caratteristica, ma le criptovalute sono molto più volatili di un indice azionario. Proprio per questo, probabilmente, ci si interessa al loro acquisto: la speranza è che, in breve tempo, si riesca a comprare a basso prezzo per rivendere con profitto.
Dopo l’inizio della pandemia, questo è sembrato un gioco facile: ma, da inizio 2022 all’8 luglio, il Bitcoin ha perso oltre la metà del suo valore. Assieme al Bitcoin, anche la gran parte delle altre criptovalute hanno subito una perdita nell’anno in corso. Non è la prima volta che questi crolli si verificano e non può essere escluso che, in certo momento, la speculazione sulle criptovalute tornerà per riportarle su nuovi massimi.
Investire in Bitcoin conviene?
Su questo argomento avevamo raccolto alcune testimonianze interessanti dai consulenti finanziari indipendenti e consigliamo di leggerle, prima di passare all’azione. Se questa domanda venisse rivolta alle istituzioni, invece, soggetti come la Banca d’Italia e la Consob, molto probabilmente la risposta sarebbe “no”, per l’eccesso di rischio che questa operazione comporta. Sul tema non è difficile trovare avvertimenti ufficiali sui rischi che le criptovalute possono avere per i piccoli risparmiatori.
I migliori exchange di criptovalute
Come accennato in precedenza, per comprare e investire su Bitcoin c’è bisogno di un servizio che riesca a mettere in contatto la moneta tradizionale, euro e dollari, con quella virtuale basata su blockchain. Questo servizio viene fornito da “cambiamonete” noti come exchange, il cui compito principale è quello di consentire l’apertura di un wallet sul quale la propria liquidità può essere convertita in criptovalute. Ogni cambio comporta il pagamento di una certa commissione (anche se le condizioni variano) e può essere completato opportunisticamente, monitorando l’andamento del mercato e dunque il valore delle criptovalute.
Se l’obiettivo è quello più ovvio, acquistare Bitcoin, non sarà difficile trovare un punto d’accesso adatto. Per le monete “alternative” ci sono exchange più forniti di altri. Se si è agli inizi, sarà più saggio partire da una piccola somma su un exchange affermato e con una criptovaluta di larga diffusione. Nella maggioranza dei casi, per registrarsi presso un exchange sarà necessario, fra le altre cose, verificare la propria identità.
Gli exchange, nel mondo, sono assai numerosi. Per evitare preferenze arbitrarie, segnaliamo quelli valutati come i migliori al mondo secondo gli indicatori di Coinmarketcap, una delle società di dati più rispettate in ambito crypto. All’8 luglio gli exchange con il miglior rating sono Binance, Ftx, Coinbase (che è anche una società quotata), Kraken e qCoin. In termini di volume, invece, Binance è di gran lunga il più utilizzato al mondo. Per chi volesse rivolgersi a un exchange di proprietà italiana, un’alternativa può essere Crypto Smart. Ma la lista potrebbe proseguire, visto che molti, fra grandi nomi del trading online hanno iniziato a offrire lo scambio di criptovalute fra i propri servizi.