Per le criptovalute quello attuale non è certo un contesto di mercato favorevole. Gli ultimi tre mesi sono stati infatti il terzo trimestre consecutivo in cui le valute hanno chiuso in territorio negativo. Di per sé i forti cali non sono una novità. Bitcoin ha infatti abituato gli investitori negli ultimi anni a una volatilità molto elevata. Ma quali sono le evidenze di mercato che sono emerse negli ultimi mesi? Se ne è parlato durante la presentazione del XIII Report su Ecosistema Bitcoin, Crypto-asset e Blockchain: Tutte le novità̀ su mercato, tecnologia e regolazione.
Diminuisce la volatilità, aumenta la correlazione
A presentare il report è stato Ferdinando Ametrano, direttore scientifico del Digital Gold Institute, che nel corso della conferenza ha evidenziato come gli ultimi tre mesi, da un punto di vista, borsistico, hanno interrotto due narrative che andavano avanti da anni: i prezzi minimi che tocca il bitcoin sono crescenti, e quando il bitcoin rintraccia, rintraccia a un prezzo superiore al massimo precedente. I 18 mila euro toccati a settembre dal bitcoin sconfessano entrambe le narrative. Tuttavia, la volatilità annua del bitcoin paradossalmente è scesa in tutto il 2022 ed è paragonabile a quella registrata dagli altri 4 top performer asset dell’ultimo decennio – Amazon, Tesla, Netflix, Apple. Di contro, la correlazione del bitcoin con le altre asset class – da sempre a livelli molto bassi – a partire da marzo 2020 con lo scoppio della pandemia e poi con lo scoppio della guerra russo-ucraina è aumentata, soprattutto rispetto all’azionario statunitense (Nasdaq, S&P 500). Ciò, secondo Ametrano, si spiega in parte alla luce della fortissima finanziarizzazione del mercato: se da una parte c’è un pubblico che accumula e non ha intenzione di vendere, dall’altra il mercato è abitato da sempre più operatori istituzionali che considerano il bitcoin come un investimento speculativo di breve periodo.
Come sono andate le altcoin?
Nell’ultimo trimestre sono diverse le criptovalute che sono andate meglio di bitcoin. Matic ha sovraperformato la regina dei Bitcoin del 65,82%, Ripple del 47,38%, Ethereum del 26,68%. Guardando l’ultimo anno tuttavia le cose si ridimensiona, con Ripple che è stata l’unica altcoin a tenere testa a bitcoin, con un +13,5%. La sovraperfomance di Ethereum è invece apprezzabile solo sull’arco di tre anni, con un +215%. La correlazione tra le criptovalute – storicamente al 95% – è diminuita. Se in passato non aveva senso diversificare, oggi invece le cose stanno lentamente cambiando.
L’ecosistema cripto
L’ecosistema vede ancora gli strascichi che hanno segnato la fine dello scorso trimestre, in particolare con lo scandalo Terra/Luna, preceduto dal crollo di Celsius e di Three Arrow Capital, in una crisi generale della Defi. “Rispetto a certe crisi della finanza tradizionale è stata molto confinata. Nel mondo cripto il “big too fail” non esiste” ha spiegato Ametrano che tuttavia ha sottolineato che a ragion del vero un salvatore si è presentato: Sam Bankman-Fried, che ha salvato dalla bancarotta Voyager e acquisito Alameda.
Infine negli ultimi tre mesi c’è stato molto fermento, sia a livello istituzionale che regolamentare. Nel bene e nel male l’ecosistema è stato influenzato da Elon Musk, tramite dichiarazioni e investimenti, ha avuto un ruolo importante a guidare il prezzo del bitcoin. La notizia di questo trimestre tuttavia è stata indubbiamente l’accordo di Blackrock con Coinbase, per offrire l’investimento in bitcoin ai suoi investitori istituzionali. Il Nasdaq invece, notizia di fine trimestre, che si sta dettagliando meglio in questi giorni, entra nel mondo cripto, annunciando di volere offrire la custodia e altri servizi. A livello regolamentare, Gary Gensler ha espresso parole d’apertura al bitcoin. Dopo avere già in passato detto chiaramente che il bitcoin è l’unica criptovaluta che non è da considerarsi come un titolo azionario, in uno degli ultimi suoi discorsi il presidente della Sec ha detto: “Il Bitcoin, il primo token crittografico, viene definito da alcuni come “oro digitale”: si commercia come un metallo prezioso, una riserva di valore speculativa e scarsa, ma digitale”.