JpMorgan Chase, ex nemica giurata di bitcoin, ha lanciato, come annunciato in aprile, il proprio fondo sulla cripto per i clienti Pb. Il fondo è stato creato con la società di criptovalute Nydig e ai consulenti è stato dato il via libera per il collocamento nella prima settimana di agosto
Rit Capital Partners, il fondo di investimento fondato da Jacob Rothschild sta co-guidando un round di finanziamento da 8,8 milioni di dollari per la piattaforma di investimento in criptovalute Aspen Digital, che dovrà dare vita a un unico portale per family office e wealth manager per gestire gli investimenti in cripto degli Hnwi
Nei primi giorni di agosto è stato un susseguirsi di notizie su questo fronte. Tanto che il 2021 sarà ricordato come l’anno in cui i più importanti player finanziari hanno superato la tradizionale riluttanza verso le cripto e stanno fornendo servizi sempre più sofisticati ai clienti.
JpMorgan e le altre banche all’arrembaggio di bitcoin per i clienti wealth
Emblematica di questo cambiamento di rotta è JpMorgan Chase, ex nemica giurata di bitcoin, che ha lanciato, come annunciato in aprile, il proprio fondo sulla cripto per i clienti Pb. Il fondo è stato creato con la società di criptovalute Nydig e ai consulenti è stato dato il via libera per il collocamento nella prima settimana di agosto.
Alla fine di luglio, JpMorgan aveva inserito nella sua gamma di offerta quattro fondi di Grayscale Investments e uno di Osprey Funds, tutti legati alle maggiori criptovalute. JpMorgan arriva in realtà buona ultima tra le banche sistemiche Usa e segue le orme di Morgan Stanley e di Goldman Sachs che hanno attivato l’offerta in cripto per la clientela wealth per prime. E Nydig, che è controllata dall’asset manager Stone Ridge, ha annunciato che nei prossimi mesi, grazie a un accordo stilato con il gigante del FinTech Fidelity National Information Services, abiliterà centinaia di piccole banche del paese a offrire bitcoin nei prossimi mesi e tutti potranno comprare e vendere critpo dai propri conti correnti.
Chi sale sul carro delle cripto
Il filone dei servizi alla clientela wealth è molto florido. A investire sui servizi in cripto per questo segmento è anche Rit Capital Partners, il fondo di investimento fondato da Jacob Rothschild: che sta co-guidando un round di finanziamento da 8,8 milioni di dollari per la piattaforma di investimento in criptovalute Aspen Digital, con sede a Hong Kong. L’obiettivo è finanziare la creazione di una piattaforma online che darebbe agli investitori Hnwi un unico portale per gestire gli investimenti in cripto. La piattaforma sarà attiva da fine anno ed è destinata a family office e gestori patrimoniali in Europa, Asia e Medio Oriente. Aspen si concentrerà su tre aree: consentirà agli investitori di acquistare e detenere criptovalute, investirà in prodotti che generano rendimenti come i conti di risparmio garantiti da stablecoin e offrirà strategie automatizzate simili a quelle utilizzate da molti hedge fund. Rit che fa capo a una delle più antiche antica famiglie della finanza tradizionale globale, ha recentemente investito in altre società legate alle criptovalute, come l’exchange di criptovalute statunitense Kraken.
Un fondo Ucits per investire in bitcoin
E infine, riportiamo la notizia, che potrebbe aprire un altro filone, del primo fondo Ucits che ricalca il prezzo di bitcoin indirettamente, investendo su società legate alla cripto. Si chiama Melanion Btc Equities Universe Ucits e sarà quotato su Euronext a Parigi (con una fee dello 0,75%). Il fondo seguirà un paniere di un massimo di 30 titoli in settori come l’estrazione di criptovalute e la tecnologia blockchain, che secondo Melanion è correlata fino al 90% al prezzo del bitcoin. Tra le top holding ci saranno titoli come i miner Argo Blockchain e Riot Blockchain, la società di gestione degli investimenti Galaxy Digital, guidata dall’imprenditore Mike Novogratz, e il broker Voyager Digital. Le azioni sono ponderate in base a quanto sono sensibili ai movimenti del prezzo del bitcoin.
I fondi Ucits sono stati regolamentati 30 anni fa, dunque ben prima della creazione di bitcoin e la maggior parte dei regolatori nazionali interpreta le regole nel senso che le risorse digitali non possano essere detenute direttamente in fondi, a meno che non siano collegate a titoli quotati. Ciò rende quasi impossibile lanciare un fondo Ucits che investa prevalentemente in bitcoin che possa essere venduto nel territorio dell’Ue e che sia dotato di garanzie per i consumatori. La soluzione di Melanion potrebbe essere un modo per superare l’impasse e strizzare l’occhio al regolatore che, come dicevamo all’inizio, tende a essere sempre più severo verso gli investimenti in cripto. Viene però da chiedersi perché, se il tema è che si tratta di un asset volatile e pericoloso e la priorità sia quella di proteggere gli investitori, tutto questo venga meno di fronte a un fondo Ucits o altro prodotto bancario.