Bitcoin, muore il fondatore della piattaforma e si smarriscono le password

4.2.2019
Tempo di lettura: 2'
Piattaforma di exchanger chiusa perché il fondatore muore e solo lui conosceva le password. Vanno in fumo 150 milioni di dollari e investimenti fatti da diversi investitori
In Canada è fallita una delle più famose piattaforme di exchanger di bitcoin a causa della morte del suo fondatore
Le procedure di sicurezza imponevano un ultimo step di controllo che coinvolgeva il fondatore. Solo lui conosceva le password, per sbloccare il sistema in caso di emergenza
150 milioni di dollari in fumo. L'exchange di criptovalute più importante del Canada è fallito dopo che il suo fondatore è morto. Il declino è iniziato a inizio dicembre quando Gerald Cotten, il fondatore muore in India a causa del morbo di Crohn. Da quel giorno qualsiasi operazione sulla piattaforma online è impossibile da effettuare. Motivo? Solo Cotten conosceva le password per accedere al sistema informativo. Il fatto che solo il fondatore conoscesse le password non è però una cosa tanto assurda.
Molto piattaforme di exchange prevedono infatti una serie di protezioni con l'ultimo step che coinvolge il fondatore del sistema. Il problema, in questo caso, che l'emergenza riguardava il fondatore e solo lui poteva risolvere la situazione. L'azienda aveva denunciato la situazione subito dopo la morte dei Crohn ma non si sono riusciti a prendere provvedimenti. Insomma da quando Cotten è morto nessuno è riuscito ad accedere al oc e ai dati che erano contenuti dentro. Sono dunque andati in fumo 26.500 bitcoin, 11.000 bitcoin cash, 11.000 bitcoin Sv, 35.000 Bitcoin Gold, 200.00 Litecoin e 430.000 Ethereum. Per un totale di 150 milio i di dollari in criptovalute.
In una dichiarazione giurata alla Corte suprema della Nuova Scozia, la vedova Jennifer Robertson ha spiegato come il laptop che Gerry usava per gestire l'azienda è criptato e io non ho idea di dove sia la password. “Nonostante le mie diligenti ricerche non ho trovato password o private key da nessuna parte. Ho assunto un esperto di sicurezza altamente qualificato, Chris McBryan, per cercare di recuperare le informazioni. Il Signor McBryan è riuscito a recuperare alcuni dati dai telefoni e da altri pc di Gerry ma non è riuscito ad accedere al computer principale” conclude Robertson.
Molto piattaforme di exchange prevedono infatti una serie di protezioni con l'ultimo step che coinvolge il fondatore del sistema. Il problema, in questo caso, che l'emergenza riguardava il fondatore e solo lui poteva risolvere la situazione. L'azienda aveva denunciato la situazione subito dopo la morte dei Crohn ma non si sono riusciti a prendere provvedimenti. Insomma da quando Cotten è morto nessuno è riuscito ad accedere al oc e ai dati che erano contenuti dentro. Sono dunque andati in fumo 26.500 bitcoin, 11.000 bitcoin cash, 11.000 bitcoin Sv, 35.000 Bitcoin Gold, 200.00 Litecoin e 430.000 Ethereum. Per un totale di 150 milio i di dollari in criptovalute.
In una dichiarazione giurata alla Corte suprema della Nuova Scozia, la vedova Jennifer Robertson ha spiegato come il laptop che Gerry usava per gestire l'azienda è criptato e io non ho idea di dove sia la password. “Nonostante le mie diligenti ricerche non ho trovato password o private key da nessuna parte. Ho assunto un esperto di sicurezza altamente qualificato, Chris McBryan, per cercare di recuperare le informazioni. Il Signor McBryan è riuscito a recuperare alcuni dati dai telefoni e da altri pc di Gerry ma non è riuscito ad accedere al computer principale” conclude Robertson.