Dopo settimane di continui ribassi, le criptovalute sembrano avere invertito la rotta. Nell’ultimo mese il bitcoin ha guadagnato più del 3%, Ethereum quasi il 16%. Nel mentre sempre più grandi istituti della finanza tradizionale stanno accogliendo l’innovazione crittografica. Da ultimo, Jp Morgan che in settimana ha concluso la prima transazione cripto utilizzando Polygon. Nell’anno horribilis, le valute digitali hanno toccato il fondo e sono pronte a ripartire? We Wealth lo ha chiesto a Eugenio Sartorelli, docente al master Siat in analisi tecnica dei mercati finanziari.
Nuovi minimi in vista?
Per Sartorelli il primo dato da evidenziare è uno: nell’ultimo anno l’andamento di prezzo delle critpovalute è stato influenzato da quello dei mercati azionari. “L’ultimo dato a sei mesi è di una correlazione con l’S&P 500 di 0,6, un livello molto elevato. L’aumento di prezzo e poi la ricaduta delle criptovalute è dunque da ricollegarsi alle fasi di risk-off e di risk-on del mercato e da variabili quali la politica monetaria e l’andamento del dollaro” afferma il docente secondo cui dunque per rispondere alla domanda se le criptovalute hanno toccato il fondo bisogna guardare ai mercati azionari. “A mio avviso l’S&P 500 non ha ancora toccato il minimo e dunque le criptovalute potrebbero registrare ulteriori ribassi. Da settembre, tuttavia, la correlazione con l’indice statunitense sta diminuendo il che significa che eventuali nuovi ribassi delle criptovalute potrebbero essere meno ampi di quelli dell’equity e nuovi minimi raggiunti non sarebbero di molto inferiori a quelli finora registrati”.
Metaverso, un’opportunità anche per le criptovalute
Per Sartorelli dunque l’attuale fase di mercato potrebbe essere l’inizio di una fase d’acquisto molto modesta. “Fatto cento quello che un investitore è disposto a rischiare sulle criptovalute, oggi si può investire un 10%-15% in attesa di momento più proficui” commenta Sartorelli che quanto alle opportunità che offre attualmente il mercato afferma: “Le criptovalute sul metaverso – vedi Decentraland, ApeCoin, The Sandbox – sono scese moltissimo. A questi prezzi potrebbero essere un’occasione, anche in relazione a possibili sviluppi nei prossimi mesi. Credo che Elon Musk, con l’acquisizione di Twitter, abbia qualche idea sul metaverso”.
Le fonti di volatilità
Infine l’analista di Siat, vede come positivo l’arrivo sul mercato crittografico degli investitori istituzionali. “Più operatori ci sono sul mercato tantomeno diventa rischioso lo strumento. Tuttavia ci sono ancora due fonti importanti di rischio: la presenza di fondi speculativi – gli hedge fund – e operatori che operano essenzialmente tramite derivati. Si tratta di due fattori che comportano in certi giorni un aumento della volatilità, che comunque – numeri alla mano – è diminuita negli ultimi mesi” spiega Sartorelli che conclude: “Un altro motivo che sta bloccando il rialzo dei prezzi è che la Sec per l’ennesima volta non ha accettato la quotazione di un etp con sottostante una criptovaluta. È un elemento, quello regolamentare, che ancora tiene lontano il grande pubblico”.